Europa
Una Ricerca francese modifica le convinzioni fino a oggi alla base del lancio della Mobile Tv: gli utenti guarderebbero la Tv sul cellulare direttamente a casa e non in “qualunque posto e in qualunque momento” come invece hanno asserito fino a oggi gli operatori, facendo di questo il punto di forza della Tv in mobilità. Una Indagine di sei mesi condotta a Parigi su 500 utenti ha rilevato che
Questa l’idea che Dal Pino seguirà per il nuovo piano industriale della società, che verrà presentato il prossimo aprile.
In merito all’offerta di sempre maggiori servizi multimediali sul cellulare, l’AD di Wind afferma che certamente c’è una nicchia di pubblico interessata a vedere la Tv sul telefonino. “Ma è una nicchia. Persino servizi molto popolari come sms e mms non valgono più del 10% del mercato”.
Del resto Dal Pino ricorda che la telefonia di terza generazione ha condotto fin qui ad altre delusioni: “un anno fa si diceva che tutti avrebbero fatto videotelefonate e invece oggi scopriamo che non interessa a nessuno o quasi”.
Diverso il risultato della Ricerca realizzata da Nokia, SFR, Towercast e il gruppo CanalPlus, che fornisce un primo bilancio sulla sperimentazione della tecnologia DVB-H (Digital Video Broadcasting – Handheld), avviata in Francia a settembre 2005.
Dopo sei mesi di test,
E la grande sorpresa sta proprio nell’uso che ne fanno gli utenti: il 50% dei consumatori hanno guardato la Tv sul cellulare soprattutto da casa, il 14% sui mezzi di trasporto e il 12% sul posto di lavoro.
Un risultato che comunque deve essere considerato anche alla luce del fatto che nella capitale francese i trasporti sono poco coperti per il DVB-H.
Nonostante questo, “C’è una preponderanza del consumo della Mobile Tv da casa“, ha sottolineato Bruno Thibaudeau, Responsabile per lo Sviluppo di CanalPlus, spiegando che quest’uso residenziale è una risposta alla “guerra del telecomando” che si consuma in ogni casa.
“Siamo convinti che la mobilità modificherà il consumo della televisione rendendolo più personalizzato”, prosegue. In altre parole,
Per Jérome Gressier di Towercast (NRJ Group), specializzata nel broadcasting, questo significa che bisogna sostenere in modo massiccio la copertura tecnologica all’interno degli edifici.
Per questo motivo, Towercast privilegia l’uso della tecnologia di modulazione QPSK (Quaternary Phase Shift Keing), che supporta i segnali deboli.
Riguardo al pagamento dei servizi, il 68% degli utenti intervistati ha dichiarato d’essere disponibile a sottoscrivere un abbonamento da 7 euro, corrispondenti alla formula del test: l’accesso a 14 canali televisivi e a 4 stazioni radio.
“Si stanno vagliando diverse formule, ma penso che sarebbe necessaria una formula che includa canali gratuiti con bouquet a pagamento, come avviene per la Tv digitale terrestre“, ha suggerito Jérome Gressier.
Per il resto, la sperimentazione ha permesso d’osservare che la durata media d’uso quotidiano della Mobile TV è di 20 minuti. Ci sono tre momenti di maggiore uso: la mattina (dalle 9 alle 10), il pomeriggio (dalle 13 alle 14) e la sera (dalle 20 alle 22).
I programmi più seguiti sono di musica, informazione, intrattenimento, sport, documentari e cinema.
In termini di apprezzamento del servizio, il 73% degli utenti si dichiara abbastanza soddisfatto in termini di qualità e di ergonomicità dei dispositivi.
Lo zapping da un canale all’altro occupa ancora molto tempo (più di 10 secondi). Il Nokia 7710, scelto per il test, si è rivelato troppo pesante (300g circa). I differenti operatori hanno già assicurato che apporteranno le dovute modifiche.