Europa
La Commissione europea ha avviato una consultazione con l’obiettivo di abbattere i costi del roaming internazionale, decisamente troppo alti.
Il roaming internazionale è la possibilità per gli utenti di telefonia mobile di utilizzare il proprio telefono cellulare all’estero, ossia di effettuare e ricevere chiamate attraverso lo stesso numero telefonico utilizzato nel proprio paese. Per garantire tale possibilità, ogni operatore di rete mobile deve stringere accordi con gli operatori presenti negli altri paesi.
In diverse occasioni, il commissario Ue per i media e la società dell’informazione Viviane Reding ha sottolineato che i prezzi praticati ai consumatori non sono trasparenti e sono troppo alti.
Rivolgendosi ai regolatori europei (ERG), lo scorso 8 febbraio, la Reding ha dichiarato: “Sappiamo tutti che nonostante i molti ammonimenti e le iniziative strategiche, i prezzi del roaming restano ingiustificatamente alti anche quando la pressione competitiva avrebbe dovuto calmierarli”.
La Reding ha definito ‘frustrante’ questa situazione di stallo e ha perciò deciso di promuovere un progetto di regolamentazione del settore, che dovrebbe entrare in vigore dalla seconda metà del 2007.
Il nuovo strumento regolatorio non raccomanderà un prezzo ‘ideale’, ma richiederà piuttosto che le tariffe stabilite per il roaming internazionale non superino quelle adottate dagli operatori sui rispettivi mercati nazionali.
Si tratterà, ha spiegato la Reding, di uno strumento per il mercato interno basato sull’art. 95 del Trattato europeo che avrà effetto immediato in tutti i 25 Stati membri e non avrà bisogno di un’ulteriore trasposizione nella legislazione nazionale.
Le nuove misure dovrebbero includere inoltre la richiesta di rendere le tariffe più trasparenti per i consumatori o di facilitare le autorizzazioni per offerte mobili cross-border e non prevedono l’introduzione di sanzioni per i comportamenti anti-competitivi, regolati da altre leggi e strumenti.
La decisione non arriva certo come un fulmine a ciel sereno: più volte la Commissione europea ha sollecitato gli operatori a rivedere al ribasso le tariffe e, nell’ottobre del 2005, ha creato un apposito sito web per aiutare i consumatori a destreggiarsi nella selva dei prezzi.
Il sito, ha dichiarato la Reding, “è stato per molte settimane il più visitato tra quelli della Ue”, ma è anche servito a evidenziare che i prezzi di roaming – quando pubblicati dagli operatori, cosa che non sempre avviene – variano considerevolmente in seno ai 25 Stati membri.
La tariffa più bassa rilevata era di 20 centesimi per una telefonata di quattro minuti fatta nell’ora di punta in Svezia da un telefonino con un contratto finlandese.
Quella più alta è stata quella di 13,09 euro pagati da un utente maltese per una telefonata di quattro minuti fatta in Lettonia.
Lo scopo della consultazione avviata dalla Ue, che terminerà il 17 marzo, è di raccogliere il parere dei player del settore e dei consumatori sui possibili benefici e incognite delle nuove misure regolatorie.
Alcuni player – come T-Mobile – hanno già intrapreso iniziative volte ad abbassare i costi, altri – come Vodafone – hanno già fatto sapere di non averne intenzione, considerando le proprie offerte già convenienti.