Italia
Nel 2005 le vendite di Cd e Dvd musicali in Italia hanno fatturato complessivamente 291 milioni di euro, con una flessione del 4,5% rispetto all’anno precedente. I dischi e i Dvd musicali venduti sono stati complessivamente 31 milioni con un calo del 5,6%. Gli album sono calati del 3,4% in termini di fatturato e del 4,4% a volume. I dati sono stati diffusi in occasione della 56a edizione del Festival di Sanremo dalla Fimi, Federazione – aderente a Confindustria – che rappresenta le maggiori Imprese produttrici e distributrici del settore discografico per un totale di oltre 2500 marchi tra i più famosi nel mondo. Le cifre fanno riferimento a un Rapporto di PricewaterhouseCoopers.
Enzo Mazza, direttore Fimi, ha segnalato la forte affermazione del repertorio italiano che rappresenta il 51% del mercato e che è cresciuto di oltre il 4% nel 2005, costituendo così una delle più elevate performance registrate in Europa. Continua la costante flessione dei prezzi dei Cd in Italia, scesi di un ulteriore 3% nel 2005. Anche Mazza ha sottolineato l’ingiustizia dell’Iva al 20%, che “E’ tra le più elevate in Europa”.
Mazza ha aggiunto il prossimo governo non potrà lasciare aperta la questione del taglio dell’Iva sui dischi equiparandola possibilmente a quella imposta sui libri. L’Iva sui dischi è attualmente al 20% contro il 4% dei libri.
“Produciamo emozioni, ma queste emozioni vanno difese anche sul piano della fiscalizzazione – ha detto Mazza – la questione dell’Iva rimane aperta e dovrà essere affrontata. La casa discografica SonyBMG (che su alcuni album ha tagliato l’imposta del 16%) ha fatto una provocazione per sottolineare la discrepanza di trattamento tra libri e dischi”.
Cresce sull’altro fronte la musica digitale, anche se non ancora in grado di compensare il calo di vendite nel mercato tradizionale che, tra il 2000 e il
Nonostante i dati positivi, la pirateria musicale rappresenta ancora una grossa minicaccia visto che, come ha sottolineato
“Organizzazioni attrezzate e vicine a clan criminali rilevanti – ha sottolineato Mazza – gestiscono in gran parte il mercato del falso che raggiunge livelli particolarmente devastanti nel sud del Paese”.
Nel 2005 sono stati sequestrati oltre 2 milioni di Cd pirata, sono stati chiusi oltre 1500 impianti di masterizzazione e sono state arrestate 520 persone. Alla pirateria tradizionale si affianca una crescente distribuzione illegale tramite le reti digitali e in particolare i sistemi di filesharing.
L’industria discografica ha avviato iniziative giudiziarie e di educazione per colpire la diffusione illegale di brani musicali che danneggia soprattutto gli artisti emergenti.
“Lanciare un disco oggi di fronte a una aggressione così forte da parte della pirateria – ha affermato Mazza – comporta rischi elevati che pochi possono sostenere”. Il mercato italiano si colloca all’ottavo posto nel mondo e al quarto in Europa, dopo il Regno Unito, la Germania, la Francia e