Mobile Tv: l’industria chiede alla Ue maggiore chiarezza su spettro radio e standard tecnologici

di Raffaella Natale |

Europa


Mobile TV

Regole certe per il mercato della Mobile Tv. E’ quanto chiedono produttori di cellulari, operatori telecom e distributori alla Commissione europea per ottenere un quadro normativo che favorisca lo sviluppo della televisione sui combinati mobili o altri dispositivi nomadi.

 

La Mobile Tv è, infatti, un business da svariati milioni di euro, che sta attirando l’attenzione di broadcaster, operatori tlc, ma anche dei semplici consumatori, incuriositi dalle possibilità televisive offerte dalla nuova tecnologia.

Le decine di Studi condotti lo scorso anno sulla Tv in mobilità, hanno evidenziato che gli utenti sono disposti a pagare tra i 5 e i 10 euro al mese per questi servizi aggiuntivi.

Sedotti da questa prospettiva, i professionisti non chiedono che soddisfare queste richieste, ma resta da decidere la migliore tecnologia e lo spettro radio da utilizzare in Europa.

 

Simon Wilson, uno dei dirigenti dell’operatore britannico O2, ha spiegato che la risposta della Ue è necessaria tanto per i fornitori di tecnologia che per i produttori di combinati che devono produrre degli apparecchi a buon mercato per fare della Mobile Tv un servizio di largo consumo.

“Ridurre il costo del servizio significa ridurre il costo dei dispositivi. Per realizzare delle economie di scala, che permettano d’offrire degli apparecchi a buon prezzo, abbiamo bisogno di una politica coordinata e un’armonizzazione dello spettro radio“, ha precisato Wilson a margine di una riunione del gruppo di lavoro organizzato dalla Commissione europea.

 

Il Broadacast Mobile Convergence Forum ha chiesto alla Ue di aprire una specifica banda in Europa per i servizi di Mobile Tv.

Bernard Pauchon, vicepresidente del forum, ha posto l’accento su un importante aspetto: la necessità di ripensare alle politiche economiche in vista di un mercato che non deve essere più nazionale, ma europeo.

Olivier Coste, presidente di Alcatel Mobile Broadcast, la divisione della società che si occupa dello sviluppo di soluzioni per la Mobile Tv , rincara: lo spettro “deve coprire l’Europa. Questo sarebbe il vero successo dell’Unione europea, come quello per lo standard GSM”.

 

Il segnale analogico in Europa non sparirà prima del 2012, quando dovrà lasciare il posto al nuovo segnale radio digitale, ma gli operatori non possono attendere così a lungo, come ha sottolineato Soren Hess di IP Datacast Forum.

“Gli industriali sono pronti a offrire questi servizi, come anche i fornitori di contenuti. Aspettiamo solo lo spettro”, ha sottolineato, ribadendo che il 2012 è una data troppo lontana.

 

Visto che le trasmissioni sono seguite da un pubblico locale, o meglio nazionale, non ha senso parlare di roaming per la Mobile Tv come avviene per i telefonini. I venditori hanno quindi bisogno di specifiche tecnologiche e di una banda di frequenza per poter integrare dei tuner televisivi ai dispositivi mobili.

 

Per la Mobile Tv , al momento sono disponibili almeno sei tecnologie differenti. Diversi produttori europei sostengono lo standard DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld), ma sono partiti anche molti test basati sullo standard concorrente il DMB (Digital Multimedia Broadcasting), derivato dalla tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting). Il DMB, già presente in Asia, dovrebbe essere lanciato quest’anno sul mercato europeo.

La Mobile Tv è già una realtà in Germania e Gran Bretagna“, ha dichiarato Quentin Howard, presidente di WorldDAB, che assicura che la questione dello spettro è una questione chiave. Gli Studi hanno dimostrato che i consumatori si aspettano almeno 16 canali.

 

Alcuni produttori, tra cui Nokia, vorrebbero che l’Unione europea distribuisse una banda di frequenza per i servizi digitali. Ma le Autorità di regolamentazione, come l’Ofcom britannico, esitano a sostenere questa scelta, soprattutto se si tratta di favorire una tecnologia o un servizio di Mobile Tv a spese di altri nuovi servizi come la Tv ad alta definizione (High Definition Tv – HDTV).

 

“Il punto centrale, è che ognuno vuole uno spettro più ampio. Come Autorità di regolamentazione  – ha dichiarato Chris Woolford, consigliere dell’Ofcom –  possiamo dire che tratteremo tutti in modo equo”.

Precisando che qualunque decisione sarà presa, dovrà permettere al mercato di decidere quale tecnologia e quali servizi serviranno meglio gli interessi dei consumatori e dell’industria.

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