Italia
È arrivato il decreto che liberalizza il mercato della posta elettronica ‘ibrida‘, quella posta, cioè, inviata in grande quantità (estratti conto bancari, fatture, ecc.) da grandi aziende (banche, assicurazioni, ecc.) per via telematica presso centri di stampa che a loro volta trasformano i file informatici in corrispondenza cartacea, la imbustano e la consegnano a PosteItaliane spa.
PosteItaliane la distribuisce ai destinatari e per questo servizio pratica una tariffa più bassa di quella fissata per la posta ordinaria.
Il decreto, firmato venerdì dal ministro delle comunicazioni Mario Landolfi apre il mercato a nuovi operatori.
Un decreto del 1999 imponeva, infatti, condizioni restrittive per permettere agli operatori di posta ibrida di usufruire della tariffa inferiore.
Per effettuare questo servizio, era previsto un minimo di 50 milioni di invii all’anno, e la disponibilità di almeno 10 centri di stampa.
Il nuovo decreto elimina, da subito, queste restrizioni nella direzione -sottolinea la nota del ministero – indicata anche dall’Antitrust.
Da ora in poi, dunque, sarà sufficiente un milione di invii l’anno ed un solo centro stampa. Entro trenta giorni PosteItaliane spa dovrà presentare al Ministero delle Comunicazioni un piano di sconto in favore di tutti gli operatori di posta elettronica ibrida, senza discriminazioni.
Il piano, che dovrà tener conto dei minori costi sopportati da PosteItaliane per questo tipo di servizio rispetto a quello ordinario, è stato accolto con soddisfazione anche dalla società postale.
“Vediamo con positività il contenuto del decreto odierno perché può dare un ulteriore impulso a un settore che in Italia, contrariamente a quanto accade negli altri Paesi europei, è in fase di crescita“, ha commentato l’amministratore delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi.
Il processo di liberalizzazione dei servizi postali, avviato nel 2003 e perfezionatosi il primo gennaio di quest’anno, “è giunto ormai alla penultima tappa”, ha proseguito Sarmi, sottolineando come l’Italia è uno dei pochi Paesi “che si caratterizza per un aumento della corrispondenza, grazie proprio all’aumento della posta commerciale, che per Poste Italiane è un segmento in cui gli standard di qualità, in crescita costante, sono tra i migliori d’Europa”.