Europa
Barcellona – Prosegue all’insegna dell’entusiasmo il 3GSM World Congress spagnolo (13-16 febbraio 2006), dove la Mobile Tv (trasmissione di contenuti televisivi su cellulare) continua a essere protagonista e a evidenziare quelle che saranno le prossime tendenze del mercato tlc e televisivo.
Gli appuntamenti si susseguono a ritmo incalzante e operatori, produttori, esperti del settore si confrontano sui nuovi servizi, sui quali stanno già largamente investendo i maggiori gruppi telecom, in vista del lento declino della telefonia di seconda generazione.
Argomenti di grossa importanza di cui si è discusso nell’incontro promosso da Alcatel, in occasione del quale si è sottolineato l’impegno del gruppo nel settore della televisione in mobilità, e la posizione del mercato italiano, dove la società francese è molto forte.
E l’interesse per Alcatel è dimostrato anche dalla quantità di persone che si accalcano allo stand, oltre all’interesse per tutta la rassegna che è senz’altro eccezionale.
Andreas Schneider, vicepresidente per le strategie commerciali di Alcatel Italia, delinea così il futuro del Mobile Tv: “Sì, avremo la Tv sul cellulare. Ognuno nel futuro potrà vedere la Tv andando in giro per l’Italia e poi anche per il mondo. Potrà anche scaricare dei video e delle email, con una qualità ben differente da quella attuale. Pensiamo ad esempio all’estate: uno potrà mandare un messaggio video a chi sta a casa o da un’altra parte, in più potrà vedere le partite, i telegiornali, un qualsiasi spettacolo, insomma quello che vuole, dove vuole e quando vuole. E noi stiamo lavorando a fondo”.
Ma quali sono realisticamente i tempi perché ciò avvenga? Per Schneider, “Non ci vorrà più molto, stiamo definendo gli standard, credo che al più tardi l’anno prossimo, avremo la Tv sui cellulari” risponde, ricordando che i servizi mobile video sono già una realtà nelle infrastrutture 3G esistenti, ma che tuttavia l’uso inefficiente dello spettro cellulare nel distribuire lo stesso contenuto a molti utenti impedisce lo sviluppo come mercato di massa.
Il dirigente di Alcatel spiega che le reti cellulari di terza generazione non sono ottimizzate per distribuire grandi quantità di dati a un elevato numero di utenti contemporaneamente, sia dal punto di vista tecnico che economico. La nuova tecnologia che si sta studiando (con infrastrutture di broadcasting) consentirà invece un “irradiamento” dei programmi Tv sul cellulare con una ottima qualità.
L’interesse è, per così dire, “ecumenico” come dimostra la folla che, in questi giorni, prende d’assalto i padiglioni della Fiera sotto il Montjuic, che per la prima volta ospitano il Congresso, per tanti anni di stanza a Cannes. “L’affluenza quest’anno è enorme, il che vuol dire che la tematica della mobilità è di interesse ormai globale. In Italia – aggiunge il vicepresidente Alcatel – ci attendiamo forti sviluppi, sia per noi come azienda ma anche come effetto di servizio verso la clientela finale, cioè ognuno di noi che va in giro e che vuole usufruire di determinati servizi come se fosse a casa”. L’Italia, garantisce Schneider, è all’avanguardia, come da tradizione, è anche “uno dei mercati più competitivi”, quindi inevitabilmente sarà anche uno dei primi Paesi a veder applicata questa tecnologia.
Anche se non è un momento facile. “Stiamo vivendo – riconosce Schneider – momenti di difficoltà dovuti alle capacità di investimento dei nostri maggiori clienti. Tutti conosciamo qual è la situazione, gli operatori più indebitati in giro per l’Europa sono in Italia, in questo momento. Ci sono impatti sugli investimenti che derivano da questo fatto. Noi vediamo che gli investimenti negli altri Paesi stanno incrementando, stanno ripartendo, ci sono evidenti segnali. Invece da noi purtroppo No. E’ un dato di fatto“.
Positivo comunque il bilancio delle prime giornate del 3GSM Congress, che ha superato tutte le attese, come ha dichiarato a Key4biz Franco Micoli, Responsabile End User Market Strategy di Alcatel Italia.
“Sono tutti alla ricerca di capire quali sono le demo e di capire quale sarà il futuro della telefonia mobile“, ha commentato Micoli, spiegando che quello che affascina di più è la televisione mobile e “in questo ambito noi proponiamo soluzioni per il DVB-H e per il DVB-H su banda satellitare. Quello che colpisce di più è la qualità delle immagini che si possono vedere e la facilità di utilizzo da parte degli utenti finali”.
“Altro tema molto importante che sta attirando l’attenzione è la convergenza fisso-mobile, che attraverso le tecnologia UMA (Unlicensed Mobile Access), permetterà agli utenti di domani di telefonare utilizzando un solo terminale, sia in mobilità in con il GSM sia in ambiente domestico utilizzando il Wi-FI, con la riduzione della bolletta telefonica”.
Alla convergenza mobile-fisso stanno lavorando parecchie aziende visto che dovrebbe portare a una riduzione dei costi, a un aumento della qualità di ricezione indoor, a un unico numero telefonico e via dicendo.
Alcatel a Barcellona ha presentato anche la tecnologia WiMAX , che in modo flessibile e meno costoso permette di portare la banda larga a cittadini, piccole e medie Imprese, uffici pubblici (sperimentazione già in atto da alcuni mesi in Italia e in Europa).
Sempre nell’ambito del 3GSM World Congress anche un altro operatore italiano ha presentato le proprie soluzioni in merito alla Mobile Tv.
Ieri l’amministratore delegato di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero, ha annunciato i nuovi servizi riguardanti il DVB-H (Digital Video Broadcasting – Handheld), ma anche del telefono fisso-mobile (Uma).
Per quanto riguarda la Tv digitale mobile, Ruggiero ha affermato che Tim passerà a giugno dalla fase di sperimentazione, già annunciata al mercato, a quella di commercializzazione. Non appena i principali costruttori di telefonini renderanno disponibili i nuovi terminali, Tim fornirà i servizi mobili in tecnologia DVB-H che saranno trasmessi su cellulari dual mode in grado di utilizzare sia la nuova applicazione che l’Umts.