Europa
Barcellona – La GSM Association (GSMA), nell’ambito di un’iniziativa promossa da TeliaSonera ha avviato dei test di interoperabilità attraverso tre continenti per assicurare agli utenti mobili la possibilità di condividere file video sulle diverse reti.
Il completamento dei test – che si stanno svolgendo tra l’Europa, l’Asia e gli Usa – assicurerà la piena interoperabilità dei servizi di condivisione video fin dal loro lancio, che non dovrebbe, quindi, essere funestato da problemi di incompatibilità tra le reti dei diversi operatori.
All’iniziativa partecipano i maggiori costruttori tlc, tra i quali Ericsson, LG, Lucent, Motorola, Nokia, NEC, Samsung, Siemens, Intel e Sony-Ericsson, per assicurare che il servizio funzioni sul maggior numero di telefonini.
I test dovrebbero essere completati nella prima metà del 2006.
Gli operatori puntano molto su questo servizio che permetterà agli utenti, ad esempio, di inviare video in diretta durante una chiamata vocale, per mostrare agli interlocutori quello che si sta guardando o di inviare cartoline video dalle vacanze.
La piena interoperabilità tra le reti, in fondo, è stata alla base dell’enorme successo dei messaggi di testo, e così si spera avvenga anche per lo scambio di video.
Il servizio si baserà sulla tecnologia IMS (IP Multimedia Subsystem), una soluzione con standard aperti in grado di integrare voce, dati e contenuti multimediali e di supportare i servizi a prescindere dal tipo di rete e dal dispositivo utilizzato.
Con un’architettura e una soluzione che poggiano su standard IMS – e che quindi consentono di usufruire dei servizi in un ambiente indipendente dal tipo di rete – i service provider possono realizzare nuove applicazioni e renderle accessibili da diversi terminali contemporaneamente, offrendo di fatto la convergenza di comunicazione voce, dati, video e fisso/mobile.
Molti operatori stanno basando proprio su questo sistema i servizi multimediali del futuro, come l’instant messaging, il push-to-talk-over-cellular, il video-sharing e i giochi multiplayer.
Sempre nell’ambito del 3GSM World Congress, la GSMA ha lanciato l’offensiva contro lo spam che, dopo aver invaso il web, sta puntando dritto alle reti mobili.
L’associazione ha varato un codice di condotta per tentare di minimizzare i messaggi spazzatura sui cellulari.
Il codice è stato sottoscritto da 15 dei maggiori operatori mobili mondiali, tra cui Cingular Wireless, Hutchison 3 Group, O2, Orange, SFR, Telefonica, Telenor, TeliaSonera, T-Mobile, e Vodafone.
Operatori che insieme riuniscono oltre 500 milioni di clienti.
Con la supervisione della GSMA, il codice chiama gli operatori a collaborare per indagare sui casi di spam trasmessi sulle reti mobili e per prendere le misure adeguate quando necessario. Tra queste, gli operatori pensano di introdurre condizioni anti-spam nei contratti con i fornitori che permetteranno di sospendere o rescindere I contratti con aziende spammer.
“Sebbene lo spam mobile sia un problema relativamente piccolo rispetto a quello sulle reti fisse, i messaggi di testo e multimediali possono sfruttare la buona fede o offendere gli utenti”, ha spiegato il presidente della SMA Rob Conway.
“L’adozione diffusa di questo codice minimizzerà l’impatto di questi messaggi e rinforzerà la reputazione dell’industria mobile garantendo la sicurezza e l’affidabilità dei servizi”.
I cellulari stanno acquistando sempre più importanza nelle strategie di marketing delle aziende, che possono contare su uno strumento diffusissimo e sempre vicino ai consumatori per reclamizzare i propri prodotti. La diffusione dello spam sulle reti mobili, tuttavia, potrebbe minacciare irrevocabilmente il successo del mobile marketing.
Tra le altre cose, il codice sancisce l’impegno degli operatori a monitorare le reti e a fornire gli strumenti adeguati a segnalare i messaggi non sollecitati.
Secondo le rilevazioni di Vodafone, la percentuale di spam nelle email può raggiungere il 70% di tutte la posta ricevuta, mentre lo spam mobile – via sms o mms – può essere ridotto a meno dell’1%.