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Sky Italia ha chiuso il secondo trimestre fiscale con una perdita operativa di 53 milioni di dollari, praticamente dimezzata rispetto al rosso di 105 milioni di dollari registrati nello stesso periodo lo scorso anno. Lo comunica la capogruppo News Corporation, che oggi ha diffuso i conti trimestrali.
Come spiega una nota, la performance sui dati di bilancio della casa madre è legata alla crescita del fatturato. La payTv italiana ha registrato una crescita del 14% dei ricavi (calcolati in euro), variazione che riflette l’aumento del numero degli abbonati, saliti di 496mila unità negli ultimi 12 mesi.
La base clienti alla fine del trimestre si è, quindi, attestata a 3,6 milioni di unità.
All’aumento dei ricavi si associa un aumento dei costi di programmazione dovuto all’allargamento della platea degli abbonati, alla trasmissione di un maggior numero di film e all’introduzione di nuovi canali di intrattenimento.
Ha parlato di una crescita impressionante il presidente e amministratore delegato della News Corp, Rupert Murdoch, “considerando il panorama italiano che negli ultimi anni è stato sempre più caratterizzato da una forte concorrenza e dalla disponibilità di sovvenzioni di Stato al digitale terrestre”.
“Nonostante i soldi, la promozione e il marketing che hanno sostenuto queste piattaforme alternative, Sky ha centrato il bersaglio, riducendo drasticamente le perdite rispetto al passato e mantenendosi in linea con i piani per il raggiungimento della profittabilità”.
Il tycoon ha dichiarato “Sono particolarmente soddisfatto dei risultati di Sky Italia, che ha raccolto quasi 500mila nuovi abbonati negli ultimi dodici mesi“, e poi, commentando i risultati, ha sottolineato di “aver ridotto drasticamente la perdita operativa di Sky Italia, mantenendola sulla strada giusta per il raggiungimento del target di chiudere il primo esercizio in utile della sua storia”.
Per quanto riguarda il colosso americano dei media, ha registrato utili quasi triplicati a 1,08 miliardi di dollari (33 cents per azione) per il suo secondo trimestre (chiuso a fine dicembre) dell’anno finanziario 2005-2006, contro i 386 milioni di dollari (13 cents per azione) dello stesso trimestre di un anno prima.
Tutto questo grazie a benefici eccezionali derivanti dalla cessione di Tsl Education (381 milioni al netto delle imposte). Senza questa posta il gruppo di Murdoch avrebbe comunque realizzato un utile netto a perimetro costante di 694 milioni o 21 cents per azione, in crescita dell’80% da un anno prima e superiore ai 20 cents per azione attesi dagli analisti.
Il fatturato è aumentato invece a 6,67 miliardi di dollari, dai 6,56 miliardi del primo trimestre fiscale del 2004, ma al di sotto dei 6,88 miliardi attesi.
Guardando alla redditività delle divisioni di business, il fatturato dell’unità di asset via cavo è salito a 810 milioni, dai 624 milioni precedenti, sulla scia dei guadagni pubblicitari messi a segno dal network Fox News Channel.
Il giro d’affari relativo al canale televisivo Fox è cresciuto invece a 1,59 miliardi di dollari, dai 1,56 miliardi precedenti.
Piatto infine il fatturato delle attività editoriali, che si è attestato a 1,01 miliardi. Ieri la Borsa ha accolto con favore la pubblicazione degli utili e il titolo News Corp ha messo a segno un aumento dell’1,43%, a 17 dollari.