Telecom Italia: ufficializzato il divorzio tra Olimpia e Hopa

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Marco Tronchetti Provera

Olimpia SpA, la holding che detiene il pacchetto del 18% di Telecom Italia, e i soci Pirelli, Edizione Finance International, Edizione Holding, Banca Intesa e Unicredito non rinnoveranno l’accordo sottoscritto con Hopa nel 2003 in scadenza il prossimo 8 maggio e hanno cooptato Stefano Bellaveglia, attuale numero uno di Hopa in sostituzione di Emilio Gnutti, uscito di scena in seguito alle inchieste sulle scalate bancarie.

Bellaveglia resterà fino all’approvazione del bilancio di Olimpia, prevista per metà aprile.

 

L’attenzione si sposta ora sulla prossima scadenza rilevante nell’ambito del riassetto di Hopa, holding bresciana che controlla Telecom Italia: il prossimo 4 ottobre scadrà infatti l’accordo con Unicredit e Intesa e l’eventuale disdetta andrebbe comunicata entro aprile.

 

A questo punto, dunque, entro il prossimo novembre è attesa la separazione tra Olimpia e Hopa attraverso, innanzitutto, la scissione di Holinvest che, controllata all’80% da Hopa e al 20% da Olimpia, possiede al momento il 3,6% di Telecom Italia.

 

Entro metà luglio Hopa potrà liquidare Olimpia con un pagamento in cash calcolato a prezzi di mercato alla data rilevante (il 31 maggio) e pari alla differenza tra le attività e le passività di pertinenza di Olimpia.

 

Hopa potrà così restare in possesso del 3,6% in mano a  Holinvest sul quale, tuttavia, Olimpia potrà esercitare un diritto di prelazione ancora per due anni.

Successivamente dovrebbe realizzarsi una scissione parziale di Olimpia per effetto della quale sia attribuito a Hopa (o a una sua controllata al 100%) il pro-quota dell’attivo e del passivo di Olimpia.

 

Pirelli, Edizione Holding, Intesa e Unicredit potranno quindi acquistare pro quota l’intera partecipazione di Hopa in Olimpia con un cash settlement anch’esso calcolato a prezzi di mercato alla data rilevante, mentre a Hopa spetteranno anche 208 milioni di premio di maggioranza.

 

Il montante della spartizione pro quota è di 580 milioni di euro e, secondo gli analisti, Pirelli se ne farà carico per l’80% ed Edizione Holding per il restante 20%.

 

Se Unicredit e Intesa eserciteranno il diritto di put indipendentemente dalla data di effettivo trasferimento delle azioni Olimpia, saranno subito svincolate dall’obbligo di riacquisto e Pirelli si farà carico della loro quota.

 

Su Telecom Italia, intanto, pesa il declassamento di Goldman Sachs sull’intero settore europeo delle telecomunicazioni, da ‘Neutral’ a ‘Cautious’, a causa dell’ulteriore aumento della concorrenza sul mercato.

 

Secondo la banca d’affari, i margini di crescita della telefonia fissa sono previsti in calo, mentre i prezzi sul mercato della telefonia mobile dovrebbe restare sotto pressione.

 

A soffrire di questa situazione, oltre a Telecom Italia, anche Deutsche Telekom e KPN: su tutte e tre Goldman Sachs ha tagliato il giudizio da ‘In line’ a ‘underperform’.(a.t.)

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