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Innovazione digitale: i Cdr chiedono alla Rai un accordo su una ‘situazione di emergenza insostenibile’

Italia


La Rai apra “al più presto il confronto con le rappresentanze sindacali” sull’Innovazione digitale: è la richiesta dei comitati di redazione di Tg1, Tg2, Tg3, Gr, Tsp, Rainews24, Televideo, Rai International, Rai Sport che, “in accordo con l’Usigrai, denunciano una situazione di emergenza insostenibile“.

I comitati di redazione ritengono che il 72% sia la quota delle strumentazioni e degli impianti da rinnovare nella produzione news dei Centri di produzione Tv che nei prossimi tre anni supereranno la cosiddetta “vita utile”.

“Una realtà che – come riconosce l’azienda – richiede piani di intervento a elevata priorità. Una realtà che giornalisti, operatori e tecnici delle testate di informazione vivono con grande disagio nel lavoro di ogni giorno: la strumentazione ormai obsoleta non viene sostituita, la manutenzione è inesistente, persino il piano di rinnovo dei personal computer è stato bloccato in molte testate”.

 

Il piano pluriennale di investimenti previsto dall’azienda destina ai centri di produzione Tv, per il 2006, una spesa di 42,5 milioni di euro: la tranche più consistente del prossimo triennio pari a 120,5 milioni di euro. Il processo di rinnovo dei sistemi produttivi partirà dal Tg2 e vedrà l’avvio della digitalizzazione.

“A tutt’oggi però  – dice la nota – nessun tavolo di confronto è stato attivato tra azienda e sindacato”. I Cdr ritengono invece che “la scelta dei sistemi che saranno adottati non possa prescindere da un confronto con le figure professionali chiamate a utilizzarli”.

Occorre evitare errori e superficialità nella scelta dei sistemi produttivi, affinché l’hardware e il software individuati siano non solo all’avanguardia, ma anche funzionali alle esigenze delle figure professionali coinvolte.

 

E’ necessario infine “valutare l’impatto che le nuove tecnologie avranno sull’organizzazione del lavoro e sui modelli produttivi in tutte le aree professionali e tecniche. Anche per questo sollecitiamo l’azienda ad aprire al più presto il confronto con le rappresentanze sindacali”, si legge ancora nela nota.

 

Si ricorda quindi che “l’esperienza di Rai Sport Satellite, da sette anni in fase di sperimentazione, e quella di Rainews24, da oltre sei anni in ‘sperimentazione forzata’, ha posto in evidenza tutte le criticità derivanti dall’impatto della convergenza digitale e multimediale sull’organizzazione del lavoro, sui modelli produttivi e sulla specificità del lavoro giornalistico”.

 

Al Giornale Radio è stato inoltre introdotto il sistema di montaggio Netia, ormai datato e dei personal computer per il lavoro in esterna che necessitano di essere sostituiti perché ormai inutilizzabili. I Cdr Rai aggiungono quindi che “l’azienda si rifiuta sia di aggiornare il parco tecnologico che di andare ad una verifica dell’accordo Netia“, e inoltre rilevano che “occorre valutare l’impatto che le nuove tecnologie avranno sull’organizzazione del lavoro e sui modelli produttivi in tutte le aree professionali e tecniche”. (r.n.)

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