TDT: costituiti in Sardegna e Val d’Aosta due consorzi per il tGovernment

di Raffaella Natale |

Ambrogetti, 'per la prima volta broadcaster nazionali e locali insieme per un progetto di pubblica utilità'

Italia


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Procede speditamente lo switch-over per le due regioni, Sardegna e Val d’Aosta, che saranno le prime a diventare all digital, abbandonando il segnale analogico per passare definitivamente al digitale terrestre.

La scadenza della sperimentazione nelle due regioni pilota è fissata al 31 luglio 2006, mentre è stata anticipata al 15 marzo la data che segnerà il passaggio al digitale terrestre nei capoluoghi di provincia di queste due regioni.

Dopodiché almeno altre due regioni avvieranno il processo di conversione totale. Entro il 31 dicembre 2008 dovrà completarsi la transizione al digitale, con l’abbandono delle trasmissioni analogiche in tutto il Paese.

 

In questo senso si moltiplicano progetti e iniziative volte ad accelerare questo passaggio, ultima la creazione di due consorzi “Sardegna Digitale” e “Val d’Aosta Digitale” per la realizzazione e la messa in onda di servizi di T- Government.

Rai, Mediaset, La7 Televisioni e 11 emittenti locali di Sardegna e Val d’Aosta hanno dato vita ai due consorzi che nascono a seguito del Decreto del Ministro delle Comunicazioni del 6 dicembre scorso, per l’elaborazione di servizi televisivi sul digitale terrestre secondo le indicazioni delle regioni interessate: è infatti prevista l’attivazione di servizi in sei aree tematiche già a partire dal prossimo 15 marzo e in ulteriori 4 aree dal prossimo 15 luglio.

 

Presidenti dei due Consorzi sono stati nominati Andrea Ambrogetti per il consorzio “Sardegna Digitale” e Piero Manera per “Val d’Aosta Digitale”. Si attende ora la risposta del Ministero delle Comunicazioni sui progetti presentati per passare nei prossimi giorni alla realizzazione dei servizi entro i termini previsti.

 

Grande soddisfazione è stata espressa da Andrea Ambrogetti. Il nuovo presidente di “Sardegna Digitale”, riguardo a questa iniziativa ha dichiarato a Key4biz: “Si tratta di un piccolo, ma davvero significativo segnale“.

“E’ la prima volta – ha sottolineato Ambrogetti – nella storia della televisione nazionale che le grandi emittenti e quelle locali stringono un accordo di pubblica utilità”.

Per Ambrogetti, “questi sono indubbiamente i positivi frutti della Tv digitale terrestre” e molti altri ne verranno, via via che ci avvicineremo al passaggio definitivo. E l’impegno degli operatori e delle Istituzioni c’è tutto, tanto da aspettarsi con certezza, come evidenzia Ambrogetti, che verrà rispettata la data del 15 marzo per lo switch-off per i due capoluoghi delle regioni pilota.

Adesso non resta che aspettare la pronuncia del Ministero delle Comunicazioni, in caso di accoglimento favorevole, ha dichiarato Ambrogetti, “siamo pronti per andare in onda già il 15 marzo con sei applicativi”.

 

Come spiega una nota, saranno disponibili per tutti gli utenti gratuitamente sul digitale terrestre servizi quali l’interlocuzione diretta con l’Amministrazione Regionale e la visibilità delle delibere e dei bandi, l’accesso a offerte di lavoro e la partecipazione a corsi di formazione professionali, la prenotazione di visite mediche e l’ottenimento di referti sanitari, la possibilità di avere prestiti bibliotecari oltre a moltissime altre informazioni sul turismo e l’ambiente, la protezione civile, le attività culturali e ricreative in corso nella propria Regione.

 

Con il 2006 la televisione digitale terrestre italiana entra nel suo terzo anno di vita. Il trend di crescita della Tv digitale terrestre fornisce dati positivi, secondo la Fondazione Ugo Bordoni, che svolge attività di ricerca, di studio e di consulenza nei settori delle Tecnologie delle Comunicazioni e dell’Informazione: circa 3.700.000 famiglie dotate di decoder, 30 canali televisivi a diffusione nazionale, circa 200 canali locali, oltre una decina di canali televisivi visibili mediante carta prepagata.

E, soprattutto, dice la Fub, la grande innovazione resa possibile dalla tecnologia digitale: l’interattività, per accedere ai servizi della società dell’informazione (supertelevideo, partecipazione attiva a trasmissioni televisive, televoto, prenotazioni visite mediche, richiesta certificati, apprendimento a distanza, t-banking, t-commerce e tante altre applicazioni).

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