Italia
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è intervenuta per fornire chiarimenti in merito alla valorizzazione economica del Sistema integrato della comunicazione (SIC), introdotto dalla legge Gasparri come paniere sul quale si calcola il tetto antitrust del 20% che nessun soggetto può superare. Proprio mercoledì, infatti, il Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, ha presentato al Governo una valutazione delle risorse del mercato delle comunicazioni a 23,9 miliardi di euro.
L’Agcom ha dichiarato che il Testo Unico della radiotelevisione (Decreto legislativo 177 del 2005) affida all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il compito di vigilare sull’andamento e sulla evoluzione dei mercati relativi al Sistema integrato delle comunicazioni.
L’Authority aggiunge che da tempo ha proceduto a effettuare una stima del SIC, resa nota dal presidente Corrado Calabrò in una intervista al Corriere della Sera del 12 dicembre 2005. In quella occasione si è prodotta la medesima tabella frutto di una collaborazione tra la Fondazione Ugo Bordoni e la stessa Autorità.
Al di là delle stime, sostiene Calabrò, ben più impegnativo è, ovviamente, il processo, da tempo avviato, finalizzato a produrre una corretta quantificazione del SIC, che si fonda su una metodologia di rilevazione diretta delle informazioni, mediante la somministrazione di appositi questionari a diverse centinaia di imprese attive nei mercati che compongono il SIC. In questo senso, lo stesso presidente ritiene che la legge Gasparri non ha certo reso facile il compito.
A riguardo, spiega l’Agcom, si ribadiscono le difficoltà che si sono incontrate a una corretta definizione del perimetro merceologico di alcune aree economiche individuate dalla legge, quali ad esempio il “cinema”, e di talune fonti di ricavo, quali ad esempio le “attività di diffusione del prodotto realizzate al punto vendita”.
“Stabilire il SIC nei confronti delle televisioni e di altre cose è un discorso. A rilevare le promozioni nei supermercati o nei cinema sfido un cane poliziotto o un investigatore. Noi – ha aggiunto il presidente – le rilevazioni le stiamo facendo, ma la difficoltà è grande, grande, grande”.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni “dopo avere individuato i mercati rilevanti e i segmenti di mercato che compongono il Sic, sta procedendo a una dettagliata articolazione delle fonti di ricavo previste dalla legge e determinando la platea delle Imprese destinatarie del questionario“.
Quanto ai risultati finali sull’entità del SIC, Calabrò ha sottolineato: “O ci riesco al 100%, o ci riesco con un’alta percentuale. Il margine di incertezza è ancora del 10%, che comunque è tanto quando si procede a una rilevazione”. Calabrò, nell’auspicare che la rilevazione finale sul SIC sia del 100% del mercato, ha detto di sperare in ogni caso che, se così non fosse, il margine sia “così piccolo da essere pressoché ininfluente”.
“Ho sempre detto – ha commentato Calabrò – che la quantificazione del Sistema integrato delle comunicazioni era un procedimento difficile, e dopo mesi che mi ci accanisco confermo questo giudizio. Abbiamo trovato delle grandi difficoltà, ora spero che entro febbraio si arrivi ad un dato finale”.