Banda larga in continua crescita. DSL, VHS Broadband e Triple Play i driver dello sviluppo

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Banda Larga

Con oltre 200 milioni di utenti in tutto il mondo a fine 2005,  il mercato della banda larga conferma il suo momento positivo, con una crescita salda e sostenuta che non accenna a diminuire.

E’ ancora la regione Asia Pacifica a dominare  lo scenario globale – grazie all’ottima salute dei mercati di Giappone, Corea del Sud e Cina – ma l’Europa non si mostra da meno: per la prima volta, il numero degli utenti broadband europei ha superato quello dell’America del Nord, nonostante gli Usa costituiscano il bacino nazionale con la maggiore base sottoscrittori al mondo seguito da quello cinese, a sua volta ormai maturo per procedere al fatidico sorpasso nel 2006. I Paesi Ue hanno registrato addirittura una crescita del 40%, guidando la classifica mondiale dello sviluppo nazionale.

  

Come conferma l’ultimo rapporto Idate sul mercato mondiale dell’accesso broadband,  in termini di penetrazione è sempre la Corea del Sud a costituire un caso esemplare, ma sono ormai diversi i Paesi europei che, sulla scia dei mercati storici del Vecchio Continente, stanno lentamente acquisendo posizioni interessanti nel panorama mondiale, in particolare l’Olanda e la Svezia. Anche tra i più vasti mercati emergenti c’è aria di crescita, soprattutto in Brasile, Russia e India, che stanno entrando in scena vantando volumi e consumi di tutto rispetto. 
 

Dopo una prima fase di consolidamento, le dinamiche di mercato sono oggi fortemente influenzate dagli sviluppi legati alle tecnologie di accesso.
La DSL è ancora la forza trainante del mercato del broadband: prima modalità di accesso in Europa e Asia, rispetto alle altre tecnologie presenta anche un tasso di crescita maggiore, persino nei confronti del cavo in Usa. Solo nel 2005, sono stati oltre 40 milioni i nuovi utenti DSL nel mondo, con una crescita del 45% (dati DSL Forum).

In questo contesto, tuttavia, rimane però da considerare un dato innegabile: il declino del Dial-up a vantaggio delle connessioni a banda larga si conferma anche nel nuovo anno, è vero, ma l’analogico è ancora fortemente radicato in Paesi che potremmo definire chiave, come il Giappone in Asia e la Germania in Europa. 

D’altro canto, la migrazione verso la VHS Broadband, la banda larga ad altissima velocità (Very-High-Speed Broadband) in Giappone, Corea del Sud e Usa sta iniziando a smuovere le acque, contribuendo a ridisegnare le dinamiche di mercato. Sarà interessante vedere ora se i carrier incumbent europei sapranno, e vorranno, cogliere questa nuova opportunità.

 

Alla luce delle nuove dinamiche, anche le strategie dei player si stanno infatti evolvendo, sulla scia di un trend iniziato gradualmente e poi diffusosi a macchia d’olio. Dopo la liberalizzazione dell’ultimo miglio, molti ISP hanno adottato il modello operativo del player broadband. Anche nel segmento cavo si è assistito ad un significativo riassetto strutturale finalizzato a recuperare le quote di mercato perdute a vantaggio dei competitor e persino i carrier incumbent hanno reintegrato nei loro asset le proprie sussidiarie ISP.

 

Di certo, il livellamento dei prezzi per l’accesso internet è un dato emblematico della maturazione del mercato, per quanto la corsa al bitrate, su cui continuano a puntare i principali player, mantenga viva la competizione.
Per tutti, un fattore comune: la scelta del triple play (ed anche del quadruple play quando possibile) come strategia vincente in un mercato che non non lascia spazio a chi tentenna.

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