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Microsoft va oltre la decisione Ue e offre i codici sorgente di Windows Server

Europa


Qualche presentatore televisivo direbbe, a ragione, “colpo di scena!”.

Tale è infatti la decisione di Microsoft di rivelare i codici sorgente delle tecnologie incluse nel provvedimento col quale la Ue intendeva porre fine al monopolio del colosso nel settore dei sistemi operativi. 

 

Il documento (Statement of Objections) inviato a dicembre 2005 dall’esecutivo europeo, ha spiegato la società, “asseriva che la documentazione fornita da Microsoft dava informazioni inadeguate all’implementazione di alcuni protocolli di comunicazione di Windows Server edition”.

Il documento rappresentava l’ultimatum a Microsoft che, se non avesse fatto in modo di garantire alla concorrenza l’accesso ai suoi codici avrebbe rischiato fino a 2 milioni di euro di multa al giorno per il mancato rispetto della decisione del marzo 2004 che risultò anche in una multa record di 497 milioni di euro, tra l’altro immediatamente pagata dal colosso di Bill Gates.

 

Oltre alla multa, Bruxelles aveva imposto alla società una serie di misure correttive, incluso l’obbligo di divulgare alcuni protocolli necessari al dialogo – o interoperabilità – tra Windows e i prodotti concorrenti.

 

La compagnia ha dunque deciso “volontariamente” di andare oltre decisione della Ue e di rivelare il codice sorgente di Windows, che contiene tutte le informazioni sul software e di farlo gratuitamente ma solo a chi abbia già la licenza del sistema operativo.

 

Microsoft ha dunque messo sul piatto la sua più preziosa proprietà intellettuale, finora custodita gelosamente, con l’obiettivo “di risolvere tutti i problemi relativi all’adeguatezza della nostra documentazione tecnica”.

 

Il codice sorgente di Windows fornirà agli sviluppatori la descrizione più precisa del DNA di Windows così che essi siano in grado di “meglio capire come sviluppare prodotti interoperabili con Windows, ma non di copiarlo”.

 

Per compiacere alla decisione della Ue, Microsoft aveva già fornito agli sviluppatori 12.000 pagine di dati tecnici sui protocolli di comunicazione coperti dalla decisione del 2004 e offerto 500 ore di supporto tecnico gratuito, ma Bruxelles non aveva ritenuto tutto ciò sufficiente.

 

Microsoft ha compreso dunque che l’unico modo per essere sicuri di soddisfare le richieste della Commissione sarebbe stato quello di andare oltre la decisone del 2004 e offrire l’accesso al codice sorgente del sistema operativo.

Così, ha spiegato Brad Smith – vicepresidente e responsabile del servizio legale di Microsoft – “potremo dissolvere ogni dubbio circa l’accuratezza della documentazione fornita e andare avanti per discutere seriamente della sostanza di questo caso”.

 

Entro il 15 febbraio Microsoft dovrà comunque rispondere formalmente alle obiezioni contenute nello Statement of Objections, mentre la Ue ha fatto sapere che studierà ‘attentamente’ la decisone di Microsoft, non appena riceverà dal gruppo tutte le relative informazioni.

 

L’udienza d’appello contro la decisione di marzo 2004 si terrà invece dal 24 al 28 aprile.

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