Italia
“Quando la TDT sarà a regime, ipotizzando un trend di utilizzo delle transazioni comparabile a quello degli sms, potrà generarsi un giro d’affari di circa 8 miliardi di euro l’anno (cifra comparabile al valore delle risorse pubblicitarie dell’audiovisivo oggi, 6 miliardi di euro/anno), mentre il valore aggregato dell’indotto è stimabile in circa 25 mln di euro”. E’ quanto riferito dal Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi nel corso della sua audizione, presso la Commissione Trasporti della Camera dei deputati, sullo stato della tecnologia digitale in Italia nel settore delle comunicazioni.
Il ministro ha riferito che “analisi di mercato ipotizzano che nel triennio 2005-2007 gli operatori dominanti investiranno 600-700 milioni di euro in infrastrutture, diritti sui contenuti, applicazioni interattive e servizi di gestione. A questo – ha continuato – si aggiunge una domanda di pubblicità interattiva che proverrà da milioni di decoder sempre più evoluti e ricchi di applicazioni”.
Landolfi ha inoltre evidenziato la necessità di uno switch-off, per il definitivo passaggio al digitale terrestre, “quanto più rapido possibile”.
La Tv digitale terrestre è attualmente diffusa in Italia attraverso 6 multiplex nazionali, di cui 2 della Rai, 2 di Mediaset, 1 di Sportitalia e 1 di Telecom Italia e un centinaio di multiplex locali.
E’ un “quadro molto confortante” quello del settore delle comunicazioni in Italia perché il Paese è cresciuto “moltissimo” sia nelle telecomunicazioni, con l’incremento della banda larga, sia nella telefonia cellulare dove siamo il secondo Paese al mondo nei servizi 3G dopo il Giappone.
Landolfi ha anche ricordato quanto ha realizzato il governo in tema di infrastrutture per la banda larga nelle Regioni del Mezzogiorno “per offrire al Paese grandi opportunità di sviluppo e superare qualsiasi divario digitale. Ora -ha detto il ministro – occorre continuare questo percorso sapendo che oggi è necessario assecondare lo sviluppo di tutti i segmenti tecnologici”.
Bene per il nostro Paese che mantiene un trend crescente nelle nuove tecnologie, specie nella TDT.
A conferma di ciò, per il 2010, l’economia digitale europea sarà dominata dai servizi basati sulla televisione, come evidenzia uno Studio, secondo il quale alla fine del decennio il 60% delle case riceveranno la Tv attraverso Internet.
Secondo il Rapporto, pubblicato dall’istituto di ricerche Booz Allen Hamilton, la prossima generazione dei servizi televisivi dovrebbero generare più di 100 miliardi di euro di investimenti e 100.000 nuovi posti di lavoro.
“Nel lungo periodo, a guadagnarci saranno gli operatori che offriranno servizi triple-play, vale a dire Internet, televisione e telefonia a partire dallo stesso canale e a costi vantaggiosi“, spiegano i ricercatori.
Lo Studio, basato su dati di settore e interviste a player del mercato, rileva che le nuove offerte si concentreranno più sui servizi basati sulla comunicazione e l’intrattenimento digitale facilmente accessibile dalla televisione digitale, a svantaggio della sola opzione per la banda larga.
“Si fa sempre più forte la pressione sugli operatori del cavo per una concentrazione nell’industria europea”, ha dichiarato il responsabile dello Studio Thomas Kunstner. Aggiungendo che si prevede ci saranno delle fusioni “al di là delle tradizionali frontiere del settore”.