Italia
Vodafone Group ha annunciato di aver registrato 7,1 milioni di nuovi clienti nel trimestre chiuso a dicembre 2005, in crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2004, portando il totale a 179,3 milioni di utenti.
Il dato è superiore alle aspettative degli analisti, che stimavano un aumento da 5,8 a 5,9 milioni di clienti.
Il trimestre di Natale ha fatto segnare una buona crescita nelle vendite di telefonini 3G: il gruppo ha aggiunto 3,1 milioni di nuove utenze, che portano il totale a 8 milioni, a cui vanno aggiunti altri 1,1 milioni nell’ambito delle partnership del gruppo.
Il fatturato è cresciuto dell’8%, mentre il Gruppo ha ribadito le previsioni per l’anno in corso, per il quale la crescita organica dovrebbe attestarsi tra il 6% e il 9%, mentre l’Ebitda dovrebbe scendere di circa un punto percentuale.
Per quanto riguarda in particolare l’Italia, il gruppo sottolinea la significativa crescita della pressione competitiva sui prezzi dei telefonini.
Nonostante ciò, a fine dicembre 2005 Vodafone Italia ha raggiunto i 23,68 milioni clienti, in aumento di 421.000 unità rispetto al 30 settembre 2005, registrando nel trimestre una ulteriore crescita nelle nuove attivazioni, rispetto a quelle relative allo stesso periodo dello scorso anno.
La crescita “organica“ dei ricavi da servizi (ovvero escluso l’effetto della riduzione delle tariffe di terminazione imposto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) è stata pari a circa il 4% nel trimestre chiuso il 31 dicembre 2005 rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Tenendo conto della riduzione delle tariffe di terminazione dall’1 settembre 2005, i ricavi da servizi decrescono nominalmente dell’1,7%.
Anche il 3G continua la sua marcia, conquistando 673 mila nuovi utenti, per una base totale di 1,7 milioni.
In calo invece l’ARPU (ricavo medio per utente), che nel trimestre è pari a 27,7 euro, in calo del 3% circa al lordo della riduzione delle tariffe di terminazione. Tenendo conto anche della misura dell’Autorità, la decrescita è dell’8,3% rispetto allo stesso trimestre del 2004.
Il calo dell’Arpu – spiega il gruppo – è anche dovuto a un’aumentata attività promozionale e al minore utilizzo per utente, come risultato delle pressioni competitive.
L’uso totale dei servizi vocali è cresciuto del 3,7% su base annua, mantenendo il trend di crescita del trimestre precedente e, grazie al continuo aumento delle promozioni, è cresciuto anche l’uso dei servizi di messaggistica: il volume di mms, ad esempio, è cresciuto dell’80%.
A questa crescita non si è però accompagnato un aumento dei profitti legati a questi servizi, scesi del 4,7%.
I profitti dei servizi dati sono invece cresciuti del 16,1%, con un’incidenza sui ricavi da servizi nel trimestre pari al 17,4 %, in crescita rispetto al 14,7% di fine dicembre 2004.
I ricavi legati alla messaggistica sono cresciuti del 12,8%, mentre i ricavi dati, esclusi i messaggi, sono cresciuti di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo del 2004.
Il risultato positivo – si legge nella nota di Vodafone – è frutto della crescita dei telefoni e connect card UMTS che hanno raggiunto quota 2,23 milioni a fine dicembre 2005 (+ 64% rispetto al 30 settembre 2005).
Sempre a fine anno, i clienti Vodafone live hanno raggiunto quota 4,5 milioni, rispetto ai 2,8 milioni di settembre 2005.
In Germania, aggiunge Vodafone, i nuovi abbonati sono stati 906.000, in Gran Bretagna 561.000 e altri 123.000 si sono registrati in Giappone
Per Pietro Guindani, amministratore delegato di Vodafone Italia: “I risultati commerciali sono molto soddisfacenti a dimostrazione della dinamicità della nostra offerta: rispetto allo scorso anno, le attivazioni di nuovi clienti sono state ancora in crescita e la promozione Supercarica ha attratto oltre 6 milioni di sottoscrizioni, un successo che non ha eguali sul mercato italiano”.
“Nel trimestre – ha aggiunto Guindani – abbiamo anche registrato un aumento significativo della clientela UMTS che ha trainato la percentuale dei ricavi da servizi dati su nuovi livelli massimi. Viceversa a riguardo dell’andamento dei ricavi, da questo trimestre si fa sentire in pieno l’impatto del taglio delle tariffe di terminazione. Un intervento che per le sue dimensioni, ha ripercussioni sull’intero settore e, in particolare, per Vodafone Italia, ha comportato un abbattimento del tasso di crescita di quasi 6 punti percentuali. Questo spiega perchè la crescita dei ricavi, che in termini organici è positiva del 4%, viceversa in termini nominali è negativa dell’1,7%. Anche l’ARPU dei clienti ha subito una flessione per lo stesso motivo”.
Per il Ceo del gruppo, Arun Sarin, “Vodafone ha registrato una buona performance operativa in un ambiente difficile. Le vendite di device 3G ha accelerato sotto Natale e continuiamo a registrare un’incoraggiante accoglienza dei servizi dati. Ci aspettiamo di pubblicare risultati annuali in linea con le attuali previsioni e l’outlook per il prossimo anno resta invariato“.