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Cinque big delle telecom si sono accordati per lanciare la Mobile DTV Alliance. Si tratta di un accordo di collaborazione sottoscritto da Nokia, Intel, Motorola, Texas Instruments e Modeo (Crown Castle International) per promuovere gli standard tecnologici della televisione su cellulare. La tecnologia DVB-H (Digital Video Broadcasting – Handheld) consente a milioni di utenti telefonici di accedere ai servizi contemporaneamente, ricevere sul telefonino il segnale televisivo senza passare attraverso le reti GSM, evitando così anche il rischio della saturazione.
Questo standard ha, infatti, il vantaggio di trasmettere “in massa”, da un trasmettitore a una moltitudine di ricevitori, senza sovraccaricare la banda passante e rallentare i flussi dati/voce.
Questa tecnologia permette anche di usare servizi interattivi e di accedere ai programmi on demand, un mercato che si prospetta molto interessante e promettente per gli operatori tlc.
Gli operatori ripongono le loro speranze sulla convergenza tra il mobile e la televisione, visto il pesante ribasso del fatturato legato alle comunicazioni vocali.
Lo standard DVB-H, le cui infrastrutture dovrebbero essere pronte per il 2007 sui maggiori mercati statunitensi, è in concorrenza con il DAB (Digital Audio Broadcast), attualmente in testa tra gli operatori telecom e i fornitori di sistemi wireless come Qualcomm. Le reti DVB-H al momento sono testate, in Australia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. Tra questi Paesi c’è anche l’Italia.
La Mobile DTV Alliance nasce proprio con l’obiettivo di superare i limiti che l’attuale tecnologia comporta.
In effetti, il flusso della televisione utilizza le reti degli operatori, che rischiano di saturarsi nel momento in cui milioni di utenti, allo stesso tempo, guarderanno questi programmi in streaming.
Per superare questo limite, gli industriali stanno testando da diversi mesi ormai alcune tecnologie hertziane, come la Tv digitale terrestre (TDT), però in mobilità.
Si tratterà di ricevere sul proprio telefonino la televisione attraverso le antenne hertziane, come la TDT solo che in mobilità. Questa tecnologia usa le onde radio e non passa più attraverso le reti degli operatori.
Su questo terreno, stanno cercando di imporsi differenti standard. In Europa, lo standard DVB-H è attivamente sostenuto dal gigante delle tlc Nokia, che sembra suscitare l’interesse degli operatori, tenendo il bandolo della matassa.
La Mobile DTV Alliance arriva in un momento particolare, a qualche mese dalle polemiche, specie in Francia, aperte sulla questione delle frequenze, come ha spiegato Gilles Bregant, direttore tecnico del Consiglio superiore dell’audiovisivo (Conseil supérieur de l’Audiovisuel – CSA).
La spiegazione è semplice: il DVB-H sfrutta la rete hertziana analogica UHF che in Francia è ormai satura. E ancora, questo standard porrebbe problemi per la diffusione indoor dove questa è più debole (all’interno degli immobili).
“Se l’uso indoor è predominante, bisognerà porre il problema di una tecnologia alternativa“, ha commentato Didier Huck, vicepresidente di Thomson.
Sono possibili due soluzioni: la prima consiste nel liberare le frequenze analogiche, ma pone il problema della corretta regolamentazione; la seconda consiste nel cercare un’altra tecnologia. Precisamente, l’idea è di mixare DVB-H e satellite.
“Questa tecnologia mista d’accesso è stata provata“, sottolinea Nick Stubbs di Astra France. “Permette una migliore qualità e una migliore copertura, in particolare in indoor“.
Stessa linea per Olivier Coste, direttore della strategia e sviluppo di Alcatel Space: “Noi ci orientiamo chiaramente verso un’offerta mista, satellite/terrestre, che consente una copertura globale e un numero più importante di canali”.
In Europa i giochi sono ancora aperti. E questo ci fa comprendere ancora di più l’importanza di questa alleanza. Visto anche che alcuni operatori, come Qualcomm, stanno cercando di portare avanti le loro tecnologie.
Bisognerà mettersi d’accordo su un unico standard, come sottolineano diversi player del mercato europeo.
“Uno standard aperto e comune, almeno in Europa, è di importanza cruciale“, sottolinea un direttore tecnico di Eutelsat
“Si tratta di un criterio determinante per assicurare la continuità del servizio e la solidità del modello economico della mobile Tv“, rincara Bertrand Mabille, direttore della strategia e della regolamentazione per SFR Group.
Secondo l’istituto di ricerche Informa Telecoms, nel 2010 la Mobile Tv avrà 124,8 milioni di utenti. Per l’autore di questo Rapporto, la tecnologia DVB-H rappresenterà per quella data il 60% del mercato.
I combinati capaci di trasmettere la Tv in diretta saranno 83 milioni di esemplari nel 2010 contro i 130.000 del 2005. Gli abbonati saranno pronti a sborsare tra i 5 e i 10 euro al mese per accedere alla Mobile Tv.