Italia
Si è tenuto stamani, 18 gennaio, presso il ministero delle Comunicazioni, il tanto atteso incontro sulla questione dei Diritti Tv calcio, cui hanno preso parte FIGC, CONI e l’emittenza televisiva, con i rappresentanti di Rai, Mediaset, La7 Televisioni , Sky Italia e Fastweb. Quanto alla mancata presenza al tavolo istituzionale della Lega Calcio, il Ministro Mario Landolfi è stato chiaro: “Il nostro interlocutore è quello istituzionale, ovvero la Federcalcio e il suo presidente Carraro. Noi abbiamo un rispetto religioso per l’autonomia dello sport, è il calcio che deve decidere cosa fare”.
Obbiettivo di Landolfi, che ha convocato questa riunione, spingere le parti a trovare un accordo e scongiurare il blocco del campionato.
Come si ricorderà, il problema era insorto dopo l’accordo tra la Juventus e Mediaset con la vendita dei diritti per 218 milioni di euro nel triennio 2007- 2009 a favore della squadra juventina che poi a sua volta ha ceduto per 150 milioni di euro la licenza a Sky per la trasmissione sul satellite.
Dopo il vertice al ministero delle Comunicazioni è stata indetta una conferenza stampa dove Landolfi, alla presenza del sottosegretario ai Beni culturali, Mario Pescante, e del presidente della FIGC, Franco Carraro, ha letto un comunicato congiunto che propone per il futuro l’abolizione della legge attuale sui diritti soggettivi e per l’immediato “nuovi criteri di mutualità che garantiscano il regolare svolgimento dei campionati” e la ricerca di nuovi criteri per evitare eccessive disuguaglianze tra grandi e piccoli club, un tema, questo, che sarà di stretta competenza del mondo del pallone.
Dal vertice, come ha spiegato lo stesso Landolfi, è emerso che “l’attuale situazione dei diritti televisivi del calcio, visto il moltiplicarsi delle piattaforme tecnologiche e degli operatori interessati, non debba più essere disciplinato da una legge ma debba essere lasciato alla libera contrattazione e a regole antitrust”.
Secondo il ministro è, comunque, necessario “un nuovo sistema che sia maggiormente equo, e per questo abbiamo rivolto al mondo del calcio un appello affinché, in piena autonomia, possa introdurre un nuovo sistema”.
Landolfi ha annunciato che il confronto tra mondo del calcio e operatori televisivi proseguirà sotto la sua supervisione, in modo che sia garantita la normale prosecuzione del campionato e allo stesso siano garantiti i diritti acquisiti dagli operatori televisivi.
I partecipanti all’incontro hanno convenuto “di proseguire – ha spiegato Landolfi – la discussione su tutte le variegate tematiche tra cui la tutela dei diritti televisivi acquisiti e l’individuazione degli eventi da trasmettere in chiaro“.
Scongiurato, quindi, un intervento di legge, come ha precisato Landolfi “non avrebbe senso modificare la legge esistente perché la situazione negli anni si è profondamente evoluta con rapidità e celerità tanto che si rende di fatto vecchia la fotografia esistente”. E’ proprio l’evoluzione delle tecnologie che di fatto impedirebbe un intervento legislativo di modifica della legge esistente, ma c’è anche un nuovo capitolo che è emerso: il limite dell’Antitrust, tant’è che l’Authority si è già pronunciata sul fatto che “la ‘materia’ potrebbe essere di sua competenza”.
Tocca soprattutto alla Federcalcio individuare regole chiare e precise sulla vendita dei diritti televisivi: se proseguire con l’attuale sistema che mostra crepe e critiche della vendita soggettiva oppure ritornare alla vendita collettiva. “Il tavolo aperto oggi – ha concluso il ministro Landolfi – non esaurisce la materia: ci saranno ulteriori confronti per monitorare la situazione e per definire le singole materie delle piattaforme, del digitale terrestre, della Adsl, ossia di tutte le nuove tecnologie messe in campo”.
Si è detto soddisfatto dell’incontro Antonio Marano, responsabile per l’acquisto dei diritti televisivi della Rai, che ha commentato: “Da oggi c’è più chiarezza e soprattutto più certezza per gli operatori del settore, dopo che si è raggiunto il vertice del problema sia sui diritti che sulle aste che sulle trattative di esclusiva”.
Per Riccardo Perissich, presidente di Telecom Italia Media, gruppo di cui fa parte La7, “E’ probabile che si torni alla vendita dei diritti televisivi collettivi, sul superamento dell’attuale sistema è emerso un consenso ampio”.
Non hanno, invece, rilasciato commenti, salvo ribadire “siamo soddisfatti”, Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, Tullio Camiglieri, responsabile comunicazione Sky, e Stefano Parisi, amministratore delegato Fastweb.
Non nasconde la soddisfazione il presidente della Federcalcio, Franco Carraro, “Non possono essere le divisioni sui diritti Tv a creare problemi che riguardano il rispetto dei calendari. Io dico quello che ha detto Montezemolo agli imprenditori: lavorare e abbassare i toni”. “Se lavoriamo con serietà e serenità – ha aggiunto Carraro – è possibile trovare soluzioni idonee”.
“Al ministro stava a cuore che si ristabilisse la serenità“. Sono le parole di Gianni Petrucci, presidente del Coni, che ha detto “Il ministro Landolfi ha dato il suo contributo in un settore che rientra nelle sue competenze“.