Italia Digitale 2010: i cambiamenti strutturali del settore e del mercato dell’ICT

di di Giancarlo Capitani (Amministratore Delegato Netconsulting) e di di Giancarlo Capitani (Amministratore Delegato Netconsulting) (Amministratore Delegato Netconsulting) |

L'articolo è tratto dal White Paper Italia Digitale 2010: per il rilancio della competitività e della crescita del Sistema-Paese, realizzato dall’Advisory Board di Key4biz, che verrà presentato a febbraio 2006

Italia


ICT

Il settore ICT sta attraversando una fase di cambiamento strutturale determinato da un mix di fattori che vanno dalla convergenza tecnologica, alla disponibilità di nuove tecnologie sul lato del software, al cambiamento del profilo della domanda, al riassetto ed alla concentrazione del sistema dei fornitori.

In particolare, tra i fattori che caratterizzano il cambiamento si citano i seguenti:

  • L’incorporazione crescente di tecnologie ICT nei prodotti di consumo.  

  • La virtualizzazione dei servizi e la creazione di infrastrutture ICT efficienti e flessibili.

  • La progressiva affermazione delle tecnologie wireless.

  • L’orientamento degli utenti aziendali verso l’acquisto di tecnologie in forma di servizi inece che di prodotti.  

  • La ICT driven business trasformation che stimola modalità di sviluppo evoluto dell’infrastruttura ICT presso le aziende.  

  • L’integrazione crescente tra ICT, processi e strategie aziendali.

Il cambiamento è stimolato non soltanto dal fenomeno della cosiddetta convergenza digitale, ma anche dagli effetti che questa potrà avere nella creazione di una filiera offerta-domanda che porterà allo sviluppo dell’economia e della società digitali, con la nascita di nuove tecnologie, di nuovi settori, di nuovi servizi e contenuti e, di conseguenza, anche di nuove opportunità per le imprese ICT e per la creazione di nuove imprese ICT. (vedi Fig 1)

Cambierà, tuttavia, anche il modo di utilizzare le tecnologie e, verosimilmente, anche il profilo dei fornitori, dove non è certo che l’ultimo miglio dell’ICT sarà occupato, in particolare nel mondo consumer, dai tradizionali fornitori (IT e TLC), quanto piuttosto da altre imprese e soggetti che oggi gestiscono basi estese di clienti (web companies, società di logistica e grande distribuzione, utilities, pubbliche amministrazioni centrali e locali), ai quali potranno fornire nuovi servizi a costi marginali, grazie alle loro tecnologie di accesso ai contenuti e ai servizi a pagamento da loro erogati.

Il riassetto del settore dell’ICT

Dopo il boom degli anni 1998-2000, l’entrata del mercato ICT in una fase di maturità caratterizzata da crescite più contenute in tutti i maggiori Paesi e da margini sempre più ridotti per gli operatori, sta generando un profondo riassetto del settore ICT a livello mondiale. Alcuni fattori che stanno guidando le direzioni e le traiettorie di questo riassetto risultano evidenti attraverso fenomeni che lo scorso anno sono stati particolarmente rilevanti. Tra questi fattori il più significativo è stato l’elevato numero di acquisizioni che hanno raggiunto in Europa a metà 2005 un livello comparabile a quello del 1° semestre del 2000, mentre il numero delle IPO ha raggiunto il livello più basso degli ultimi anni. (vedi Fig 2)

La crescita così intensa del numero delle acquisizioni, accompagnata da un livello così ridotto di IPO, segnala che probabilmente è in atto un fenomeno di concentrazione tra incumbent nel settore dell’ICT, finalizzato alla ricerca, da un lato, di economie di scala e di appropriazione di quote di mercato, e dall’altro lato, di complementarietà sul fronte delle tecnologie e delle competenze. Quest’ultima motivazione è testimoniata dai segmenti specifici nei quali le acquisizioni sono avvenute (vedi Fig 3).

Il processo di concentrazione delle imprese ICT è in atto non solo in Europa ma in tutto il mondo ed interessa anche l’Italia.

L’altro fenomeno rilevante a livello mondiale, ed anche in Italia, è il progressivo formarsi di aggregazioni o di ecosistemi di imprese ICT di software e servizi che hanno come baricentro le subsidiaries dei grandi produttori mondiali di tecnologie hardware e software all’interno dei grandi Paesi.

La contemporaneità con la quale si stanno realizzando i fenomeni di concentrazione della domanda su un numero sempre più ristretto di fornitori e delle rispettive reti di partner, di concentrazione a monte e a valle delle imprese ICT e la aggregazione delle imprese in ecosistemi, sta generando notevoli difficoltà alle imprese italiane che sommano ai loro problemi congiunturali anche quelli derivanti da una scarsa chiarezza nelle loro strategie di riposizionamento in un contesto tecnologico e di mercato in rapida trasformazione strutturale.

Non va infine dimenticata la profonda evoluzione (o rivoluzione?) tecnologica che sta attraversando il settore delle telecomunicazioni, che con il progressivo passaggio delle infrastrutture di rete da protocolli tradizionali a protocolli IP, si integrerà sempre più con il mondo dell’informatica e dei media e trasformerà i carrier in information, content e service provider, oltre che fornitori di infrastrutture.

La rivoluzione tecnologica nel settore ICT

Una progressiva evoluzione tecnologica sta attraversando i settori delle telecomunicazioni e dei media. E’ il fenomeno della convergenza di tutti gli strumenti di scambio delle informazioni verso la tecnologia di Internet, verso il protocollo IP.

La telefonia e la televisione stanno migrando rapidamente verso la tecnologia IP creando minacce e nuove opportunità sia per gli operatori di telecomunicazioni (Telecom Italia, Vodafone, BT Group, Verizon Communications…), sia per i broadcaster di televisione digitale terrestre e via satellite (Sky, Mediaset, BBC, Time Warner Inc.¤, ESPN,…). D’altra parte, la convergenza delle comunicazioni in tempo reale (telefonia, videotelefonia e televisione live) verso la tecnologia di Internet stimola l’attenzione degli operatori di servizi Internet (Google Inc., Microsoft MSN, eBay, Yahoo! Inc.,…). Per gestire la loro comunità di clienti le web companies impiegano oggi sistemi di messaggistica e di streaming e vogliono arricchirli con le prestazioni delle comunicazioni interattive in tempo reale: telefonia e videocomunicazione. (vedi Fig 4)

Il processo di convergenza è lungo, ma certamente nei prossimi 3-5 anni tenderà a consolidarsi modificando profondamente il settore ICT e i modelli di business adottati nelle tre filiere indistriali: telecomunicazioni, informatica e contenuti. In particolare, il progressivo passaggio delle infrastrutture di telecomunicazioni verso la tecnologia IP , consentirà una integrazione più forte con il mondo IT e permetterà ai carrier di competere per la fornitura di informazioni, contenuti e servizi, sfruttando le infrastrutture di trasporto fisso e mobile e la vasta base di clienti.

Nel seguito si illustrano brevemente i temi principali delle tecnologie della convergenza (la telefonia su Internet, la convergenza tra comunicazioni fisse e mobili, la televisione su Internet, l’evoluzione dei servizi IT in rete) e ne vengono messi in evidenza alcuni aspetti di mercato e di regolamentazione.

Nuove Tecnologie

Voice over IP

La convergenza tra i mondi della telefonia e dei dati, resa possibile dalla tecnologia Voice over IP, apre ai grandi operatori di telefonia nuove interessanti opportunità di business, ma li espone anche a potenziali minacce dovute, sia al calo della redditività dei servizi di telefonia, sia all’affermazione di nuovi soggetti provenienti dai settori dei media e dei servizi Internet.

Quando si parla di VoIP è opportuno distinguere tra due grandi applicazioni (vedi Fig 5.).

L’uso del VoIP è previsto da tutti i gestori di telecomunicazioni: la tecnologia di Internet viene impiegata per fornire telefonia di alta qualità in un modello di business analogo a quello corrente, anche se in previsione di un declino progressivo delle tariffe telefoniche. Nel giro di una diecina di anni la quasi totalità delle telefonate sarà realizzata a pacchetto con standard IP: gli accessi a larga banda, fissi (xDSL, FFTB) e mobili (WiFi, WiMAX, HSDPA) sono gli abilitatori di questa trasformazione progressiva e inesorabile della voce.

L’altra applicazione del VoIP è quella di tipo peer-to-peer: la modalità realizzata da Skype, che prevede una pressoché totale decentralizzazione delle funzioni di controllo direttamente all’interno dell’applicazione software fornita agli utenti, annullando di fatto investimenti in infrastrutture da parte del fornitore di servizi. Skype utilizza la rete Internet per realizzare gratuitamente comunicazioni telefoniche dirette tra utenti appartenenti alla community (chiamata on-net), mentre attraverso Internet raggiunge nodi di raccolta per realizzare chiamate da (Skype-In) e verso (Skype-Out) reti telefoniche convenzionali a tariffe particolarmente convenienti. Skype è riuscita ad ottenere un successo formidabile, in termini di crescita della propria base clienti e di valore (2,6 miliardi di dollari) nell’acquisizione da parte di eBay.

In prospettiva futura gli esperti del settore concordano sull’affermazione della tecnologia VoIP e, con essa, sulla riduzione significativa degli introiti derivanti dai cosiddetti servizi di telefonia di base, ossia dall’erogazione del servizio di conversazione telefonica. E’ invece una questione dibattuta il tempo necessario affinché tale transizione tecnologica si completi.

Tecnologie radio a larga banda e convergenza fisso mobile

La maturazione di soluzioni commerciali e del tessuto normativo hanno creato il contesto favorevole per la diffusione di numerose e promettenti tecnologie radio innovative (WiFi, WiMAX, ZigBee e UWB) che non rappresentano il lineare sviluppo delle tecnologie e dei paradigmi tradizionali (2G-3G per le reti cellulari radiomobili, e Bluetooth per le reti radio personali). Alla larghezza di banda necessaria per le applicazioni delle reti per servizi multimediali interattivi (interactive multimedia), le nuove tecnologie radio uniscono la prerogativa della flessibilità, della rapidità di dispiegamento e di contenimento dei costi.

La flessibilità e la mobilità, associate a profili di costo contenuti, hanno un valore che rende l’applicazione delle tecnologie radio particolarmente appetibile. Le applicazioni sono sia quelle che interessano l’utente umano come fruitore diretto di servizi di comunicazione e informazione (WiFi, WiMAX), sia quelle applicazioni tra sensori (ZigBee e UWB) e nodi di controllo distribuiti capillarmente nell’ambiente (l’ufficio, la casa, la città) ed eventualmente indossati dagli utenti.

La disponibilità di tecnologie WiFi e WiMAX, peraltro in forte sovrapposizione tra loro, rimetterà in discussione le linee di sviluppo e gli equilibri di business dell’ultimo miglio e dell’accesso a larga banda, tradizionalmente basato su tecniche xDSL e di accesso in fibra, ma soprattutto incide sullo sviluppo delle nuove generazioni delle reti cellulari radiomobili (UMTS: HSDPA/HSUPA).

Gli esperti prevedono che le reti cellulari dovranno inesorabilmente integrare nella loro architettura (secondo il modello IP Multimedia Services, IMS) aree di accesso radio out-door e in-door che impiegano tecnologie WiFi e WiMAX. L’integrazione di queste due tecnologie wireless e l’affermarsi della tecnologia VoIP permettono infatti l’evoluzione verso l’offerta di innovativi servizi convergenti fisso-mobile. La disponibilità di terminali mobili “dual mode” (WiFi/GSM) permette l’avvio sul mercato di questi servizi in risposta alla cannibalizzazione della telefonia fissa da parte di quella mobile cellulare. Il modello di convergenza fisso-mobile evolverà comunque verso l’offerta integrata dei servizi e verso un uso sempre più diffuso della tecnologia VoIP nei collegamenti radio sia in door che out door.

Televisione su IP

Gli operatori di telecomunicazioni hanno lanciato i servizi triple-play (telefonia, Internet, televisione) sulle loro infrastrutture fisse a larga banda. (vedi Fig 6)

Negli Stati Uniti si è avviato il rollout di reti 3-play con collegamenti ADSL2+ che consentono la trasmissione di alta qualità di 3 canali televisivi MPEG4 simultanei. Anche nella versione live broadcasting, i servizi di IPTV possono essere personalizzati secondo i profili dei clienti, grazie alla tecnologia Internet di unicasting, e cioè di trasmissione dei segnali diffusivi su pacchetti IP marcati con l’indirizzo del destinatario. Questa prestazione è un ingrediente formidabile per il mercato della pubblicità televisiva, in particolare quella di tipo interattivo.

D’altra parte i broadcaster che operano la televisione digitale terrestre (via cavo e/o radio) e via satellite sono fortemente interessati alla distribuzione dei loro contenuti su Internet (Time Warner e AOL, e più recentemente Sky/News Corp. e Easynet, una Fastweb inglese) tramite reti di accesso a larga banda terrestri. Nel settore dell’IPTV alcuni broadcaster stanno sperimentando la diffusione della televisione via Internet con modalità peer-to-peer, in analogia a quanto avviene per la distribuzione di file musicali e video con Kazaa e per il servizio di telefonia in tempo reale VoIP con Skype. La BBC ha recentemente annunciato la sperimentazione di un canale IPTV peer-to-peer con contenuto basato su film d’autore. Tra gli aspetti più importanti della convergenza della televisione su Internet si citano il tema della gestione dei diritti digitali tramite computer e set-top-box (vedi la competizione tra Windows Media Center e i sistemi con Smartcard) e il tema del trattamento in rete del palinsesto del cliente tramite video server.

Servizi IT in rete

Il mondo dei servizi e delle applicazioni informatiche multimediali in rete sta evolvendo rapidamente verso nuove modalità di interazione tra i terminali degli utilizzatori e la rete, nonchè verso nuove applicazioni ottenute tramite comunicazione tra macchine: reti di sensori e calcolatori di controllo, applicazioni software di tipo peer-to-peer, applicazioni peer-to-peer di calcolo pervasivo a supporto delle reti di sensori, fino ad arrivare all’uso di agenti software intelligenti per l’esecuzione di task specifici ordinati dagli utilizzatori della rete, i cosiddetti intelligent web agents.

I temi più rilevanti del settore IT sono oggi quelli relativi allo sviluppo dei semantic web services e al proliferare di applicazioni di tipo overlay peer-to-peer. I servizi semantici costituiscono una generazione concettualmente più avanzata rispetto ai servizi attuali che vengono ormai classificati come servizi web di tipo “sintattico”. Oggi nonostante la potenza dei motori di ricerca come Google non è possibile ottenere risposta a domande del tipo: “trova un’immagine con dei pappagalli blu su uno sfondo rosso”, oppure: “trova tutte le offerte di viaggio presenti in rete verso una certa destinazione e in un certo periodo”. Il web va quindi arricchito con uno strato semantico, che gli ingegneri chiamano “livello ontologico”, che permetta di trattare le informazioni immagazzinate nei web in modo intelligente, guidati dal contenuto semantico e non dalla forma sintattica. Anche le diversità linguistiche fanno parte delle odierne barriere ad un trattamento semantico delle informazioni. Lo scenario dei servizi semantici si sta sviluppando avendo come obiettivo una nuova architettura di servizio che agevoli la ricerca dinamica dei fornitori di servizi e prodotti in rete per una efficace interazione con l’utente o con gli “agenti software” da lui appositamente istruiti. Gli standard dei web services e del semantic web stanno convergendo rapidamente verso il consolidamento per consentire nuove applicazioni e rappresentano quindi una grande opportunità per lo sviluppo di nuove iniziative ICT.

Il secondo aspetto innovativo è costituito dalla diffusione di nuove applicazioni informatiche di tipo peer-to-peer. Si cita in primo luogo lo sviluppo importante dei servizi del grid computing che sfrutta l’elaborazione in parallelo di un gran numero di calcolatori connessi in rete per espletare l’applicazione desiderata. Di grande rilevanza sono poi le applicazioni software che sfruttano la diffusione delle nuove reti di sensori wireless (ad esempio, RFID, ZigBee, UWB, ecc.), e in generale tutte quelle relative al pervasive computing per gli scopi più vari: nelle case, negli uffici, nelle automobili, nelle città, lungo le autostrade, ecc. Infatti, le applicazioni del calcolo pervasivo che si svolgono tra i controllori dei sensori e i server distribuiti in rete sfruttano le reti overlay e i protocolli peer-to-peer (come Kazaa o Skype) per abilitare gli agenti software applicativi. I settori di servizio che saranno dominati in futuro delle applicazioni del calcolo pervasivo sono sterminati: la logistica, la distribuzione, il controllo del traffico, il controllo dell’ambiente, i beni culturali, la domotica, i giochi collaborativi in rete, il podcasting audio e video, ecc. Si aprono quindi grandi opportunità per lo sviluppo di nuove iniziative ICT mirate ad attivare l’innovazione industriale in alcuni di questi settori specificamente selezionati per la crescita nel nostro Paese.

Mercato e regole

Mercato

Le web companies combattono per la conquista dell’interfaccia finale verso il cliente (la home page, il desktop, la barra di navigazione) per collezionare pubblicità personalizzata e per offrire servizi al mondo del consumo e a quello degli affari. Per gestire la loro comunità di clienti (clienti dei motori di ricerca, degli acquisti in rete, dei prodotti software e dei servizi) impiegano sistemi di comunicazione interattivi di messaggistica (instant messaging, posta elettronica) e diffusivi (video e audio-streaming). Non ci si deve quindi meravigliare che l’oggetto del loro desiderio sia oggi la comunicazione telefonica e in prospettiva quella televisiva. Nei loro modelli applicativi peer-to-peer su Internet, le web companies si presentano come dei veri e propri Asp (Application Service Providers), con un’unicità di interfaccia verso il cliente, la cui identità digitale e la cui agenda dei contatti in rete sono gli ingedienti di abilitazione del business. I carrier, gli ISP (Internet Service Providers) forniscono l’accesso a larga banda, la connettività di rete e la qualità del servizio.

Dal punto di vista degli operatori di telefonia tradizionale, i servizi VoIP rappresentano una minaccia potenziale, tanto più elevata quanto più essi sono oggi dipendenti dagli introiti generati dai servizi di telefonia.

Nonostante la sfida lanciata dai nuovi entranti, saranno probabilmente le strategie dei grandi operatori di telefonia a condizionare lo sviluppo del mercato. La maggior parte di questi ha da tempo avviato un processo di diversificazione del proprio modello di business nell’ottica di una redistribuzione delle fonti di introito tra voce e dati a favore di questi ultimi. Gli operatori di telefonia si troveranno di fronte all’esigenza di accelerare la transizione verso le reti di nuova generazione basate sulla tecnologia IP (le reti NGN – Next Generation Networks) e verso l’integrazione della telefonia fissa e mobile, due strumenti con cui saranno in grado di proporre nuovi servizi convergenti a valore aggiunto. A questo scopo dovranno decisamente migliorare la loro capacità di erogazione di servizi informatici applicativi in rete, magari tramite alleanze e acquisizioni.

Vale la pena citare l’esempio dell’operatore inglese BT che negli ultimi anni ha perseguito tenacemente la caccia a nuovi mercati alternativi a quello telefonico, puntando alla transizione verso quello che chiama il “New Wave Business” (in particolare, tre fonti nuove di ricavi: Networked IT Services, Fixed-to-Mobile Convergence e Broadband Access).

Regole

La convergenza delle tecnologie e dei mercati è un elemento d’innovazione e di creazione di nuove opportunità, ma deve essere accompagnata da un tessuto regolatorio che favorisca la competizione e tuteli i consumatori. Un ruolo di primo piano in tal senso sarà giocato dal quadro normativo che verrà applicato ai servizi di telefonia su IP. In tale contesto si elencano importanti temi relativi all’onere di canone e di servizio universale, ai servizi di intercettazione legale, ai servizi di emergenza, ecc.. Di rilevante importanza sono poi gli aspetti di interconnessione tra reti NGN (IP Peering) e le strategie che gli attori presenti sul mercato decideranno di perseguire in merito alle politiche di mutua interconnessione direttamente in tecnologia VoIP (VoIP peering).

La normativa sui servizi VoIP rientra nel più ampio scenario regolatorio in via di elaborazione nell’Unione Europea che prende il nome di New Regulatory Framework, NRF, successivo all’attuale scenario che dovrebbe scadere alla fine del 2006 (vedi Fig 7.).

Il diagramma allegato mostra schematicamente i problemi regolatori con riferimento ai servizi/mercati (vecchi e nuovi) e alle tecnologie infrastrutturali (vecchie e nuove di tipo IP). Il nuovo scenario regolatorio si applica nei mercati che hanno raggiunto un elevato livello di concorrenza, a fronte ad una rapida evoluzione del mercato ICT che richiede nei prossimi anni ingenti investimenti in nuove tecnologie. Secondo lo scenario NRF la regolamentazione attuale di tipo ex ante non si deve piu applicare al caso di nuovi servizi multimediali realizzati su nuove e vecchie infrastrutture (caselle 2 e 3 del diagramma), mentre l’ex ante si applica principalmente agli “asset non replicabili” degli incumbent, quali i doppini telefonici (casella 1).

Il problema delle regole per il servizio VoIP tra vecchie e nuove infrastrutture giace al bordo tra le caselle 1 e 4, mentre secondo i consulenti inglesi della fonte c’è un major dibate sul VoIP come servizio di rete a valore aggiunto e sul VoIP peering.

La regolamentazione relativa agli aspetti della convergenza fisso-mobile punta su una liberalizzazione dei nuovi servizi multimediali fisso-mobile su protocollo IP (casella 3), ma deve affrontare gli aspetti relativi alla lunga transizione verso la convergenza su servizi integrati di tipo full IP. In particolare, sono importanti gli aspetti di integrazione con le reti di telefonia cellulare (GSM e UMTS), ove la voce è trattata secondo la vecchia tecnologia a commutazione di circuito (tra casella 1 e casella 3?).

Infine, nel tema della regolamentazione della convergenza fisso-mobile ricadono anche gli aspetti relativi alle licenze di operatori mobili virtuali, Mobile Virtual Network Operator, MVNO.

*Il contributo di Giancarlo Capitani e Maurizio Dècina è pubblicato anche su Beltel e rappresenta la prima forma di collaborazione con Key4biz

Acronimi

ADSL – Asynchronous-Digital Subscriber Line

EDGE – Enhanced Data for GSM Evolution

FTTB – Fiber To The Building

GPRS – Global Packet Radio Service

GSM – Global System for Mobility

HSDPA/HSUPA – High Speed Downlink/Uplink Packet Access

IP – Internet Protocol

MPEG – Motion Picture Expert Group

RFID – Radio Frequency Identification

UMTS– Universal Mobile Telecommunication Services

UWB – Ultra Wide Band

Wi-Fi – Wireless Fidelity

WiMAX – Worldwide Interoperability for Microwave Access

WLAN – Wireless Local Area Network

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