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France Télécom: crollo in Borsa dopo il warning sul 2006

Francia


France Télécom ha annunciato di aver ridotto le previsioni di crescita del fatturato 2005 e che anche il margine operativo 2006 dovrebbe essere inferiore di “1 o 2 punti” rispetto al previsto, alla luce della congiuntura meno favorevole osservata al secondo semestre del 2005.

 

I profitti del gruppo francese dovrebbero crescere di una percentuale compresa “tra il 2 e il 3%”, rispetto al 3% circa previsto in precedenza, mentre dovrebbero essere in linea con le previsioni sia l’Ebitda (che potrebbe ancora superare l’obiettivo di 18,5 miliardi di euro) che il cash flow organico, stimato in 7 miliardi.

 

“L’accelerare delle innovazioni tecnologiche, la pressione concorrenziale e l’ambiente regolamentare hanno condotto France Télécom a confermare il rallentamento della crescita già constatato al terzo trimestre 2005″ , si legge nella nota del gruppo.

 

La congiuntura economica, insomma, è peggiore di quanto previsto in occasione del lancio del piano NexT, a giugno 2005, ma per preservare i suoi margini di manovra, “France Télécom ha deciso di accelerare la sua trasformazione, semplificando il suo portafoglio di marchi, mettendo in atto una rete e una relazione clienti integrata per paese e creando un ‘technocentre’ che permetta di assicurare uno sviluppo rapido e coerente delle offerte convergenti”.

 

Già alla fine di giugno dello scorso anno, l’incumbent d’oltralpe aveva già annunciato di voler assumere, entro 18 mesi, il marchio Orange come brand commerciale internazionale per le offerte mobili, ad alta velocità e multi-servizio, oltre che per tutte le attività enterprise.

 

Allo stesso tempo, France Télécom porterà avanti il “lancio di nuovi servizi e investimenti mirati per accrescere e fidelizzare la propria base utenti”.

 

Tutte queste evoluzioni, prosegue la nota, “non avranno alcun impatto sul doppio impegno del gruppo di proseguire nella riduzione dell’indebitamento e nel miglioramento del profitto degli azionisti”.

 

Secondo alcuni azionisti, l’operatore distribuirà nel 2006 un dividendo di 1,15 euro per azione, pari a un rendimento netto del 5,5%.

 

Dopo il warning lanciato ieri sera sul 2006, non si sono fatte attendere le reazioni delle banche d’affari: Morgan Stanley ha tagliato il rating sul gruppo a “equal-weight” da “overweight” e il prezzo obiettivo a 23 da 26,5 euro mentre Goldman Sachs ha abbassato il giudizio ad “in-line” da “outperform”.

 

All’apertura dei mercati finanziari, il gruppo ha perso circa l’8% a 19,89 euro, trascinando al ribasso l’indice europeo di riferimento delle tlc: Deutsche Telekom perde il 2,1%, Telefonica l’1,1% e Vodafone l’1,7%.

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