Europa
Ieri, 13 dicembre 2005, la Commissione europea ha presentato una proposta di aggiornamento della Direttiva TV senza frontiere del 1989 (89/552/CEE) per stare al passo con lo sviluppo tecnologico e gli sviluppi del mercato nel settore audiovisivo in Europa. In linea con il principio di una migliore regolamentazione, la proposta intende alleggerire la normativa che grava sui fornitori europei di servizi televisivi e di tipo televisivo e rendere più flessibile il finanziamento dei contenuti audiovisivi con nuove forme di pubblicità.
La proposta introdurrà inoltre pari condizioni di concorrenza per tutte le società che forniscono servizi di tipo televisivo, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per distribuirli (per es. radiodiffusione, trasmissione a banda larga ad alta velocità, telefoni cellulari di terza generazione).
Come si legge nella nota, la Commissione propone, quindi, di sostituire le varie normative nazionali sulla tutela dei minori, contro l’incitamento all’odio razziale e contro la pubblicità occulta con un’unica norma minima di base, applicabile in tutta l’UE, per la protezione dei servizi audiovisivi a richiesta. Questo nuovo approccio politico dovrebbe accelerare l’avvento di un mercato unico uniforme dei servizi televisivi e di tipo televisivo e promuovere un’industria europea dei contenuti forte e creativa.
Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’Informazione e i Media, ha dichiarato: “Il mio obiettivo è aiutare l’industria europea dei contenuti audiovisivi a svilupparsi in uno dei contesti normativi più moderni e flessibili al mondo“.
“Le nuove regole dovrebbero dischiudere nuove opportunità per il settore multimedia, potenziare la concorrenza e ampliare le possibilità di scelta dei consumatori, promuovendo anche obiettivi di interesse pubblico come la tutela dei minori e la diversità culturale. Le regole esistenti, ormai sorpassate dal progresso tecnologico e dagli sviluppi del mercato, devono essere abolite per procedere con decisione verso il mercato unico europeo dei media audiovisivi senza frontiere“.
Secondo la proposta della Commissione, la Direttiva Tv senza frontiere aggiornata disciplinerebbe i servizi televisivi e di tipo televisivo. Per adattare l’attuale normativa europea allo sviluppo tecnologico, la proposta distingue fra servizi “lineari” (per es. la trasmissione programmata via la Tv tradizionale, Internet o i telefoni cellulari, che “mandano” i contenuti agli utenti) e servizi “non lineari”, come i film o i notiziari a richiesta, che l’utente “richiede” da una rete. Le regole che attualmente disciplinano le trasmissioni televisive sarebbero applicate ai servizi lineari in un contesto più moderno e flessibile, mentre i servizi non lineari sarebbero soggetti soltanto a una serie di principi minimi di base, per esempio l’obbligo di tutelare i minori, prevenire l’incitamento all’odio razziale e vietare la pubblicità occulta.
Grazie all’armonizzazione di queste regole a livello comunitario i fornitori di media audiovisivi dovranno attenersi soltanto alla regolamentazione dello Stato membro in cui sono stabiliti e non a tutte quelle degli Stati membri destinatari dei loro servizi.
Regole più flessibili per la pubblicità, per le trasmissioni programmate la Commissione propone di eliminare la burocrazia, rendere più flessibili le regole attuali per le nuove forme di pubblicità e favorire l’autoregolamentazione e la coregolamentazione.
La Direttiva aggiornata non definirebbe nei dettagli la frequenza e le modalità delle interruzioni pubblicitarie durante i programmi, ma semplificherebbe la regolamentazione comunitaria in vigore. In futuro, le emittenti potranno scegliere il momento migliore per interrompere i programmi con la pubblicità, invece di essere obbligate, come avviene oggi, a distanziare le interruzioni di 20 minuti. Tuttavia, la quantità di pubblicità non dovrebbe aumentare, visto che la Commissione propone di conservare l’attuale tetto di 12 minuti all’ora.
La nuova direttiva sosterrebbe anche nuove forme di pubblicità, quali lo schermo ripartito, la pubblicità virtuale e la pubblicità interattiva. Per la prima volta il posizionamento di prodotti sarebbe espressamente definito e disporrebbe di un quadro giuridico chiaro. A eccezione dei notiziari, dei programmi di attualità e dei programmi per bambini, il posizionamento di prodotti sarebbe autorizzato in Europa sia nei servizi audiovisivi lineari che in quelli non lineari. I consumatori ne sarebbero opportunamente informati all’inizio dei programmi, in modo da prevenire la pubblicità occulta. Queste nuove regole dovrebbero eliminare l’incertezza giuridica, fornire finanziamenti supplementari per le produzioni europee e quindi migliorare le competitività del settore audiovisivo europeo.
In linea con la politica della Commissione per una migliore regolamentazione, la proposta di modernizzazione della Direttiva Tv senza frontiere non riguarda la corrispondenza privata, le edizioni elettroniche di giornali e riviste, i siti web la cui finalità principale non sia la fornitura di contenuti audiovisivi, le trasmissioni esclusivamente audio o la radio.
A tale proposito si è tenuto conto dei risultati di un’ampia consultazione a livello comunitario avviata a luglio, alla quale hanno partecipato attivamente rappresentanti del settore audiovisivo, operatori dei servizi telecom, fornitori di servizi Internet, organizzazioni dei consumatori e altri soggetti interessati.
La modernizzazione della normativa comunitaria sui contenuti dei mezzi audiovisivi rientra nella strategia i2010 che mira a una società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione.
Viviane Reding – Why Europe needs to modernise its TV without Frontiers Directive
i2010 – A European Information Society for growth and employment
Public Consultation on the Revision of the “Television Without Frontiers” Directive
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