Tv e qualità: la Vigilanza sottolinea la necessità di aprire una discussione sui contenuti del servizio pubblico 

di Raffaella Natale |

Italia


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Si torna a parlare del bollino di qualità per i programmi finanziati con il canone, che il Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, ritiene condizione imprescindibile per la firma del Contratto di Servizio con la Rai, che dovrebbe arrivare entro la fine di gennaio.

A tornare sull’argomento, del resto molto dibattuto in questi giorni, è il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Paolo Gentiloni.

“Il bollino per i programmi Rai finanziati dal canone non può essere una foglia di fico messa su qualcosa che non funziona, bisogna aprire invece una discussione sui contenuti del servizio pubblico”, suggerisce il presidente della Vigilanza.

Al ministro spetta il compito – ha aggiunto – di aprire una discussione seria per migliorare la qualità di servizio pubblico della programmazione della Rai. Condivido anche l’ipotesi del bollino”.

  

Il bollino, secondo il ministro Landolfi, è “una misura di chiarezza, di trasparenza, che risponde a un principio di legge secondo il quale la Rai è tenuta alla separazione contabile per distinguere il blocco di programmazione finanziato da canone e pubblicità da quello finanziato solo con la pubblicità“. Ma il bollino serve anche “a dare conto del tipo di programmazione non solo al Ministero ma a tutti i cittadini, che potranno così giudicarne la qualità e la rispondenza alle proprie esigenze e ai propri gusti“.

Per il ministro, il bollino può essere visto come un primo impulso verso l’innalzamento della qualità della programmazione di servizio pubblico. “L’indiscutibile necessità di ottenere audience e, dunque, gradimento degli italiani non può essere considerata in antitesi con il rispetto di livelli di qualità per il cui raggiungimento la Rai dispone di tutte le risorse necessarie in termini di professionalità, di impegno, di maestranze, di strutture editoriali e artistiche”.

 

Il ministro si è poi detto “dispiaciuto per l’intervista in cui il presidente Petruccioli ha definito una sciocchezza l’idea del bollino. Non lo è e quando si dialoga tra istituzioni bisognerebbe conservare un minimo di fair play, utile a tutti”.

“E’ una proposta – ha aggiunto – avanzata da qualche anno e difesa da Giovanni Minoli che di Rai ne sa molto. Prima di buttarla via sarebbe meglio valutarla e approfondirla”.

  

Per quanto riguarda i minori, ha aggiunto Landolfi, “ci deve essere adeguato spazio per la programmazione per bambini e ragazzi, ivi compresa quella di istruzione e di formazione, che si inserisce anche nel genere ‘insegnamento a distanza’ indicato dalla legge come compito generale della concessionaria”.

Rispondendo alle sollecitazioni della Commissione di Vigilanza, Landolfi ha spiegato di essere “favorevole a fare del rinnovo del Contratto di servizio un grande dibattito all’interno del Paese”.

 

Inoltre Landolfi ha spiegato in Commissione di Vigilanza che il nuovo contratto di servizio prevede una quota del 15% delle entrate complessive Rai per la produzione di opere europee, e obblighi per la concessionaria in vista dello switch-off e il passaggio al digitale terrestre che avverrà per aree all digital. Inoltre saranno chiesti spazi per l’insegnamento dell’uso della Tv non solo per i bambini.

Quanto al digitale terrestre, “lo spegnimento dell’analogico avverrà gradualmente, per aree cosiddette all digital, scelte in base alle caratteristiche geografiche e alla ridotta possibilità di interferenze con bacini limitrofi”. Inoltre nel contratto “occorrerà definire gli obblighi della concessionaria relativamente alle trasmissioni sul multiplex di pubblico servizio, su cui la Rai vanta la riserva che dovranno necessariamente orientarsi ai criteri seguiti anche per le trasmissioni analogiche”.

 

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