Germania
La competizione sul mercato delle telecomunicazioni si fa sempre più serrata e i grandi gruppi cercano di correre ai ripari, il più delle volte effettuando drastici tagli al personale per ridurre le spese.
Mascherato da ‘rinnovamento generazionale’ ecco dunque che anche il maggiore operatore europeo, Deutsche Telekom, ha annunciato la soppressione di 32 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni, per ottenere un risparmio di 3,3 miliardi di euro.
In realtà, il gruppo conta di riqualificare i 7 mila impiegati della filiale Vivento e di creare altri 6 mila posti di lavoro, per cui la perdita effettiva ammonterà a 19 mila posti di lavoro, pari all’8% dei circa 244 mila dipendenti.
Più in particolare, 20 mila posti saranno tagliati nella divisione di telefonia fissa T-Com, mentre gli impiegati dei call center Vivento, un’agenzia di servizi creata nel 2002 e destinata fin dalla sua nascita a una breve vita, saranno trasferiti a un’altra azienda e non lavoreranno più per DT.
Il gruppo conta inoltre di creare 6 mila nuovi posti destinati a impiegare 6 mila giovani stagisti per i punti vendita T-Punkt, che rappresentano la rete di vendita dei telefonini del gruppo.
Il taglio dei restanti 19 mila posti, assicura DT, avverrà ricorrendo a misure volontarie come agevolazioni e lavoro part-time, senza licenziamenti tout-court.
Già nel 2002, il gruppo aveva annunciato di voler sopprimere 50 mila posti entro il 2006, ma dopo una accordo trovato coi sindacati la cifra era stata riportata a 10 mila posti, con l’assicurazione di non sopprimere impieghi nel corso del 2005.
“Il riallineamento mondiale dell’industria, il rapido progresso dello sviluppo tecnologico e, in particolare, la forte competizione nel settore delle reti fisse e della banda larga in Germania imposta dalla situazione regolatoria, intensificano le sfide che il Gruppo dovrà affrontare”, ha spiegato il Ceo Kai-Uwe Ricke.
“Da una parte dobbiamo tagliare posti nei vecchi mercati core, dall’altro ci sono opportunità per creare lavoro nei mercati innovativi”.
Il mercato ha accolto bene la notizia dei tagli e all’annuncio, il titolo – già in rialzo dopo la smentita di una controfferta su O2 – ha aumentato i suoi guadagni.
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