Europa
Il 9 dicembre è stato inaugurato a São José dos Campos, nei pressi di San Paolo, il centro di informazione Galileo per l’America Latina, alla presenza di note personalità del settore pubblico e privato dell’Unione europea e dell’America Latina.
Per il vicepresidente della Commissione europea, Jacques Barrot, la cooperazione tra Europa e America Latina “presenta un immenso potenziale” ed è per questo che la navigazione satellitare è stata messa all’ordine del giorno da entrambi.
Il centro d’informazione Galileo per l’America Latina – il terzo dopo quello aperto in Cina e nella regione mediterranea – “…contribuirà in maniera molto pratica a intensificare le relazioni scientifiche e industriali in questo promettente settore”, ha aggiunto Barrot.
Destinato a favorire la cooperazione con tutti i Paesi del sud America, il centro servirà da punto di contatto per la promozione dei servizi e delle applicazioni Galileo nella regione.
La sua missione sarà quella di mettere in atto delle azioni informative e di formazione e di facilitare l’interazione tra gli agenti del sistema GNSS in America Latina ed Europa.
Il centro sarà completato prossimamente da un progetto di cooperazione Galileo per l’America Latina che sosterrà attivamente i piani di navigazione via satellite e gli sviluppi legati ai servizi e alle applicazioni Galileo. I due progetti sono stati lanciati dalla Galileo Joint Undertaking col sostegno della Commissione europea e dell’Agenzia spaziale europea.
Nei giorni scorsi, la Ue ha anche firmato un accordo di collaborazione con l’Ucraina, terzo paese dopo la Cina e Israele a firmare un simile accordo.
L’intesa conferma la volontà della Ue di incoraggiare la cooperazione internazionale nell’ambito del progetto: trattative sono in corso con l’India, il Marocco, la Corea del Sud, la Norvegia e l’Argentina.
Il sistema Galileo – che a differenza del rivale Usa e di quello russo Glonass è concepito da uno staff civile anziché militare – sarà formato da 30 satelliti di cui 27 operativi e 3 di riserva. Stazionerà in tre orbite circolari mediane alla Terra, a un’altitudine di 23.616 km con un’inclinazione di 56 gradi dall’equatore.
Il programma Galileo garantisce lo sviluppo di una nuova generazione di servizi universali nel campo dei trasporti (localizzazione dei veicoli, ricerca di itinerari, controllo della velocità, ecc), dei servizi sociali (aiuto ai portatori di handicap o alle persone anziane), della giustizia (controlli frontalieri), dell’ambiente, dell’agricoltura.
Il primo satellite del progetto Galileo, battezzato “GIOVE” (Galileo In Orbit Validation Element), sarà lanciato da un razzo Soyouz dal centro spaziale Baïkonour durante l’ultima metà di dicembre.
Dopo Giove, un secondo satellite, costruito dal consorzio Galileo Industries, potrà essere messo in orbita nella primavera 2006.
Il lancio dei primi due satelliti sarà seguito dalla messa in orbita, nel 2008, dei primi 4 satelliti operativi.
Galileo diventerà uno standard mondiale in materia di navigazione satellitare civile e sarà pienamente interoperabile col sistema americano GPS (Global Positioning System), grazie a un accordo firmato il 26 giugno 2004 con gli Usa, che ha dato una forte spinta al mercato dei sistemi di navigazione per uso civile.
I costi totali del progetto sono stimati 3,2 miliardi di euro, per un mercato dal potenziale di tutto rispetto: 3 miliardi di ricevitori, introiti per 275 miliardi di euro da qui al 2020 e la creazione di 150 mila posti di lavoro qualificati.