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I teenager di oggi, non ci sarebbe bisogno di nessuno studio per confermarlo, sono tecnologicamente molto più avanzati delle generazioni precedenti.
Ovviamente, però, le ricerche in merito si sprecano e non fanno che confermare la tendenza dei ragazzi a essere sempre ‘connessi’, grazie ai molteplici strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie.
Secondo un’indagine di Forrester Research, condotta in Usa e Canada nell’ambito di un’analisi approfondita delle attitudini tecnologiche dei giovani, i consumatori di età compresa tra i 12 e i 21 anni sono ‘orientati alle comunicazioni’ come mai prima d’ora.
L’87% dei 15eeni usano l’instant messaging, mentre circa la metà di quelli tra i 12 e i 14 anni possiedono un telefonino e più dei due terzi possiede un Pc, un lettore DVD, uno stereo, una console fissa o portatile.
L’indagine non ha finalità antropologiche ma puramente commerciali: i risultati sono infatti destinati a suggerire agli strateghi del marketing e dell’advertising nuovi metodi per conquistare la generazione della ‘tecnologia ovunque’.
“Gli executive del marketing guardano i propri figli e si chiedono: ‘ma tutti i teenager sono tecnologici come loro?’….e la risposta è sì”, ha spiegato l’autore della ricerca, Chris Charron.
“Siamo di fronte a una generazione di ragazzi per cui la tecnologia non è solo una cosa bella da avere, ma è una parte essenziale della loro vita”.
Come parte dello studio, Forrester ha analizzato l’atteggiamento dei ragazzi verso i vari dispositivi tecnologici, il gioco, le attività online, il download, il file sharing, le tecnologie di comunicazione, nonché verso i media e la pubblicità.
Come per molti altri studi, i risultati parlano chiaro: i più giovani sono ‘dipendenti’ dalla comunicazione. L’83% usa l’instant messaging, contro il 32% degli adulti. Tre su 4 possiedono un cellulare.
I lettori digitali (iPod &Co.) sono in cima alla lista dei desideri (il 25% dei giovani consumatori ha in programma di acquistare un player MP3 nei prossimi 12 mesi) e l’entertainment domina sui passatempi in rete, con un tempo medio di 11 ore a settimana, che arriva a 20 tra i più giovani.
Come sottolineato da Forrester, i giovani consumatori rappresentano l’avanguardia del marketing sociale: il 52% ha riferito di chiedere consiglio ad amici e genitori prima di fare un acquisto, contro il 34% degli adulti.
Lo studio sfata anche un mito consolidato riguardo i giovani e la pubblicità. I ragazzi, infatti, sono molto più aperti verso l’advertising rispetto ai loro genitori, sebbene entrambe le generazioni siano scettiche riguardo gli spot in genere.
“I più giovani non hanno preconcetti riguardo quello che la pubblicità dovrebbe essere”, ha spiegato Charron. “Non si pongono il problema delle sfumature tra pubblicità e giornalismo, ma si fidano della loro abilità nel distinguere le due cose”.