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Tv di qualità e servizio pubblico: Landolfi e Meocci pronti a prendere misure di garanzie

Italia


Il Ministero delle Comunicazioni ritiene condizione imprescindibile per la firma del Contratto di Servizio con la Rai l’introduzione di un bollino di qualità del servizio pubblico.

Lo ha dichiarato il Ministro Mario Landolfi, aggiungendo che “il problema dei minori non può essere disgiunto da quello della qualità dei programmi televisivi. Rispetto a tale obiettivo nessun operatore dell’informazione può chiamarsi fuori, anche se non è improprio chiedere alla Rai un supplemento di attenzione e di responsabilità”.

“Chi guarda la Tv – ha concluso Landolfi – dovrà poter distinguere i programmi finanziati dal canone da quelli finanziati dalla pubblicità. E’ un elemento di trasparenza che non potrà non giovare alla qualità dei palinsesti”.

 

Sempre sulla stessa linea si è espresso il direttore generale della Rai, Alfredo Meocci, che ha sottolineato: “Nei prossimi giorni incontrerò i direttori di rete e di testata e i responsabili dei programmi per richiamare i principi già espressi in una lettera inviata subito dopo il mio insediamento“.

Ricordando che “in quella lettera ribadivo la necessità di una tutela dei minori e della dignità della persona che rispondesse in pieno agli obblighi di una Tv di servizio pubblico e che fosse adeguata alle esigenze di una società in rapida evoluzione, sottolineando come le potenzialità e i rischi dei nuovi mezzi di comunicazione investono le nuove generazioni in modo molto più intenso e più precocemente rispetto a qualunque altra delle generazioni precedenti”.

 

Meocci ha sottolineato che il giusto richiamo del Capo dello Stato e del Presidente della Camera alla qualità dei programmi, alla responsabilità da parte della televisione nel rispettare le regole del buon gusto ma soprattutto a non diffondere messaggi diseducativi soprattutto nelle fasce protette, lo a ribadire con forza a tutti gli operatori del servizio pubblico l’esigenza ineludibile da parte della Rai di una tutela dei minori, delle famiglie e dei soggetti deboli e, insieme, di migliorare la qualità dell’offerta.

 

“Le iniziative che ho assunto nelle scorse settimane nei confronti di alcune trasmissioni per ribadire l’esigenza di una vigile e responsabile attenzione nei confronti dei minori e della famiglia mi spingono a riaffermare negli incontri che terrò nei prossimi giorni – ha concluso Meocci – la necessità da parte del servizio pubblico, al di là di logiche meramente repressive, di evitare il ricorso a forme di banalizzazione di sentimenti antropologicamente fondamentali e contemporaneamente di proporre con maggiore efficacia un contributo alla crescita culturale e formativa e alla costruzione della identità giovanile”.

 

Proprio ieri, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha, infatti, voluto implicitamente muovere una critica alla qualità di alcuni programmi mandati in onda dalla televisione italiana. A riguardo il Capo dello Stato ha parlato della “importanza della famiglia come nucleo formativo essenziale“, per ricordare che la funzione educativa non può essere delegata ad altri, tanto più quando avviene che a svolgere questo ruolo sia la radio o la televisione per mezzo di programmi e conduttori “che talvolta ci appaiono inconsapevoli delle loro responsabilità”.

 

Ciampi si è riferito in particolare alla responsabilità dei protagonisti dei reality show. “Ben venga – ha detto il presidente della Repubblica – quando la radio o la televisione o la stampa ci aprono finestre sul mondo e sui suoi problemi. Ma non si può delegare agli altri la trasmissione di principi guida per tutta l’esistenza. E’ bene che lo ricordino i padri di famiglia. Ed è bene che lo tengano presente gli uomini e le donne che agiscono nei vari campi della vita pubblica. Non mi riferisco soltanto alla politica, mi riferisco a coloro di cui i mass media amplificano ed esaltano ogni azione e che talvolta ci appaiono inconsapevoli delle loro responsabilità, quali modelli di comportamento per la formazione dei giovani”.

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