Multa record agli operatori mobili francesi: 1,2 mld di euro il danno per i consumatori

di Alessandra Talarico |

Francia


Telefonia mobile

L’associazione francese dei consumatori UFC-Que Choisir ha stimato in 1,2 miliardi di euro il danno causato ai consumatori dal ‘cartello’ formato dai tre operatori mobili Orange, SFR e Bouygues Telecom, per il quale le tre società sono state condannate ieri a una multa record di 534 milioni di euro.

 

Secondo l’associazione sono stati 30 milioni i consumatori danneggiati da quest’intesa sottobanco, che ha impedito lo sviluppo della concorrenza sul mercato della telefonia mobile.

 

La multa record – se mai verrà pagata, dato che i tre operatori intendono fare ricorso – riempirà però le casse del Tesoro, senza considerare un rimborso per gli utenti frodati.

Gli operatori, inoltre, potranno eventualmente rimettere in questione l’intera procedura che ha portato alla loro condanna, a causa della fuga di notizie sugli esiti dell’indagine condotta dalla Direzione generale della concorrenza e della repressione delle frodi (DGCCRF). Notizie comparse sui giornali già ad agosto.

 

Per questo, UFC-Que Choisir ha avviato un’azione per proteggere i consumatori dal notevole danno subito e ha invitato le autorità ad accelerare il progetto di legge per consentire le cause collettive, come avviene negli Usa. Il provvedimento è stato sollecitato anche dal presidente Chirac a gennaio, ma le conclusioni del gruppo di lavoro appositamente istituito, attese per ottobre, non sono ancora arrivate.

 

Nel frattempo, l’associazione ha messo a disposizione degli utenti un nuovo sito Internet, www.cartelmobile.org, attraverso il quale potrà essere calcolato “in maniera scientifica”, il danno individuale subito da ciascun consumatore.

 

Il metodo elaborato dall’associazione prende in considerazione i prezzi praticati negli ultimi sei anni su due mercati nordici, la Danimarca e la Finlandia, giudicati come punti di riferimento in materia di concorrenza.

 

Grazie a questi strumenti di calcolo messi a disposizione dell’associazione, ogni consumatore potrà avviare un’azione legale presso il giudice di pace, il solo competente per questioni di questo genere.

 

UFC-Que Choisir ha già definito la giornata di ieri il ‘giovedì nero‘ degli operatori mobili: in un rapporto di 90 pagine, il Consiglio della Concorrenza ha accusato le tre società di essersi scambiate, dal 1997 al 2003, delle informazioni di natura strategica e, fatto ancora più grave, di essersi ripartiti, dal 1997 al 2002, le quote di mercato.

Questa intesa illecita avrebbe falsato la concorrenza sul mercato a discapito dei consumatori, producendo la creazione di prezzi artificialmente elevati.

 

Per il presidente dell’associazione, Alain Bazot, il numero di utenti che deciderà di passare all’azione sarà, purtroppo, molto basso: “Al massimo 40 mila, su un totale che si avvicina ai 30 milioni” di utenti.

Di conseguenza, il 99% dei benefici illecitamente accumulati resterà nelle casse delle società condannate.

 

Stimando, infine, che la multa comminata alle tre società non porterà alcun miglioramento alla concorrenza sul mercato francese della telefonia mobile, l’UFC-Que Choisir fa un appello ai regolatori delle tlc (Arcep) e alla Commissione europea.

“C’è bisogno di provvedimenti severi, che regolino diversi aspetti, tra cui i prezzi all’ingrosso”, ha dichiarato Bazot, sottolineando che i margini di manovra degli operatori virtuali “sono praticamente nulli”.

 

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Tlc mobili: multa record da 534 milioni di euro agli operatori francesi

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