Europa
Gli ex monopolisti delle tlc europee detengono ancora troppi privilegi, favoriti dalle Autorità di regolazione che a tutt’oggi non sono riuscite a creare le basi per un mercato effettivamente liberalizzato e competitivo.
A denunciarlo è l’Ecta (European Competitive Telecommunications Association) che, attraverso interviste ai maggiori player dell’industria, ha stilato un rapporto per determinare in quale misura i mercati europei delle telecomunicazioni siano competitivi e aperti ai new entrant.
Il rapporto, pubblicato in concomitanza con il Consiglio europeo delle tlc in corso a Bruxelles, assegna la maglia nera ai regolatori di Germania e Grecia. In testa alla classifica, invece, Gran Bretagna e Danimarca.
L’Unione europea, ha spiegato l’Ecta, considera la liberalizzazione del mercato tlc, avviata negli anni ’90, come uno dei suoi maggiori successi, avendo contribuito all’abbassamento dei prezzi finali e all’introduzione di nuovi servizi.
Negli ultimi anni, però, la stessa Ue ha ammesso che i prezzi sono ancora troppo alti e che gli ex monopoli sono ancora dominanti in troppi mercati.
Questi ultimi, in particolare, sono stati messi nelle condizioni di soffocare l’innovazione, mantenendo il controllo delle infrastrutture e imponendo ai new entrant tariffe esorbitanti per utilizzarle.
La Germania, ha spiegato l’Ecta, riflette a pieno queste considerazioni: l’Authority ha troppi politici nel board e questa condizione ha permesso a Deutsche Telekom di mantenere il monopolio sul mercato nazionale.
“I paesi con un regolatore indipendente, un buon sistema d’appello e una regolazione economica efficace, hanno visto crescere i livelli d’investimento”, ha dichiarato il managing director dell’Ecta Roger Wilson.
L’Ecta porta l’esempio della Gran Bretagna, dove un ente regolatore relativamente indipendente ha posto le basi per investimenti pro capite che sfiorano i 184 dollari, più del doppio rispetto ai 68 dollari pro capite della Germania.
“La differenza risiede nel fatto che Deutsche Telekom ha una forte presa sul mercato ed è protetta dei regolatori”.
“Chi vorrebbe investire a queste condizioni?”, si chiede dunque Wilson.
La Grecia ha problemi simili a quelli della Germania, con un mercato che lascia poco spazio ai new entrant e una legislazione di settore inadeguata.
L’Authority Britannica, di contro, ha saputo limitare i poteri e i privilegi dell’ex monopolista BT che si trova ad affrontare una competizione serrata e, nonostante investimenti nelle infrastrutture per 10 miliardi di sterline, non ha ricevuto un trattamento di favore dai regolatori.