Europa
I capi di governo riuniti nel quadro del summit Ue-Ucraina hanno deciso di allargare la partnership al programma europeo di radionavigazione satellitare Galileo.
L’accordo è stato siglato a Kiev dal Primo ministro ucraino Yuriy Yekhanurov, dal Primo ministro britannico Tony Blair (attuale presidente Ue) e dal Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso.
Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione e Commissario ai trasporti, ha dichiarato: “L’Ucraina è uno dei pochi Paesi ad aver sviluppato una grande competenza nelle tecnologie di posizionamento satellitare e la sua partecipazione al progetto costituisce una tappa importante per lo sviluppo di Galileo come programma internazionale”.
L’accordo stabilisce le basi per la cooperazione in materia di navigazione satellitare in un ampio ventaglio di settori, in particolare nella scienza e la tecnologia, la produzione industriale, lo sviluppo di servizi e mercati, nonché la standardizzazione, le frequenze e la certificazione.
Nei termini dell’intesa, anche l’estensione di EGNOS (il primo sistema di navigazione satellitare europeo) all’Ucraina e la partecipazione del paese alle strutture di gestione di Galileo.
“In effetti – ha spiegato la Commissione in una nota – la posizione geografica dell’Ucraina conferisce al paese un particolare vantaggio per un legame con i servizi EGNOS”.
L’Ucraina, tra gli 8 paesi della comunità spaziale internazionale, ha sviluppato una significativa conoscenza tecnologica nell’ambito dei programmi spaziali, oltre ad aver raggiunto importanti risultati nelle applicazioni, le infrastrutture, il segmento utenti e le tecnologie regionali nel campo del GNSS (Sistema globale di navigazione via satellite).
Le autorità ucraine pensano di introdurre la tecnologia GNSS in diversi sistemi di trasporto.
L’accordo con l’Ucraina, terzo paese dopo la Cina e Israele a firmare un simile accordo – conferma la volontà della Ue di incoraggiare la cooperazione internazionale nell’ambito del progetto Galileo.
La Ue ha già avviato trattative con l’India, il Marocco, la Corea del Sud, la Norvegia e l’Argentina.
Il mercato della radionavigazione satellitare è effettivamente considerevole: 3 miliardi di ricevitori e profitti per 275 miliardi di euro l’anno da qui al 2020, oltre alla creazione di 150 mila posti di lavoro qualificati soltanto in Europa.
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