Europa
Dopo le indiscrezioni comparse su diversi siti Web specializzati, il vicepresidente di Nokia, Antii Vasara, ha confermato che il gruppo non rilascerà nuove versioni del telefonino-console N-Gage, che non ha riscontrato il successo sperato, limitandosi a conquistare una minuscola porzione del mercato del mobile gaming.
Secondo gli insider, dunque, il gruppo finlandese, incassato il fallimento, starebbe pensando di allontanarsi dal mercato per un paio d’anni, per tornare, con nuove versioni del prodotto, in tempi migliori, quando potrà offrire agli utenti uno schermo più adatto ai videogames e titoli di maggiore qualità.
Nel frattempo, Nokia si limiterà a liberarsi delle scorte in giacenza, a produrre il dispositivo per alcuni mercati che già ne avevano fatto richiesta e a supportare giochi e servizi.
N-Gage è sempre stato un curioso ibrido, a cui Nokia ha dedicato 30 mila punti vendita (esclusi quelli on line), investendo, per il solo lancio, oltre 150 milioni di euro.
Le performance, però, non sono mai state delle migliori, anche a causa dei forti dubbi sollevati dalla stampa specializzata, la cui cinica accoglienza ha praticamente affondato la console prima che arrivasse nei negozi, influenzando negativamente i probabili acquirenti.
La prima versione, rilasciata nel 2003 è stata subito considerata troppo cara e decisamente poco pratica: bisognava, ad esempio, togliere la batteria dell’apparecchio per inserire un nuovo gioco.
Per questo motivo, due importanti catene americane avevano deciso di abbassare il prezzo di un terzo, da 299 dollari a 199, provocando le proteste della casa finlandese.
La seconda versione, leggermente migliorata, ha comunque dovuto lottare con rivali del calibro di Playstation e Xbox, riuscendo a malapena a farsi notare da un pubblico abituato a ben altri standard di console portatile.
Su tutto, poi, ha pesato anche una campagna pubblicitaria aggressiva e invasiva, che aveva suscitato le critiche di molte associazioni, oltre che del sindaco di Roma, Walter Veltroni che si era scagliato contro Nokia perché gli adesivi realizzati per pubblicizzare N-Gage avevano invaso ogni angolo della città.
Gli adesivi, di forma tonda e di colore nero, contenevano scritte del tipo: “Fammi male”, “Umilia il tuo migliore amico davanti a tutti” e via dicendo, con tutta un’altra serie di doppi sensi più o meno espliciti.
Insomma, nonostante ingenti sforzi di marketing per attrarre il pubblico più giovane, N-Gage avrebbe venduto appena un terzo di quanto sperato e per questo, niente più N-Gage almeno fino al 2007: nell’immediato, Nokia si concentrerà piuttosto sui telefonini multimediali in grado di offrire contenuti televisivi e musicali.
La lezione di Nokia si spera servirà ad altre aziende del settore, che investono miliardi per pubblicizzare prodotti che sono destinati, fin dalla nascita, a una nicchia troppo ristretta per ricompensare tali sforzi economici.