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I cyber-attacchi hanno generato più denaro del traffico di droga nel 2004 e questo trend continuerà negli anni a venire, progredendo di pari passo con le tecnologie, specie nei Paesi in via di sviluppo.
Nessun Paese è al riparo dalla criminalità informatica, che pratica lo spionaggio industriale, la pornografia infantile, la manipolazione del corso di Borsa, l’estorsione e la pirateria, ha spiegato Valerie McNiven, esperto di cybercrime per il Dipartimento americano del Tesoro.
McNiven ha spiegato che lo scorso anno è stato il primo che ha segnato un avanzamento preoccupante delle entrate derivate dai crimini informatici, che hanno superato, di ben 105 miliardi di dollari, quelle del traffico di droga.
“Il cybercrime si muove così velocemente che le legislazioni fanno fatica ad adattarsi”.
I siti Web utilizzati per il phishing, pratica che consiste a spingere un utente Internet a rivelare le proprie coordinate bancarie o altri dati personali per scopi illeciti, non esistono che per più di 48 ore sul Web.
Quanto poi a eventuali prove di collegamento tra il finanziamento del terrorismo e il cybercrime, McNiven, ex esperto di finanza e sicurezza online per la Banca mondiale, ritiene che esistono “prove di collegamenti tra i due. Ma la cosa più importante è il nostro rifiuto o la nostra incapacità a creare dei sistemi sicuri“, per una questione di costi.
I Paesi in via di sviluppo, che non possiedono i sistemi finanziari disponibili da altre parti, sono delle facili prede degli autori di crimini online, che sono spesso persone giovani alla ricerca di guadagni veloci.
“Quando siete di fronte a furti d’identità, corruzione o manipolazione di informazioni (nei Paesi in via di sviluppo), le cose diventano più difficili perché (…) i loro sistemi vengono compromessi dall’inizio“, ha dichiarato McNiven a margine di una conferenza sulla sicurezza delle informazioni bancarie.
Cosa ancora più preoccupante è che adesso “stanno cominciando a prendere piede quelli del traffico di persone e della pornografia, perché ciascuno dei due si sviluppa più liberamente, visto che dispongono di una grande facilità di comunicazione“, ha concluso McNiven.