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Mobile Tv: è tempo di scelte. Rapporto Italmedia Consulting

Italia


 

Se c’é una passione che davvero accomuna le persone in tutto il mondo, è la televisione. Solo in Europa, il consumo televisivo pro-capite è cresciuto dell’11.4% negli ultimi dieci anni, raggiungendo un consumo medio giornaliero di 3 ore e 40 minuti. C’è poi un’altra grande passione comune a tutti, ed è comunicare, in ogni momento, ovunque. Questa passione è esplosa negli ultimi dieci anni, grazie alla grande diffusione di telefoni cellulari; sempre con maggior frequenza gli utenti impiegano i propri telefoni cellulari per attività multimediali, dunque non solo per comunicare, ma per intrattenersi, con musica, giochi, video, e servizi di informazione e attualità

 

Si possono quindi identificare due idee vincenti: contenuti e mobilità. Oggi, lo sviluppo della tecnologia digitale e la convergenza dei media digitali offre agli utenti la possibilità di fruire una buona quantità di contenuti anche in un contesto di mobilità.

Il nuovo Rapporto di Italmedia Consulting “MOBILE TV: Time for a Choice” fornisce un quadro del mercato emergente della Mobile TV, dedicando una speciale attenzione ai principali punti critici.

La TV mobile costituirà un naturale sviluppo nel contesto di un ambente digitale sempre più vasto. Nel Rapporto MOBILE TV: Time for a ChoiceItalmedia Consulting considera la Mobile TV come un sistema trasmissivo broadcast, quindi un sistema di trasmissione che distribuisce contenuti ad un insieme di apparati di ricezione mobili, non definiti a priori.

 

Vi sono vari elementi di incertezza circa alcuni punti cruciali. I temi più scottanti riguardano gli standard tecnici, la protezione dei contenuti, l’uso dello spettro radioelettrico, temi di natura concorrenziale e antitrust. Le Autorità di Regolamentazione saranno chiamate a sanare l’assenza di quadro regolatorio, affrontando temi relativi all’allocazione delle frequenze, e all’attribuzione delle necessarie autorizzazioni. L’impiego dello spettro radioelettrico è particolarmente urgente, a causa della scarsità di frequenze disponibili. Per questo motivo, è improbabile che uno sviluppo su larga scala della TV mobile avvenga prima del 2010, quando le trasmissioni televisive analogiche cominceranno ad essere spente, liberando così porzioni di spettro.

Un altro tema rilevante si riferisce ai contenuti televisivi: questi dovranno essere in diretta, brevi e specificamente pensati per schermi di dispositivi mobili. I generi più facilmente apprezzabili includeranno canali televisivi, notizie, eventi sportivi live, affari, intrattenimento, contenuti per bambini, “mobisodes” e contenuti per adulti.

 

Molti progetti pilota sono in corso, allo scopo di sperimentare aspetti tecnici e l’interesse del pubblico. I primi lanci commerciali sono attesi in Europa nel corso del 2006-2007.

Sulla base di queste premesse, Italmedia Consulting tenta una valutazione del potenziale del mercato della TV mobile, in termini di utenti aventi accesso a servizi televisivi da apparati mobili e in termini di ricavi generati dall’accesso diretto a tali servizi. Italmedia Consulting non considera quindi i ricavi aggiuntivi derivanti dai maggiori profitti pubblicitari, dovuti a una più ampia audience, e i ricavi da servizi interattivi.

 

Si ipotizza che il successo dei progetti pilota indurrà un numero sempre maggiore di broadcaster e fornitori di contenuti a partecipare a bouquet di servizi di TV mobile.

Si assume inoltre che vi saranno due modelli di pagamento da parte del pubblico: un canone fisso mensile e un modello di pagamento a consumo.

Dopo i primi lanci commerciali, nel 2006, il numero di utenti che avrà accesso a servizi televisivi attraverso apparati mobili crescerà a ritmi impressionanti, tuttavia il loro numero resterà relativamente basso, rispetto al numero complessivo di utenti wireless: nel 2010, Italmedia Consulting prevede oltre 7 milioni di utenti di TV mobile, in Europa Occidentale. Essi rappresenteranno l’11% di tutti gli utenti video da apparati mobili, e il 2.1% degli utenti wireless più in generale. (Vedi Grafico)

 

La maggior parte degli utenti sceglierà di pagare un canone di abbonamento. Tuttavia saranno molto popolari anche forme di fruizione con pagamento a consumo, adottate da circa il 40% degli utenti. Del resto, più della metà degli abbonati fruirà anche di contenuti pagati a consumo.

I ricavi generati dal consumo della TV mobile ammonteranno a 20 milioni di euro nel 2006, e supereranno 1,3 miliardi di euro nel 2010.

Sono diversi i possibili approcci a questo nuovo mercato, ma tutti sono suscettibili di portare nuove possibilità di profitto, e ogni attore nella value chain può trarre vantaggio da questi nuovi servizi. Questi non costituiranno una risorsa rilevante in sé, ma si aggiungeranno alla più ampia fonte di profitti dei contenuti video da fruire su terminali mobili

Se il 2006 non sarà ancora l’anno decisivo per lo sviluppo di questo mercato, tuttavia è tempo per gli operatori di scegliere se essere presenti ed approfittare di questa nuova opportunità.

 

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