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L’arrivo della banda larga mobile e del VoIP sta producendo una forte pressione sugli operatori mobili, che, volenti o nolenti, nel giro dei prossimi anni dovranno attuare radicali cambiamenti alle loro strategie di business.
Questa la conclusione del report di Informa Telecoms & Media, secondo cui l’insostenibilità dei tradizionali modelli di business degli operatori mobili diverrà molto evidente nel 2006.
Il rapporto mette in evidenza un crescente ottimismo nel settore mobile, con il 68% degli intervistati più ottimisti circa il futuro di quanto non lo fossero negli anni addietro.
Il 2006, tuttavia, sarà uno spartiacque che vedrà l’industria alle prese con importanti cambiamenti sia nella struttura dei mercati mobili che nelle strategie degli operatori, in risposta a un numero di pressioni in costante aumento.
Le strategie degli operatori, dunque, saranno guidate dai nuovi trend del mercato, come la convergenza e il quadruple play, l’invasione degli operatori virtuali e del VoIP, la crescita dell’intrattenimento mobile direct-to-consumer.
Gli operatori di linea fissa – France Telecom, Telecom Italia, BT, NTT – sono alla ricerca di misure efficaci per recuperare le perdite dei business PSTN. Questo implica lo sviluppo di reti IP per tagliare le spese operative e il roll out di servizi fisso-mobile-Tv-banda larga che permetteranno agli utenti di fare telefonate ‘mobili’ a casa o in ufficio, al costo delle chiamate PSTN.
Secondo l’indagine, il 56% degli intervistati crede che i maggiori beneficiari della convergenza IP-banda larga saranno gli operatori che integreranno fisso e mobile.
Il 2006, però, vedrà anche la rapida evoluzione degli operatori mobili virtuali e gli operatori comprenderanno che, in alcuni casi, una strategia ‘grossista’ potrebbe essere più profittevole del business al dettaglio.
A ciò è da aggiungere l’impatto dell’IP e, in particolare, del VoIP che sta facendo abbassare drasticamente i costi delle telefonate, e sta mettendo sotto pressione operatori fissi e mobili. Il rapporto prevede che il VoIP comincerà a produrre i primi effetti tangibili sui conti degli operatori mobili dal prossimo anno, eppure solo il 30% degli operatori mobili se ne sente minacciato.
A oggi, gli operatori mobili si sentono frustrati per la loro incapacità di guadagnare flussi di reddito consistenti dai contenuti mobili e così molti si stanno orientando verso strategie off-portal, in cui i profitti derivano principalmente dal traffico e dai servizi di fatturazione.
Secondo gli operatori mobili, i servizi in grado di generare più interesse sono la musica e le email, seguiti da giochi e Tv, anche se è ancora troppo presto per la mobile Tv e i modelli di business devono ancora essere definiti. Per i costruttori, invece, è la mobile music (56%) a destare più interesse nel pubblico, seguita dalla mobile Tv (19%), dalle email (14%) e dai giochi (11%).
Il rapporto suggerisce che questi trend strategici non esprimono affatto una mancanza di fiducia del settore mobile, come testimonia anche la nuova ondata di fusioni e acquisizioni che ha fatto rivivere all’industria i fasti del pre-bolla.
“Gli operatori mobili devono restare coi piedi per terra. L’arrivo del VoIP e dei servizi basati su reti wireless senza licenza cambieranno essenzialmente lo scenario mobile nei prossimi 5 anni. Fino a ora, la proprietà dello spettro ha permesso agli operatori mobili di controllare il mercato. Nei prossimi 5 anni gli operatori perderanno questo controllo. Con l’abbattimento delle barriere d’ingresso, sarà poi inevitabile una forte competizione sui prezzi e se gli operatori vorranno preservare i profitti dovranno anche tagliare i costi e sviluppare nuovi flussi di reddito”, ha spiegato l’analista Mark Newman.
Il 2006, dunque, segnerà uno spartiacque, con gli operatori sempre più impegnati a tagliare i costi – attraverso l’IP, l’outsourcing della rete e la riduzione delle sovvenzioni per l’acquisto dei telefonini – e a trovare nuovi canali, dai servizi di intrattenimento alle strategie wholesale fino a nuovi schemi tariffari per ‘rubare’ sempre più traffico alle reti fisse.