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TDT sotto la lente dell’Osservatorio dttCOM: consumatori, opportunità e sviluppo di competenze professionali 

Italia


L’Italia, si sa, sta muovendo passi da gigante sul mercato della Tv digitale terrestre (TDT). Tante le iniziative, tante le partnership di cooperazione con altri Paesi europei, ultimo quello con la Francia siglato solo alcuni giorni fa, per esportare il modello italiano della TDT, tanti gli istituti che sono nati con l’obiettivo di studiare e promuovere la nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva. Ultimo arrivato l’Osservatorio permanente Comunicazione, contenuti e mercati per la Televisione Digitale Terrestre (dttCOM), costituito grazie alla partnership di CSP – Innovazione nelle ICT e Fondazione Università IULM, patrocinato dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie (MIT) e dal Ministero delle Comunicazioni.

Come spiega una nota, il dttCOM è finalizzato allo studio della percezione e delle aspettative dei consumatori nei confronti della nuova tecnologia e all’analisi delle opportunità offerte dal digitale terrestre nei diversi mercati e contesti applicativi, contribuendo allo sviluppo di competenze professionali innovative in grado di supportare la diffusione delle tecnologie e dei servizi legati alla televisione digitale in tutte le sue forme.

Si propone inoltre di analizzare le opportunità offerte dalla Tv digitale terrestre nei diversi segmenti di mercato, e in differenti contesti applicativi, oltre a contribuire con la propria attività allo sviluppo di professionalità innovative capaci di favorire la diffusione della TDT come strumento tecnologico e di servizio.

L’Osservatorio costituisce un ulteriore passo nella collaborazione tra CSP e Fondazione Università IULM che ha avuto inizio con la sottoscrizione della convenzione nell’agosto 2005.

La conferenza di presentazione dell’Osservatorio è stata anche occasione per presentare i primi risultati della ricerca dttPeople Italia sulla percezione dei telespettatori rispetto alla Tv digitale terrestre.

Secondo i ricercatori IULM “L’indagine ha evidenziato come la maggioranza degli intervistati non abbia una percezione corretta di quali siano gli ambiti applicativi della televisione digitale terrestre. La scarsa conoscenza è attribuita a una insufficiente o distorta comunicazione istituzionale, parzialmente compensata da una discreta attenzione al tema da parte degli operatori commerciali. Lo scenario sembra inoltre caratterizzarsi per una visione limitata delle opportunità applicative della nuova tecnologia, la cui identificazione sembra essere largamente influenzata da Internet e dalla tecnologia satellitare”.

Come spiegano i ricercatori IULM, l’introduzione della TDT rappresenta un’importante occasione non solo per lo sviluppo delle tecnologie televisive, ma anche per la diffusione dei servizi in rete e per la creazione di una Società dell’Informazione per tutti. Infatti la televisione è uno strumento tecnologico accessibile a tutti e presente in tutte le case.

Da un punto vista normativo con le leggi 66 del 2001 e 3 del 2003 è stato avviato un processo evolutivo del sistema radiotelevisivo nazionale e locale per adeguarlo all’avvento della tecnologia digitale e al processo di convergenza tra la radiotelevisione e gli altri settori delle comunicazioni, quali la telematica, la telefonia, la rete Web. Processo completato con la Legge Gasparri, che riforma l’intero sistema radiotelevisivo adeguandolo ai cambiamenti che si determineranno con il passaggio al digitale terrestre e il definitivo spegnimento del segnale analogico. L’Italia ha previsto lo switch-off per il 31 dicembre 2006, mentre le due regioni Sardegna e Val d’Aosta, che fanno parte del progetto pilota, diverranno all digital il 31 luglio 2006.

Come spiegano i ricercatori IULM, le potenzialità offerte dalla televisione digitale hanno generato grandi aspettative in Italia e in Europa. Tuttavia, sia le tecnologie, sia le metodologie per la TDT sono ancora in una fase iniziale di sviluppo; molti standard (es. MHP) non sono ancora sufficientemente consolidati con conseguenti incertezze sui produttori di tecnologie o di servizi. Inoltre la grande opportunità offerta dalla TDT di favorire l’accesso per tutti a Internet e ai relativi servizi (e in particolare alle categorie più svantaggiate, quali persone anziane o con disabilità) potrà essere effettivamente colta soltanto se saranno sviluppate tecnologie e metodologie con le seguenti caratteristiche:

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