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Ha suscitato non poca sorpresa la notizia che Microsoft sottoporrà a ECMA International, organizzazione per la definizione degli standard, la tecnologia dei formati dei documenti Microsoft Office Open XML (Extensible Markup Language), offrendo ai clienti, ai concorrenti e agli sviluppatori la tecnologia che sta alla base di miliardi di documenti come standard internazionale.
Inoltre, Microsoft metterà a disposizione gli strumenti per consentire l’utilizzo dei formati standard aperti anche con i documenti già esistenti, dando agli utenti la possibilità di archiviare e gestire i dati a lungo termine, scegliendo tra una vasta gamma di fornitori e strumenti.
Questa operazione porterà vantaggi a tutto il mercato del software, permettendo ai fornitori di servizi e di software di tutto il mondo di creare con maggiore semplicità soluzioni in grado di garantire l’interoperabilità tra una vasta gamma di tecnologie.
Il progetto prevede è stato sponsorizzato da partner illustri, come Apple, Barclays Capital, BP, British Library, Essilor, Intel NextPage, Statoil ASA e Toshiba, nell’ambito di un comitato tecnico aperto, a cui possono partecipare i membri dell’Ecma, con l’obiettivo di standardizzare e documentare in modo approfondito i formati Open XML per Word, Excel e PowerPoint, disponibili a partire dalla prossima generazione di Office, nome in codice Office “12”, al fine di definire uno standard riconosciuto dall’Ecma e supportare la gestione dell’evoluzione di questi formati.
Il gruppo chiederà quindi all’Ecma di sottoporre i risultati della propria collaborazione all’approvazione dell’International Organization for Standardization (ISO).
Il processo durerà all’incirca 18 mesi, periodo in cui matureranno anche le scelte della Ue in materia di servizi eGovernment e, si sa, l’esecutivo teme i formati proprietari, quali appunto, Microsoft Office e ha sempre incoraggiato Microsoft e i suoi concorrenti, come Sun Microsystems e IBM, ad adottare standard aperti per assicurare l’interoperabilità dei rispettivi prodotti ed evitare che i cittadini, per accedere a questi servizi, siano costretti a comprare uno specifico software.
Con la standardizzazione della nuova release di Office, dunque, utenti, fornitori di tecnologie e sviluppatori di tutto il mondo potranno utilizzare i formati di file Open XML senza restrizioni e creare prodotti, applicazioni e servizi, che compatibili a questi formati, con o senza il software Microsoft.
“L’impegno verso l’applicazione degli standard aperti ci consentirà di raggiungere un livello di interoperabilità tra software precedenti e futuri mai ottenuto fino ad ora”, ha dichiarato Umberto Paolucci, Senior Chairman Microsoft EMEA e Vice President di Microsoft Corporation. “La creazione di un formato di file XML standard rappresenta una tappa fondamentale per il nostro settore, perché consentirà agevolmente agli utilizzatori e alle imprese di accedere sia ai documenti precedenti sia a quelli di futura realizzazione”.
Lo scorso anno, Microsoft ha fornito un programma di licenza aperto e royalty-free al governo danese e al comitato IDA (Interchange of Data between Administrations), ma è la prima volta che il gruppo accetta di fornire informazioni dettagliate sul make-up dei suoi gioielli.
I formati di Microsoft Office, sottolinea la società in una nota, “…sono utilizzati da milioni di utenti in tutto il mondo e, ogni minuto, vengono creati migliaia di documenti con Office. Nelle edizioni di Office 2003, più di 300.000 sviluppatori hanno utilizzato i formati di file XML. Questi documenti potranno beneficiare dei vantaggi del nuovo standard aperto, che consentirà l’accesso ai contenuti, l’esecuzione di ricerche, nonché l’utilizzo, l’integrazione e lo sviluppo dei contenuti stessi in modi nuovi e innovativi”.