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Tredici operatori di tutto il mondo stanno installando le prime reti WiMax fisse, basate sulle tecnologie di Intel, per fornire accesso a banda larga ad alta velocità alle aziende e ai privati dalla Germania al Guatemala, dalla Finlandia ai Carabi.
Altre 11 aziende stanno preparandosi a implementare altrettante reti per la fine dell’anno.
WiMax, acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia wireless IEEE standardizzata che rappresenta un complemento delle tecnologia DSL e via cavo per la distribuzione dell’accesso a banda larga dell’ultimo miglio per clienti aziendali e residenziali.
Può essere utilizzata per diverse applicazioni, tra cui connessioni a banda larga di “ultimo miglio”, backhaul cellulare e hotspot, e connettività di fascia enterprise ad alta velocità per le aziende.
Gli operatori che collaboreranno con Intel, nell’immediato sono, Altitude Telecom (Francia), AXTEL (Messico), BEC Telecom (Repubblica Dominicana), Dedicado (Uruguay), Globe/Innove (Filippine), Iberbanda (Spagna), Irish Broadband (Irlanda), SferaNET (Polonia), Mikkelin Puhelin Oyj e Savonlinnan Puhelin Oy (Finlandia), Telgua (Guatemala), Ukrainian High Technologies (Ucraina), e WiMAX Telecom (Austria e Slovacchia).
Entro la fine dell’anno, poi, dovrebbero partire le reti di Americatel Peru (Peru), Call Plus (Nuova Zelanda), Chunghwa Telecom (Taiwan), DBD Deutsched Breitband Dienste (Germania), Digicel (Caraibi), Entel (Cile), Ertach (Argentina), Integrated Telecom Company (Arabia Saudita), Next Mobile (Filippine), Taiwan Fixed Networks (Taiwan) e VeloCom (Argentina).
Intel è uno dei maggiori sostenitori della tecnologia, e ha iniziato a vendere i chip – battezzati Rosedale – ad aprile, con la speranza di bissare il successo del chip Centrino per il Wi-Fi, che hanno generato vendite per più di 5 miliardi di dollari dal suo lancio, nel 2003.
Il WiMax estende la sua portata per inglobare piccole aree metropolitane e, a detta di Intel, la tecnologia non soccomberà al 3G, un servizio sicuramente “migliore di tutti i servizi mobili che lo hanno preceduto”, ma che in alcun modo avrà ripercussioni negative sullo sviluppo del WiMax.
A riprova di questa convinzione, il governo di Taiwan ha riferito di voler investire nei prossimi tre anni, oltre 1 miliardo di dollari in progetti mobili che includono anche l’installazione di reti WiMax.
Alla fine di settembre, Intel ha annunciato l’avvio entro la fine dell’anno delle procedure di perfezionamento per la tecnologia WiMAX in Malaysia, Thailandia e Filippine.
“Le prove sulla tecnologia stanno partendo ora e prevediamo uno sbocco commerciale a livello mondiale nel giro di due o tre anni”, ha detto Sean Maloney, a capo della divisione mobile di Intel. “Ma sarà irregolare e in alcuni posti sarà più rapido che in altri”.
Indonesia e Vietnam dovrebbero essere i prossimi paesi a testare il prossimo anno la tecnologia, ma le prove con un centinaio di compagnie di telecomunicazioni al mondo, hanno coinvolto 25 società della regione Asia Pacifico.
Secondo una ricerca presentata da In-Stat, proprio nell’area Asia Pacifico, dove le tecnologie alternative sono già molto diffuse, il WiMax costruirà la sua fortuna e riuscirà ad attrarre 3,8 milioni di utenti da qui al 2009.
Nel 2005, la base utenti WiMax nella regione sarà pari a 80 mila unità, ma nei prossimi 4 anni avanzerà fino a rappresentare il 45% del totale globale.
L’adozione del WiMax nei Paesi asiatici, molti dei quali sono pionieri del 3G, sfata dunque la convinzione che tecnologie mobili di nuova generazione e WiMax non possono convivere.
Un’altra dimostrazione di questo fatto è data dai recenti accordo tra Intel e i due maggiori costruttori di cellulari. Nokia e Motorola.
Alleanze, queste, che mirano ad accelerare lo sviluppo di chip adeguati sia ai dispositivi mobili che ai laptop, oltre che a elaborare le adeguate strategie per implementare infrastrutture di rete che forniscano una copertura adeguata e affidabile.
I nodi da sciogliere per il decollo del WiMax sul mercato di massa sono ancora tanti e vanno dalla disponibilità di spettro – che varia da Paese a Paese – alla competizione delle tecnologie alternative, soprattutto in ambito mobile.
Allo stesso tempo, gli operatori di rete fissa sono riluttanti a investire perché “già scottati da promesse non mantenute sull’ultimo miglio”, ha spiegato l’analista Bryan Wang.
I vendor, da canto loro, “devono ingaggiare pochi operatori di alto profilo per costruire iniziative di successo a livello globale”.
Secondo la società di ricerca Idate, tuttavia, il mercato WiMax raggiungerà il valore di 3,5 miliardi di dollari nel 2010.