Italia
Quando si dice convergenza. La Tv è da sempre stato strumento oltre che di semplice informazione o intrattenimento, spesso anche educativo. Negli anni ’60 la Rai ha insegnato l’italiano agli italiani e attraverso l’alfabetizzazione linguistica ha favorito l’unificazione sociale e culturale del Paese. In questo senso, risulta di particolare interessante l’iniziativa promossa dalla Rai e dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, che consentirà ai telespettatori di usare il computer per semplificare la vita di tutti i giorni, stando comodamente seduti a casa propria.
Dopo gli appuntamenti dedicati all’alfabetizzazione informatica degli italiani, “Non è m@i troppo tardi” si pone adesso come obiettivo di fornire alle persone anziane, alle casalinghe, ai disabili e agli “analfabeti informatici”, gli strumenti per semplificare lo svolgimento di mille piccole incombenze quotidiane attraverso l’uso di Internet o di programmi informatici.
Nel corso di 14 puntate del programma, realizzato da Rai Educational in collaborazione con il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, lo spettatore verrà guidato nella conoscenza della macchina computer e dei programmi base presenti nella maggior parte dei Pc, utilizzando la formula della fiction.
Le 14 lezioni del programma andranno in onda il lunedì e venerdì su RaiUno alle ore 01.30 a partire da venerdì 21 ottobre e il mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 12:30 alle 13:00, in replica alle ore 20.30 e alle 04.30, sul canale satellitare Rai-Edu 1.
Il ministro Stanca ha voluto sottolineare che la Rai “aderendo a questa iniziativa di alfabetizzazione informatica, riafferma il valore di servizio pubblico in un tema cruciale come quello della formazione. Questo programma ci permette dare piena attuazione alla politiche inclusione che questo Governo sta portando avanti, con iniziative come Pc ai giovani, Pc alle famiglie a basso reddito, la legge che porta il mio nome sull’accessibilità agli strumenti informatici delle persone disabili, solo per fare alcuni esempi”.
“In poche parole – ha detto il ministro – garantire la reale cittadinanza nella Società dell’informazione anche a coloro che fin’ora sono stati ingiustamente esclusi“.
Da parte sua il direttore di Rai Educational, Gianni Minoli, ha affermato che “il nostro compito se possibile è ancora più difficile rispetto a cinquant’anni fa: perché se gli italiani di allora erano consapevoli che essere analfabeti impediva la partecipazione alla vita sociale del Paese, gli analfabeti informatici di oggi devono ancora comprendere interamente che saper utilizzare le nuove tecnologie è una condizione indispensabile per essere pieni cittadini”.
Una nota Rai sottolinea che “La trasmissione rappresenta un’ulteriore conferma del concreto ruolo di servizio pubblico svolto da Rai Educational e accentua la consapevolezza di fare prodotti in grado di conquistarsi, con la loro forza, i palinsesti della Tv generalista, digitale, satellitare, terrestre e Web“.
Lo scorso anno Rai Educational con il Divertinglese e il DivertiPC ha ripreso una nuova opera di alfabetizzazione, dedicata ai bambini delle scuole elementari, adattandola alle esigenze del nuovo Millennio. “Non è mai troppo tardi”, che riprende il titolo di quella famosa trasmissione condotta da Alberto Manzi, che negli anni ’60 permise a un milione e quattrocentomila italiani di conseguire la licenza elementare, rappresenta un’ulteriore tappa di questo processo volto a ridurre il digital divide tra coloro che per particolari situazioni culturali e sociali sono tagliati fuori dall’apprendimento nell’uso dei computer e dall’utilizzo delle nuove tecnologie.
Il programma offre autentiche lezioni che favoriscono processi di apprendimento e stimolante autoidentificazione. La classe di “Non è m@i troppo tardi” frequenta il corso di alfabetizzazione informatica al Centro Anziani “San Giusto” di Fidene a Roma, appositamente allestito e trasformato per accogliere le lezioni ed essere, nello stesso tempo, set delle riprese. Attori professionisti impersonano il ruolo di “studente” e la storia della loro vita privata si interseca con la vita sociale all’interno del Centro.
Questo nuovo ciclo di appuntamenti si articola infatti in due momenti differenti e complementari: il primo, fatto di brevi racconti di vita di persone anziane e di come l’uso del computer abbia cambiato le loro abitudini; il secondo, di vere e proprie lezioni di informatica rivolte a tutti coloro che desiderano avvicinarsi all’uso del computer con semplicità e praticità. Una formula questa, che si è rivelata vincente, visto il successo della prima serie, che ha riscosso un grande interesse da parte del pubblico che l’ha seguita sia attraverso le puntate televisive che sul sito Internet.
Un successo confermato dallo share registrato dalle puntate notturne sulla prima rete, che è passato dal 14 al 17,90%, che vuol dire un pubblico tra i 200.000 e 280.000 video-spettatori. Significativo, inoltre, il coinvolgimento dei Centri Anziani, delle Università della Terza Età e delle associazioni delle casalinghe: circa 800 strutture monitorate dal programma e sparse in tutta Italia, hanno seguito in diretta sul canale satellitare le lezioni. E molti Centri Anziani stanno ancora oggi realizzando le lezioni con il supporto registrato delle puntate mandate in onda. Se si calcola che ogni classe era composta da un numero tra 10-15 utenti, si può pensare che il corso sia stato seguito da circa 8.000-12.000 persone, senza contare quelle strutture che hanno registrato le puntate e le hanno fatte vedere non in diretta.