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Da domani il Consiglio d’amministrazione Rai sarà impegnato a discutere di digitale terrestre sulla base del piano che presenterà il direttore generale Alfredo Meocci.
Alla vigilia di questa importante riunione, il consigliere Sandro Curzi ha sottolineato la necessità che si proceda verso una direzione strategica unica per il digitale in tutte le sue declinazioni.
‘Domani in consiglio si comincia a discutere di questa vicenda – ha ricordato Curzi – in cui la Rai si trova in una situazione di privilegio mai sfruttata per le potenzialità in tutti gli ambiti della comunicazione. Perché abbiamo il satellite, i canali digitali terrestri appena abbozzati, quelli analogici, la radio, e quant’altro. Se tutti questi ambiti riuscissero a intraprendere una collaborazione stretta ci sarebbero grandi risultati. Per questo serve una direzione unica per il digitale’.
Il consigliere ha poi parlato della lentezza con cui la Tv pubblica sta procedendo in questo passaggio verso la nuova tecnologia di diffusione.
‘La Rai si trova in ritardo notevole ‘ ha tenuto a sottolineare Curzi – sia dal punto di vista tecnologico che da quello della creazione di canali in digitale terrestre, di cui dobbiamo discutere. Ma abbiamo anche centinaia di persone non utilizzate che si potrebbero impiegare in questo ambito“.
Il riferimento va a ‘Carlo Freccero, che ora sta lavorando per Celentano, ma non si capisce perché in altri momenti non debba fare nulla. O al Gruppo di Rai Sat che potrebbe avere responsabilità più grandi. Quanto alla difficoltà del reperimento delle risorse, il consigliere Rai ha spiegato che “ci sono se si sanno rivedere bene spese e organizzazione“.
In realtà non è solo la Rai a procedere con ritardo verso il digitale terrestre. Lo stesso Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, in occasione del convegno Tomorrows Network Today ha dichiarato: ‘Da quando mi sono insediato ho sempre invitato a non considerare la data del 31 dicembre 2006, come la data ultima per la commutazione dall’analogico al digitale terrestre’.
Il ministro ha poi precisato: ‘Non è una data ideologica, è una data contenuta in una legge e l’Italia è molto aventi rispetto alle altre nazioni europee‘.
Ha, quindi, ricordato che ‘l’Europa ha indicato una forchetta temporale fra il 2010 ed il 2012, ma chiederò al Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni convocato per i primi di dicembre di anticipare tale data, anche per andare incontro alle esigenze del nostro Paese’.
Landolfi ha, quindi, ribadito che ‘non succede niente se si dovesse andare un pochino oltre, se poi si vogliono fare polemiche (‘) Ho sempre detto che il 2006 è una data importante. Stiamo puntando sull’avvio del digitale in Valle d’Aosta e Sardegna con il progetto ‘all digital’. E’ questo il percorso da seguire’.
l’avvio del digitale terrestre è un argomento che comunque resta di grande importanza, alla luce anche della partenza anche in Italia della TDT su telefonino.
Il neoeletto presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza, Paolo Gentiloni, ha fatto sapere che la Vigilanza ‘si aspetta di essere informata e coinvolta nella discussione del piano per il digitale che la Rai fa in questi giorni“. Per Gentiloni, ‘é una discussione di grande importanza e per questo è utile un confronto’.
Il presidente della Vigilanza ha anche sottolineato la necessità che si riduca ‘l’ibrido tra finanziamento da canone e finanziamento da raccolta pubblicitaria, che non ha paragoni nel mondo. Se non lo si riduce, sarà molto difficile lavorare sul valore di servizio pubblico, lasciando alla pubblicità il ruolo predominante di influenzare le scelte‘.