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3G: DoCoMo alla conquista della Cina. Ma in Giappone a rischio la leadership sul mercato del mobile

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Procede a tutta grinta la strategia di espansione del primo operatore mobile giapponese NTT DoCoMo, che in una nota ufficiale ha dichiarato l’intenzione di  voler investire sul mercato mobile cinese acquisendo quote societarie di un operatore mobile locale, il cui nome non è stato per il momento svelato.

Obiettivo primario, promuovere ulteriormente la propria tecnologia i-mode. Il portavoce della compagnia ha inoltre sottolineato la scelta dell’azienda di puntare su una partnership che serva a supportare diversi standard 3G.

 

La strategia di investimento cinese mira a cogliere le crescenti opportunità di un mercato delle comunicazioni mobili avanzate che sta sperimentando ben tre diversi standard, W-CDMA, cdma2000 e TD-SCDMA, quest’ultimo sviluppato dal gruppo Datang per conto del governo, in linea con la volontà di puntare su un prodotto locale ma fortemente competitivo in tutto il mondo.

 

Se lo standard dovesse tradursi in un successo, infatti, la Cina potrebbe esportare le proprie infrastrutture anche nei Paesi emergenti.

Tuttavia, nonostante gli entusiasmi crescenti, lo stesso governo di Pechino ne ha dovuto confermare, nei mesi scorsi, il netto ritardo  ¿ legato a problematiche relative al supporto di servizi mobili avanzati ¿  ipotizzando di ridurre il numero di licenze previste (cinque) e di invitare le compagnie telefoniche a far convivere all’interno della stessa rete  più standard 3G. 

Alla luce di tali possibilità, nonostante la terza generazione mobile stia vivendo in Cina una fase di palese ritardo, i principali esponenti dell’industria locale sono convinti che entro il prossimo anno saranno rilasciate una o più licenze 3G per il TD-SCDMA. In particolare, gli analisti di settore prevedono una probabile assegnazione di tre licenze, una delle quali destinata a un operatore di linea fissa.

 

Secondo recenti studi il 3G in Cina diverrà, tra il 2006 e il 2009, un mercato da ben 9 mld di dollari, di cui 4 mld generati entro il 2007 nonostante un bacino d’utenza di appena il 15% del totale fino al 2010.  E¿ quanto afferma Pyramid Research, secondo cui la domanda di infrastrutture sarà talmente forte da divenire un business a lungo termine destinato a durare per anni anche dopo l’assegnazione delle licenze.

 

E¿ in questo scenario che si colloca anche la scelta di NTT DoCoMo di puntare alla Cina come mercato 3G ¿emergente¿ che già oggi, con oltre 350 milioni di utenti è il più vasto mercato mobile mondiale per utenti e servizi, ma che domani, forte di un potenziale abbonati 3G di quasi un miliardo e mezzo di abitanti, potrebbe raggiungere volumi inimmaginabili.

 

Ma la strategia di espansione all’estero non sarà una mossa finalizzata a contrastare la riduzione delle proprie quote in patria?

Secondo l’Associazione degli operatori di telecomunicazione, per il terzo mese consecutivo, infatti, la divisione mobile dell’operatore giapponese KDDI avrebbe a settembre registrato un numero netto di utenti  superiore al leader del mercato NTT DoCoMo, che però mantiene il primato nel settore 3G. Buoni risultati anche per Vodafone K.K., il terzo operatore giapponese che, dopo cinque mesi di alterne vicende, ha registrato ottime performance per il quarto mese consecutivo.


 

  

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