Italia
Riceviamo e con piacere pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci dall’AIIP (Associazione Italiana Internet providers), sullo stop alla riforma sul Diritto d’Autore.
AIIP manifesta forte preoccupazione per la lettera con la quale il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio esprime parere negativo in relazione al documento recante proposte di revisione della legge 633/41 che avrebbe dovuto essere discusso nella seduta del 10 ottobre del Comitato Consultivo per il Diritto di Autore presso il Ministero dei Beni Culturali.
Nelle motivazioni del Prof. Masi si legge: “Per motivi di merito perché lo schema di “codice” proposto è contrario alle più recenti tendenze in materia, sia a livello nazionale che internazionale. Per motivi di forma perché codesto Comitato non è la sede adeguata a trattare materie per le quali esistono specifiche riserve di legge a favore delle competenti sedi istituzionali” .
AIIP ritiene che nel merito, il documento del Comitato Consultivo per il Diritto di Autore rifletta l’evoluzione del diritto comunitario in tema di protezione della proprietà intellettuale e che, nella forma, tale comitato possa, al pari di qualsiasi altro Ente o cittadino avanzare proposte di variazione delle norme in essere, fermo restando che un Comitato non è un legislatore.
La proposta del Comitato Consultivo per il Diritto di Autore, tra l’altro prevedeva la depenalizzazione del reato di copia abusiva di opere e brani ad uso privato ed avrebbe permesso ai fornitori di accesso ad Internet di contribuire alla sensibilizzazione degli utenti
attraverso il cosiddetto “notice & notice”, ovvero la possibilità, oggi preclusa, di invitare, in seguito alla segnalazione del titolare dei diritti, l’utente interessato a desistere da qualsiasi pratica di violazione del diritto d’autore.
“In Italia il diritto d’autore è ancora regolato da una legge del 1941 e, nonostante le successive modificazioni, non è mai stato affrontato in modo organico il problema, portando l’Italia ad essere la nazione più restrittiva d’Europa. La normativa attualmente in vigore impone agli ISP che ricevano una segnalazione qualificata da un titolare di diritti di proprietà intellettuale di trasmetterla alle autorità alle quali poi spetta ogni valutazione circa la segnalazione e l’eventuale apertura di un procedimento penale. Tutto questo si traduce in una disapplicazione del dettato della norma penale”.
E’ la dichiarazione di Paolo Nuti, vicepresidente di AIIP e responsabile del gruppo di lavoro sul diritto di autore, che aggiunge: “sarebbe assai più efficace girare tali segnalazioni ai clienti interessati, ma tale pratica di “notice & notice”, in Italia sarebbe illegale in quanto di ostacolo ad una eventuale azione penale”.
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