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TDT: Sergio (New Media Rai), ‘incentivi pubblici solo per i decoder interattivi’

Italia



Il presidente di Nuovi Media Rai, Roberto Sergio, è tornato a parlare della potenzialità che offre la Tv digitale terrestre (TDT) nell’erogazione di servizi di Pubblica Amministrazione agli utenti, il cosiddetto tGovernment

 

Riferendosi alla richiesta del Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, di rinnovare gli incentivi pubblici per l’acquisto dei decoder TDT, Sergio ha chiesto che non vengano assegnati ‘agli apparecchi di prima generazione, che servono solo a guardare la Tv’, ma si punti, invece, sul tGovernment, sui servizi interattivi.

Il presidente, in occasione di una recente conferenza stampa organizzata da Rai Utile, ha dichiarato: “finora non si è tenuto conto che il valore aggiunto del digitale non sta nella maggiore offerta di canali, nel pluralismo, ma nell’interattività’. Sergio ha poi ricordato che al Forum della Pubblica amministrazione la Rai aveva presentato un prototipo di decoder veloce, che potesse servire non solo a guardare la Tv, ma ad offrire servizi ai cittadini sul digitale terrestre.

Questo tipo di decoder consente, infatti, la connessione di ritorno in modalità wireless e automatica, rende possibile la stampa di ricevute e promemoria, permette la lettura della Carta nazionale di servizi (CNS), che rende semplice l’immissione di dati e l’autenticazione dell’utente. A riguardo, il presidente di Nuovi Media Rai, ha proposto anche di sostenere la distribuzione delle CNS ai cittadini con una parte aggiuntiva del canone di abbonamento televisivo (di circa 1 euro).

La cifra – ha commentato Sergio – sarebbe irrisoria rispetto al valore dei servizi ricevuti e rappresenterebbe una modalità concreta per lo sviluppo di un digitale terrestre intelligente e davvero al servizio del cittadino. Una piattaforma che, oltre ad essere utilizzate per vedere la televisione così come avviene oggi, diventa uno strumento per semplificare la vita di tutti noi, abbattendo distanze e barriere tecnologiche’.

A proposito dei ritardi nello sviluppo della TDT, più volte denunciati anche da alcuni componenti del Cda Rai, Sergio si è difeso, spiegando che già nel marzo scorso, la divisione Nuovi Media aveva presentato un piano di sviluppo del digitale terrestre per la Tv pubblica, sia per quanto riguarda i compiti di servizio pubblico sia per i contenuti editoriali.

Aggiungendo che Flavio Cattaneo, all’epoca Direttore generale, ‘avrebbe dovuto valutare il piano e portarlo in Cda, ma non è accaduto. Noi comunque – ha precisato – abbiamo fatto il possibile“.

A luglio abbiamo ulteriormente elaborato il piano fatto a marzo, adesso è all’attenzione del nuovo Dg, spero che il Cda se ne occupi al più presto“. Quanto al canale sportivo, di cui si parla da tempo, Sergio ha detto che “quello che ha fatto La7 noi lo avevamo messo nel piano da marzo, siamo pronti a progettare e realizzare il nuovo canale in collaborazione con le altre strutture dell’azienda”.

Tornando agli incentivi pubblici per i decoder, non è la prima volta che Roberto Sergio affronta la questione, convinto che questi aiuti debbano essere riservati all’acquisto dei decoder che permettono di fruire dei servizi di tGovernment e non genericamente a tutti quelli interattivi.

In occasione del Forum PA, il presidente aveva fornito una stima prudenziale, fondata su valori minimi di business atteso, che prevede oltre 150 milioni di euro di ricavi fino al 2010 per i servizi di tGovernment realizzabili sui canali del digitale terrestre Rai.

Una cifra che, secondo il direttore, ‘rende il posizionamento Rai sul tGovernment proficuo oltre che in linea con la missione aziendale e corretto nei confronti del pubblico’.

Questi risultati, per il direttore Nuovi Media, dimostrano, per la prima volta, che si tratta di un business in attivo nel medio-lungo periodo con ricavi importanti per l’azienda.

Il digitale terrestre Rai, quindi, inaugura con il tGovernment un nuovo modello di business fondato non solo sui costi e i ricavi tipici della televisione, ma in gran parte incentrato sulla fornitura di servizi.

A questo punto ‘ aveva detto allora Sergio – credo che non si possa che andare avanti su questa strada, investendo nel tGovernment che, oltre che un business fino ad oggi mai correttamente valutato, rappresenta un servizio per i cittadini che Rai credo abbia il dovere di svolgere’.

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