Italia
Le telecomunicazioni verso un futuro basato sulla massima mobilità.
Il bidirezionale via satellite o integrato è la risposta a una tendenza definita “inevitabile”. Sui treni, sugli aerei, sulle navi. E un domani anche sulle macchine.
Occhio alla carrozza numero tre dei treni Eurostar, sopra di essa, magari poco visibile ma perfettamente funzionante, ci sarà un’antenna per la ricezione e la trasmissione via satellite. A breve, anzi a brevissimo, infatti, entreranno in servizio in Italia due ETR 500 (uno dei quali si trova attualmente nelle officine della stazione di Vicenza) equipaggiati con terminali bidirezionali per offrire ai passeggeri il servizio Internet a bordo. Lo ha comunicato a SAT Expo Francesco Rispoli di Telespazio nel corso dell’incontro dedicato appunto ad Internet e banda larga sui mezzi mobili.
Dopo una sperimentazione lunga 7.000 Km avvenuta in Francia nel giugno scorso per validare il sistema alle alte velocità a bordo del TGV, le Ferrovie dello Stato (esiste tra Francia e Italia il progetto di una piattaforma comune per la realizzazione futura del treno ETH) hanno insomma deciso di dotarsi di tale servizio. Comprensibile del resto la decisione visto che tutte o quasi le ferrovie europee (nel nostro continente viaggia il 57% del traffico ferroviario mondiale) siano sempre più propense a introdurre la banda larga nei loro convogli, non fosse altro che per rendersi competitive rispetto alla concorrenza del trasporto aereo low-cost.
Per dotare i treni di tale servizio si è dovuto integrare il satellite con il GSM ed il Wi-Fi (802.111g) per ovviare ai problemi che si incontrano lungo i binari (esempio: le gallerie), mentre le carrozze sono dotate di una LAN e cablate una ad una. Punto critico dell’introduzione di Internet sulle rotaie resta il costo della banda satellitare e forse non a caso i tedeschi stanno sperimentando un sistema basato sul Wi-Fi radio.
Ma non solo, sulla terra esiste il fermento delle trasmissioni via satellite bidirezionali, lo stesso accade nei cieli solcati dai jet di linea (“Connexion by Boeing”, la tecnologia messa a punto dalla californiana ViaSat, è già a bordo degli aerei della Lufthansa e di altre grandi compagnie), così nei mari: le 15 navi della flotta Superfast Ferries sono dotate di sistema bidirezionale dalla società ateniese Video & Suono Telecom.
La sfida del bidirezionale è tuttavia agli inizi, tutti gli attori mirano a segmenti ancora arretrati in termini tecnologici come la protezione civile e la sicurezza ed al succoso mercato consumer (dai business jet al diporto lussuoso per arrivare persino alle singole automobili). Occorrerà perciò sviluppare le tecnologie per ridurre la grandezza delle antenne e dare ai costi, oggi ancora importanti, una dimensione allettante, mantenendo l’alto standard qualitativo del servizio.
E magari “partendo dal basso”, cioè dalla domanda, come si propone la start-up Kell Avio con le sue raffinate applicazioni basate sul sistema Egnos (che un domani diventerà Galileo). Pare che non ci vorrà molto per placare l’impazienza: Mike Lubin, vicepresidente divisione broadband mobile broadband products di Viasat, profetizza tre anni.
La comunicazione mobile a banda larga come autentica killer application del futuro? Ovviamente e per nulla disinteressati, i protagonisti sono inclini per il sì: il telefonino ha solcato la via. “Comunicare significa ormai appartenere al mondo. Ed oggi il mondo è anytime, anywhere“, ha infatti detto Antonio Arcidiacono di Eutelsat, mentre Mike Lubin ha incalzato: “l’esigenza di comunicare fuori dalle mura domestiche è una tendenza inevitabile”.
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