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Sarà presentato a Novembre, nel corso del World Summit on the Information Society (WSIS) in Tunisia, un prototipo del computer da 100 dollari che, nelle intenzioni di Nicholas Negroponte, dovrebbe informatizzare le aree più povere del Pianeta, partendo dai bambini.
L¿iniziativa 100 Dollars Laptop Project (HDLP) che, a prima vista, sembra sfidare tutte le leggi di produzione, è stata presentata a gennaio di quest¿anno nel corso del Forum economico mondiale di Davos e, da allora, ha fatto diversi passi avanti.
Tra ipartner corporate chehanno già aderito, devolvendo i primi 2 milioni di dollari al progetto, la Advanced Micro Devices (fornirà i processori); la News Corp di Rupert Murdoch(tecnologie satellitari); Google(applicazioni thin-client).
Il sogno del professor Negroponte, direttore del Media Lab al MIT (Massachusetts Institute of Technology), nonché guru tra i più influenti dell¿industria informatica mondiale, è quello di rendere i computer ubiqui come i telefonini, in quelle aree del mondo che sono prive delle tecnologie basilari e trasformare i bambini ¿ diretti destinatari dell¿iniziativa – in ¿agenti del cambiamento¿.
Fornire un Pc a ogni bambino disagiato del mondo, spiega Negroponte, permetterà non solo di rivoluzionare la loro educazione, ma anche di trasferirla agli adulti nel modo più semplice e immediato.
¿Per ogni problema mondiale ¿ ha spiegato Negroponte ¿ la soluzione include di sicuro l¿educazione e, anche nei Paesi sviluppati, i bambini si avvicinano ai computer come i pesci all¿acqua¿.
Negroponte ha riferito che in base alle sue esperienze passate in Senegal, Costa Rica e India, il semplice accesso a un Pc basta a infiammare ¿la curiosità e l¿innata creatività dei bambini¿.
Il ricercatore ha spiegato che l¿idea di lanciare una simile iniziativa gli è venuta dopo aver constatato i cambiamenti avvenuti nei bambini di un villaggio cambogiano a cui era stato ¿affidato¿ un Pc che da scuola potevano portare anche a casa.
I laptop da 100 dollari, spiega Negroponte, saranno dotati di acceso Wi-Fi e porte USB, saranno indistruttibili e ¿così simili agli attuali laptop da esserne quasi indistinguibili¿, pur dovendo ammettere che le macchine avranno un processore un po¿ più lento e una più modesta capacità di memoria.
Importante, spiega Negroponte, è soprattutto fornire la mobilità e tecnologie innovative e resistenti, anche per questo l”iniziativa ha puntato sulla creazione di laptop piuttosto che sul riciclaggio di Pc dismessi dai Paesi industrializzati.
La sfida maggioreè stata progettare un display che non facesse lievitare i costi né consumasse troppo velocemente la batteria: quello di questo laptop sarà in grado di passare da a colori in bianco e nero per ridurre al minimo il consumo.
Anche nel momento in cui tutti gli ostacoli verranno superati, bisogna tuttavia chiarire se e in che modo questi Pc da 100 dollari riusciranno effettivamente a colmare il digital divide.
Avere i computer gratis, infatti, non risolve il problema dell¿accesso a Internet e dell¿elettricità.
Il team di Negroponte ha risolto, almeno in teoria, parte di questi problemi: i Pc saranno in grado di comunicare l¿un l¿altro attraverso le reti mesh peer-to-peer.
Per evitare i costi delle licenze dei software, inoltre, i computer monteranno Linux.
Ilprogetto è essenzialmente non-profit: ogni computer costerà intorno ai 90 dollari e i restanti 10 verranno gestiti in base alle esigenze dei governi.
L¿HDLP, infatti, non sarà venduto direttamente al pubblico, ma commissionato e distribuito dalle autorità nazionali, attraverso i Ministeri dell”educazione.
¿La sfida tecnologica è reale e bisognerà fare importanti passi avanti, ma la maggior parte dei soldi verranno recuperati in altri modi¿, ha spiegato Negroponte.
Per svilupparei laptop, ilMIT collaborerà con un piccolo numero di società, con l”obiettivo di produrre fino a 200 milioni di Pc entro il prossimo anno.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
IDC Forum a Parigi: digital divide e wireless nell¿intervento di Negroponte. La parola d¿ordine è mobilità
Computer a 100 dollari per i Paesi emergenti. Prende vita il sogno di Nicholas Negroponte (MIT)
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