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Il sogno di Google di realizzare un biblioteca digitale universale ha trovato la ferma opposizione dei detentori dei diritti sulle opere, che hanno deciso di appellarsi alla giustizia per veder tutela la loro posizione.
L”Authors Guild, sindacato che difende più di 8.000 scrittori americani, ha depositato una denuncia la scorsa settimana a New York contro la famosa Web company, ritenendo che il suo progetto di digitalizzazione delle opere presenti nelle più importanti biblioteche del mondo, Google Print, comporterebbe una violazione dei diritti d”autore.
Il gruppo stesso ha sospeso ad agosto questo programma, in modo da trovare l¿accordo con i detentori dei diritti su ciò da includere nel progetto, ma la disputa continua.
Nick Taylor, presidente dell¿Authors Guild, ha dichiarato: ¿Non spetta a Google né a nessun altro, se non agli autori, legittimi proprietari dei loro diritti, di decidere se e come le loro opere debbano essere riprodotte”.
Non è la prima vota che Google deve rispondere di simili accuse, il cui spirito ricorda quello delle case discografiche contro i siti di file-sharing gratuito di musica. Il mese scorso, l¿editore della rivista americana Perfect 10, ha accusato la società californiana d¿aver offerto delle foto che ritraevano donne nude, di cui loro detenevano i diritti, ai propri migliaia di utenti.
L¿azione legale dell¿Authors Guild arriva dopo la firma degli accordi tra Google e le università di New York, Stanford, Harvard, Oxford e del Michigan, per la digitalizzazione di tutte le opere presenti nelle loro biblioteche.
Alla denuncia del sindacato americano si sono aggiunti molti altri scrittori, tra cui un ex editorialista del New York Times, biografo del presidente Abraham Lincoln. Per l¿Authors Guild, gli autori delle opere ancora soggette a copyright non sono stati consultati, per cui chiede che a Google venga intimata la cessazione dell¿attività di digitalizzazione, oltre al risarcimento dei danni prodotti.
Google si è detta ¿dispiaciuta¿ di questa azione e ha assicurato che in mancanza dell¿autorizzazione degli aventi diritto, il motore di ricerca mette a disposizione degli utenti solo un breve stralcio del libro, ¿accompagnato dalle informazioni bibliografiche di base e dai link alle diverse librerie online¿, dove poter acquistare l¿opera.
L”Electronic Frontier Foundation (EFF), organizzazione che difende il libero uso di Internet, è venuta in soccorso di Google. La EFF ha detto che il progetto può essere equiparato alla messa su file delle opere, praticata da diverse biblioteche, in modo che gli utenti possano fruirne gratuitamente.
Fred von Lohmann, dell”EFF ha commentato: ¿E¿ facile vedere come Google Print possa stimolare la domanda di libri, che altrimenti prenderebbero polvere sugli scaffali delle biblioteche¿. Concludendo ¿E¿ difficile capire come tutto questo potrebbe nuocere a editori o autori¿.
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