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Terry Semel, CEO of Yahoo, ha svelato ai principali broadcaster britannici, riuniti a Cambridge per la Royal Television Society Conference, le prossime mosse del gruppo sul mercato televisivo.
La società si sta muovendo per chiudere importanti accordi con i fornitori di contenuti, in modo da poter sfruttare ampiamente anche il canale Internet e guardare a Yahoo come a un canale alternativo per fare Tv.
Web e televisione stanno stringendo uno stretto legame d¿amore e sono già tante le società Internet che stanno investendo sul mercato dei contenuti media. L¿idea è di sfruttare la rete per diffondere programmi televisivi. Il portale che si fa televisione, insomma, e pare proprio che molti gruppi non si siano lasciati sfuggire l¿opportunità
Charlie Davies, senior analyst di Ovum, ha sottolineato l¿aspetto innovativo dell¿intervento del CEO, che conferma la notevole crescita dei grandi nomi di Internet, come Yahoo, nel settore dei contenuti, da sempre dominio dei media.
La crescente penetrazione della banda larga ha determinato nuove possibilità per fare arrivare a casa la Tv, l¿intrattenimento e l¿informazione.
Finora, comunque, ha spiegato ancora Davies, l¿uso della banda larga per la cosiddetta IPTV, trasmissione di contenuti televisivi su protocollo Internet, è avvenuto nei limiti dell¿attuale framework di distribuzione.
Gli stessi contenuti trasmessi sulla Tv via cavo, digitale terrestre e satellitare, sono stati quelli mandati su Internet, ma secondo la logica del ¿walled garden¿, che implica un accesso condizionato, severi diritti di gestione, rigide condizioni d¿uso tra i fornitori di contenuti e distributori.
Per l¿analista di Ovum i content provider dovrebbero tener ben presente quanto detto da Semel nel proprio intervento: ¿Il video search rappresenta un modo per far profitti con roba che è stata nei magazzini, senza far guadagnare un centesimo per anni¿.
Non si tratta di aggiungere semplicemente un altro canale di distribuzione di contenuti, ma di estendere questo mercato. Queste dichiarazioni dovrebbero placare gli animi degli operatori Tv, intimoriti dall¿avanzata di Yahoo in questo settore.
In realtà, secondo Davies, questo dovrebbe fornire nuovi spunti di riflessione a un mercato in continua evoluzione, che potrà trovare in Internet nuovi sbocchi, ma che ha bisogno di essere gestito meglio dalle industrie del settore.
Dal maggio 2001, data del suo arrivo ai vertice di Yahoo, Terry Semel si sta dedicando a un continuo e metodico lavoro di mutazione del business. E ogni giorno che passa rivela l¿ampiezza di una trasformazione che tiene ben presente tre elementi fondamentali: Google cresce in modo impressionante, AOL continua nel suo approccio ermetico a Internet e i grandi gruppi media americani avanzano con determinazione sul mercato Internet.
A tutto questo si aggiunge un ultimo ma non per questo meno importante elemento: Yahoo ha reclutato Terry Semel proprio per il suo background, un uomo venuto dai media e da Hollywood.
Quattro anni dopo, bisogna ammettere che Terry Semel ha dato una spinta notevole a Yahoo sul mercato dei media.
Due elementi racchiudono la profondità del cambiamento strategico: in primo luogo, la creazione a marzo scorso di un nuovo polo Yahoo Media Group. Questa unità si è installata al di fuori di Sunnyvale, le sede storica di Yahoo in California, preferendo Santa Monica, in piena Hollywood e in un edificio che precedentemente ospitava la divisione entertainment di MGM, vorrà dire qualcosa, no?
La nuova unità raccoglie l¿insieme delle attività media di Yahoo: giochi, informazione, sport, finanza, video, cinema, televisione e musica.
E lunedì 26 settembre partirà un nuovo portale hotzone.yahoo.com, con disponibili video e un blog aggiornato quotidianamente che forniranno agli utenti informazioni sui principali avvenimenti del mondo, anche per quanto riguarda quelle zone poco coperte dai mezzi di informazione.
Per quest¿avventura Yahoo ha assunto un corrispondete di guerra, si tratta di Kevin Sites, ex corrispondente delle Tv americane CNN e NBC, che tutti ricordiamo per aver ripreso con la sua videocamera un marine americano che sparava a un prigioniero iracheno disarmato nella moschea di Fallujah nel novembre 2004.
Alla base del piano commerciale di Yahoo la valutazione che in un trimestre il portale viene visitato da 372 milioni di utenti unici; più del 50% dei suoi utenti dispone di un collegamento a banda larga; a questo aggiungiamo che sono sempre di più i giovani che preferiscono stare davanti al computer piuttosto che davanti alla Tv, tant¿è che molte aziende pubblicitarie hanno cominciato a investire maggiormente nell¿eAdvertising, e il conto è presto fatto!
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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