Quali sfide per l’editoria nell’era digitale? La Ue avvia una consultazione pubblica per avere il quadro della situazione

di Raffaella Natale |

Europa


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La Commissione Ue ha avviato ieri, 20 settembre, una consultazione pubblica per rafforzare la competitività del mercato editoriale nell’ambito di un’economia sempre più digitale.

I risultati di questa consultazione, attesi per la metà di novembre, aiuteranno i decisori della Ue a comprendere meglio i bisogni e le sfide che spettano all’industria europea dell’editoria.

 

A partire dal prossimo venerdì, i principali editori di 8 giornali e periodici europei, provenienti da Austria, Danimarca, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito, si riuniranno a Bruxelles, su invito del Commissario Ue della Società dell’Informazione e Media, Viviane Reding, per esaminare le possibili strategie della stampa europea, in modo da affrontare al meglio le sfide e le possibilità offerte dalla pubblicazione online, dalla digitalizzazione e dalla crescente concorrenza sui mercati della pubblicità.

I risultati della consultazione saranno presentati in occasione di una riunione generale degli editori, che si terrà il prossimo 6 dicembre a Bruxelles.

 

Viviane Reding ha dichiarato che la consultazione evidenzia tutta l’importanza che la Commissione Barroso sta accordando al settore dei media, in modo particolare alla stampa.

“Mi aspettoha detto il Commissario – che questa consultazione dia al settore dell’editoria, ma anche alle Istituzioni europee e ai Governi un quadro esatto della situazione economica dell’industria editoriale e delle sfide che deve raccogliere”.

 

La consultazione è stata avviata alla luce di uno Studio della Commissione sui fattori chiave per la competitività del settore.

La ricerca evidenzia che l’innovazione e le riforme sono le principali sfide per l’industria editoriale.

I giornali, per esempio, sono letti da più di 180 milioni di europei. Tuttavia, le loro entrate pubblicitarie diminuiscono, i loro lettori regolari hanno più di 45 anni in media e i più giovani sembrano preferire altri media.

Le tecnologie digitali scuotono rapidamente i modi in cui i contenuti sono creati, combinati, distribuiti e consumati.

 

Tutte le parti interessate sono invitate a fare delle osservazioni sui seguenti aspetti: ostacoli alla diffusione dell’Information and Communication Technologies; i modelli d’azienda, più specificamente i sistemi di gestione dei diritti digitali; le strutture di proprietà nei media; i differenti quadri legislativi; disposizioni relative alla pubblicità.

La nuova Task Force on Media Affairs della Ue, creata sotto la responsabilità della Reding all’inizio del mandato della Commissione, analizzerà le osservazioni raccolte.

 

Questa Task Force, che è stata creata per esaminare tutte le proposte della Commissione atte ad aver conseguenze sui media, contribuisce anche a delle stime ex ante del loro probabile impatto sulle fondazioni economiche e la libertà redazionale dei media. Rappresenta anche un ¿punto d’incontro¿ tra le piccole agenzie che operano sul mercato dei media e la Commissione.

 

Secondo le statistiche ufficiali disponibili, l’industria europea dell’editoria assicura lo 0,5% del PIL nei 25 Stati membri della Ue, con una produzione quotidiana stimata in 121 miliardi di euro e un valore aggiunto di 43 miliardi nella Ue 15. l’industria di settore impiega circa 750.000 persone in 64.000 aziende della Ue 25.

La maggior parte delle aziende di questo settore sono PMI, ma quelle con più di 250 impiegati rappresentano più della metà delle entrate totali del settore.

 

Nel settore dell’editoria, i giornali rappresentano il sotto-settore il più importante (36,8 % del valore della produzione nel 2001). Seguono riviste, periodici (32%) e libri (24,6 %). I lettori con più di 45 anni sperano in un sostegno alla stampa quotidiana ancora per un certo numero di anni, ma la pubblicità, che abitualmente rappresenta più della metà delle entrate totali di un quotidiano, si sta lentamente riducendo, e in alcuni segmenti, come gli annunci per le offerte di lavoro, si sta assistendo a un rapido spostamento verso Internet.

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