Italia
Si sta svolgendo a Torino, uno tra gli eventi internazionali più interessanti sui temi della lotta al digital divide e sulle forme di accesso democratico alle opportunità offerte dall¿Information & Communication Technology. Si chiama Financing Cooperation to bridge the Digital Divide e si tratta di un meeting internazionale per fare il punto su finanziamenti e cooperazione per ridurre il divario digitale.
L¿appuntamento si colloca sul percorso di avvicinamento alla seconda sessione del World Summit of Information Society (Tunisi – dicembre 2005) e precede l¿incontro di Bilbao (9-11 novembre) in cui i rappresentanti della associazioni mondiali delle città e delle autorità di governo locale faranno il punto sul lavoro svolto nell¿ultimo biennio e illustreranno le prospettive del loro specifico impegno per la Società dell¿informazione.
Il 19% degli abitanti della Terra costituisce il 91% degli utilizzatori di Internet. Il 20% della popolazione dei Paesi ricchi dispone dell¿85% delle ricchezze della Terra. La asimmetria tra questi due dati (WSIS 2003) è una prima spiegazione del problema Digital Divide. Per questo sono intervenuti 13 relatori dall¿Europa, 12 dall¿Africa, 8 da altri al mondo (tra cui Brasile, Cina, India, Messico).
Il workshop sul ¿partenariato pubblico-privato¿: Key4Biz è stata invitata a moderare il workshop dal titolo ¿IL PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO: Opportunità di collaborazione tra imprese e Pubblica Amministrazione nella lotta al digital divide¿, che si è svolto in mattinata.
Dal lavoro dei panelist sono emersi spunti degni di nota, a partire dalla presentazione di alcune esperienze internazionali di cooperazione tra enti governativi, locali e nazionali e aziende private, tra cui un ruolo sempre più determinante lo stanno giocando le Fondazioni. Si è parlato anche di nuove forme di finanziamento e della costituzione di fondi misti pubblico/privati al fine di dare avvio e accelerazione all¿innovazione tecnologica. Oggetto di studio i Paesi in via di sviluppo, che più degli altri risentono oggi dell¿urgenza di colmare il cosiddetto digital divide, ma anche le economie avanzate, in cui stanno emergendo numerose ¿diversità digitali¿, a partire dall¿accesso alla banda larga, fino ad arrivare a nuove tecnologie wireless che potrebbero creare nuove imprese, posti di lavoro, benessere sociale, come accadde a suo tempo in occidente con il GSM.
Hanno presentato i loro casi di eccellenza sulle forme di partenariato pubblico-privato: Zika Abzuk (Project Manager NETA Program, CISCO SYSTEMS, USA), Paolo Corradini (Director ITP Piemonte, Italy), Giulio Occhini (Director AICA, Italy), Teresa Peters (President Bridges.org, South Africa), Elisabeth Quat (President Internet Professional Association, Hong Kong), Stephan Radovanovic (Parliament Serbia-Montenegro), Cecilia Stajano (Project Manager Consorzio Gioventù Digitale, Roma, Italy), Louise Lasonde (Project Officer UNITAR).
A completamento delle numerose presentazioni del workshop, due sono state le domande ¿provocatorie¿ rivolte agli speaker nel corso di un breve dibattito conclusivo:
R&D is an essential condition but it”s not enough to spring innovation on the market. How public and private sector could cooperate to speed R&D into new firms able to bridge many digital diversities?
MayVenture Capitalists play a significative role in investing “Fund of Funds” collected via Public and Private cooperation. Could Private sectore do the same?
Potrete ascoltare i passaggi più interessanti del workshop in versione podcast, prossimamente sulla nostra testata.
Il Fondo di solidarietà digitale: Attraverso l”Agenzia di Cooperazione degli Enti Locali e la società Pari-Go Onlus, gli enti torinesi (Regione, Provincia e Città di Torino) si sono fatti promotori, tra l¿altro, di un¿anteprima italiana. A Torino è stato presentato ieri il ¿Fondo di Solidarietà Digitale¿ o ¿Fond de Solidaritè Numerique¿ (FSN), la fondazione di diritto elvetico lanciata dal presidente del Senegal, Abdulaye Wade e considerata, da molti, strumento di grandi potenzialità per il finanziamento delle iniziative di riduzione del digital divide.
I lavori della prima giornata si sono aperti con il saluto delle Autorità locali torinesi e la lettura del telegramma inviato dalla Presidenza della Repubblica. ¿E¿ necessario ¿ recita il saluto inaugurale del Capo dello stato – ridurre il divario nella fruizione delle nuove tecnologie e diffondere l¿accesso e l¿utilizzo dell¿informazione, requisito necessario per favorire processi di crescita sostenibili e durevoli¿.
La mattinata di ieri è stata avviata dalle Autorità cittadine, a cui il tema del digital divide sta particolarmente a cuore. Mercedes BRESSO – Presidente Regione Piemonte, Antonio SAITTA – Presidente Provincia Torino, Tom DALESSANDRI – Assessore al Lavoro e allo Sviluppo del Comune di Torino (in rappresentanza del Sindaco Chiamparino), Gian Paolo MORELLO – Direttore Agenzia Cooperazione Enti Locali.
Gli amministratori locali torinesi hanno colto l¿occasione del meeting per annunciare la costituzione di un polo di alta formazione internazionale sui temi della e-governance, information society e della riduzione del digital divide (assieme all¿interesse delle istituzioni torinesi il progetto sembra raccogliere quello di alcuni organismi ONU, in particolare BIT e UNITAR).
Di particolare rilievo, nella mattinata, gli interventi del Prof. Rodolfo Zich (Presidente Torino Wireless Foundation) e dell¿Ing. Umberto Paolucci (Senior Chairman Microsoft EMEA).
Il patron di Torino Wireless ha sottolineato come la telefonia mobile e le sue continue innovazioni tecnologiche possano rappresentare un valido contributo tecnologico da parte dei Paesi occidentali verso le realtà sociali in via di sviluppo, in cui il cellulare è un oggetto in molti casi ancora sconosciuto. Tecnologie anche di Rete, che per l¿Italia risultano investimenti ampiamente efficienti e hanno insite un grado di conoscenza ormai tra i più avanzati in Europa, possono rappresentare, se ben trasferite, una grande possibilità di sviluppo e benessere per i paesi emergenti.
Microsoft è impegnata sul fronte dell¿aiuto alla riduzione del digital divide con numerosi progetti ¿concreti¿ come ha tenuto a sottolineare Paolucci citando Unlimited Potential e Partners in Learning. L¿accesso alle tecnologie è infatti solo una parte della risposta al digital divide. È sempre più importante anche lo sviluppo degli skills tecnologici attraverso programmi di training, che permettano alle persone di capire esattamente cosa la tecnologia può fare per loro e come essi possono sfruttarla al meglio. Anche per questo motivo in occasione del convegno di Tunisi, Microsoft fornirà tutta l¿infrastruttura software per permettere lo svolgimento dell¿evento.
Al meeting principale hanno inoltre fatto da ottimo complemento due eventi di valenza internazionale: il WSA International Road Show, showcase dei migliori progetti di e-content a livello mondiale, e la fase finale dell”eContent Award, concorso italiano per contenuti digitali di qualità.
Cosa conservo di questo meeting: la discussione si è svolta a 360 gradi intorno al problema, ma tre punti sono emersi in modo decisivo in vista di Tunisi:
il ruolo, crescente, delle iniziative delle autorità di governo locale nei programmi di sviluppo della società dell¿Informazione e l¿ottenimento di un riconoscimento formale di questo ruolo in seno al World Summit;
la cooperazione decentrata, mediata dalle eccellenze e dalle esperienze degli enti locali, come metodo di intervento, anche nella lotta al divario digitale;
la necessità di sperimentare nuove forme di finanziamento per sostenere le iniziative della rete di cooperazione tra città e amministrazioni locali (Fondo di solidarietà digitale (FSN).
Per approfondimenti si veda anche: www.todigitalworld.org
(L.D.)
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