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Mobile music si, mobile music no, mobile music forse…
La possibilità di scaricare contenuti musicali sul telefonino è da tempo celebrata come una grande opportunità sia per gli operatori mobili che perl¿industria musicale.
Nonostante l”entusiamo generale, però, alcuni recenti studimettono in discussione l”effettiva potenzialità della tecnologia e sostengono che non solo i ventilati maxi profitti non arriveranno ¿ almeno non nell¿immediato ¿ ma che l”ingresso degli operatori mobili nel mercato aggiungerà un nuovo strato di complessità nella catena di valore.
Andiamo con ordine: secondo un rapporto di Generator, gli utenti europei spenderanno 640 milioni di dollari nel 2010 per scaricare sul telefonino brani full-track.
A questa cifra si aggiungono le spese per le suonerie ¿real music¿ che raggiungeranno quota 1,2 miliardi di dollari.
Nel 2010, dunque, la musica sul telefonino rappresenterà un mercato da 1,8 miliardi di dollari, pari al 15% del totale delle vendite musicali, rispetto al 3,4% del 2005.
Il mercato sarà trainato dalla scelta sempre più ampia di telefonini in grado di supportare il download di musica e che saranno abbastanza appetibili da far concorrenza ai lettori digitali che, di conseguenza, cominceranno a perdere quote di mercato.
In totale, secondo il rapporto Generator, il download di interi brani, di suonerie real tone e di musica dalla rete rappresenterà il 39% delle vendite di musica nel 2010, rispetto al 4,4% di quest¿anno.
Molto meno ottimista sulle potenzialità della mobile music è invece la Pyramid Research, secondo cui la tecnologia non è ancora emersa come generatore di profitti notevoli, mentre il numero troppo alto di attori coinvolti nella catena potrebbe frenare il nascente mercato.
¿L¿arrivo degli operatori mobili nella catena di valore del download di musica ha aggiunto un nuovo livello di complessità¿, ha spiegato l¿analista Nick Holland.
¿Gli operatori dovranno imparare a navigare in quest¿ambiente, o qualsiasi loro iniziativa è destinata a fallire¿.
Dal momento che i costruttori cominceranno a stringere accordi con i publisher, come Napster, iTunes, RealRhapsody, gli operatori saranno sempre più tagliati fuori dal circolo dei profitti.
Insomma, ci sono troppi attori nella catena di valore e tutti puntano a conquistare quel dollaro a canzone scaricata.
L¿unica strada perseguibile dagli operatori – spiega Pyramid ¿ consiste nel promuovere il download ¿over-the-air¿ per far salire l¿Arpu.
Brutte notizie arrivano anche dall¿advertising mobile, percepito come altamente fastidioso dagli utenti.
Un nuovo rapporto di In-Stat rivela che l¿80% dei clienti mobili trova inaccettabile la ricezione di pubblicità non richiesta sul telefonino.
Solo uno scarso 10% degli intervistati ha riferito che gli operatori potrebbero finanziare con la pubblicità i servizi premium.
Quasi un terzo degli utenti ha citato i prezzi troppo alti come motivo per non usare i servizi premium, mentreun altro terzo ha dichiarato che accetterebbe di fornire al proprio gestore le proprie preferenze per ricevere pubblicità mirata.
Quale soluzione migliore, dunque, del finanziamento dei servizi premium da parte dei pubblicitari?
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