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ICT: Scajola e Stanca stanziano 630 mln di euro alle imprese per poli tecnologici

Italia



Boccata d”ossigeno senza precedenti da parte del governo a favore delle imprese per sostenere lo sviluppo dell”innovazione digitale e aumentare la loro competitivit&#224 internazionale. Per favorire la nascita di poli tecnologici e per stimolare l”innovazione di processo oltre a quella di prodotto, il Ministro delle Attivit&#224 Produttive e il Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie hanno infatti varato due decreti con una dotazione finanziaria complessiva di 630 milioni di euro, gi&#224 deliberati dal CIPE, che faranno da volano per investimenti per almeno 700 milioni di euro.

¿&#200 la prima volta che attuiamo un provvedimento cos&#236 forte e mirato al sostegno dell”innovazione tecnologica digitale nelle imprese con modalit&#224 e strumenti anche innovativi”, ha detto il ministro Lucio Stanca, sottolineando che ¿i provvedimenti si aggiungono ai molti altri varati in questi anni a favore delle aziende ed &#232 un¿ulteriore dimostrazione del grande impegno che il governo ha posto per favorire il miglioramento della competitivit&#224 delle imprese attraverso l”innovazione tecnologica”.

Da parte sua il ministro Claudio Scajola ha affermato che “la vocazione industriale di un Paese &#232 una scelta politica che viene alimentata da fatti concreti. Con questi decreti il governo compie un atto concreto per favorire l”innovazione e lo sviluppo e che trover&#224 il suo naturale completamento nel piano triennale di politica industriale che vareremo nel breve periodo”.

Per entrambi i decreti &#232 particolarmente interessante l”agevolazione finanziaria: il 10% dello stanziamento infatti &#232 a fondo perduto ; l”80% &#232 erogato con un credito agevolato (0,5%) dalla Cassa Depositi e Prestiti e il restante 10% &#232 al tasso ordinario bancario.

Caratteristica di queste due deliberazioni &#232 che per la prima volta si attua una politica industriale, destinando finanziamenti su settori e su progetti individuati dal mercato stesso sulla base delle potenzialit&#224 di sviluppo di nuovi prodotti e di competitivit&#224 sui mercati nazionali e internazionali.

Il primo decreto prevede lo stanziamento di 360 milioni di euro per promuovere la realizzazione di poli ad alto contenuto tecnologico, che presentino potenzialit&#224 di esportazione sui mercati internazionali e di innovazione digitale di prodotto. Il dispositivo punta a favorire la formazione di raggruppamenti di grandi imprese e di quelle piccole e medie dell”indotto, compresi i relativi centri di ricerca, per sostenere quei settori (come l”ICT, demotica, automotive, nanotecnologie, avionica, bio-tech, etc.) contraddistinti da un”elevata innovazione di prodotto, cio&#232 quelli in cui il fattore critico della innovazione &#232 costituito dalla tecnologie digitali. Una delle caratteristiche dell”intervento governativo &#232 la premialit&#224 sui programmi di ricerca internazionale.

Saranno valutati come prioritari i “progetti di cooperazione” ad uno stadio di sviluppo avanzato, con potenzialit&#224 di crescita occupazionale qualificata su un arco di tempo tra i 2 ed i 5 anni e con possibilit&#224 di potenziamento competitivo sui mercati internazionali. Le imprese interessate dovranno presentare i “progetti di cooperazione” entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

Il secondo decreto mette a disposizione 270 milioni di euro per l”innovazione di processo per agevolare programmi di sviluppo pre-competitivo, compresi anche l”attivit&#224 di ricerca industriale e le attivit&#224 dei connessi centri di ricerca, finalizzati a promuovere piani di innovazione digitale nei processi aziendali critici, rafforzando l”aggregazione di distretti e filiere industriali.

Al relativo bando di gara sono ammessi i consorzi e le societ&#224 consortili partecipati per almeno il 50% da piccole e medie imprese che esercitino attivit&#224 industriale diretta alla produzione di beni e servizi, o un”attivit&#224 di trasporto; quelle agro-industriali, ossia imprese agricole di trasformazione; le aziende artigiane di produzione di beni, nonch&#233 i centri di ricerca con personalit&#224 giuridica autonoma. I programmi di sviluppo pre-competitivo, finalizzati non solo all”evoluzione di nuovi prodotti e servizi ma anche alla riduzione dei costi aziendali per l”aumento della competitivit&#224, devono avere per oggetto la sperimentazione e la realizzazione, mediante applicazioni informatiche innovative, di nuovi processi aziendali relativi all”ideazione, approvvigionamento, produzione, distribuzione, commercializzazione e internazionalizzazione.

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