Italia
Si fa sempre più caldo il dibattito sulle intercettazioni telefoniche, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione delle conversazioni relative al caso Fazio-Bankitalia.
E così, mentre il Garante Privacy ha deciso di avviare accertamenti presso i gestori telefonici per una piena valutazione delle modalità con le quali vengono svolte, a qualunque titolo, attività connesse con le intercettazioni di comunicazioni sia telefoniche, sia informatiche, telematiche o ambientali, scende in campo anche l¿Adoc, che chiede chiarezza su quanto icosti di tali praticheincidano sulle tasche deiconsumatori.
Lo scorso 2 agosto, l¿Autorità garante per la privacy ha chiesto alle società telefoniche di trasmettere tutte le informazioni e i documenti utili a comprendere l”entità del fenomeno, ossia le unità organizzative e i luoghi presso i quali sono effettuate attività connesse a quelle di intercettazione, o comunque a supporto di attività investigative o di indagine svolte a qualunque titolo; quali specifiche funzioni svolgano le unità organizzative ed operative dei gestori, con quali modalità e a quale concreto titolo; se e come tali funzioni siano eventualmente oggetto di forme di coordinamento organizzativo o informatizzato, ovvero di conoscibilità interna, indicandone le concrete modalità se, e con quali concrete modalità, si procede ad una conservazione organizzata anche temporanea di flussi di dati, dati, o trascrizioni, a livello locale o centrale; le tipologie di software utilizzato o di prevista utilizzazione;
i soggetti, anche esterni, aventi a qualunque titolo legittimo accesso a dati.
Il Garante ha chiesto, infine, quali misure di sicurezza siano state adottate a garanzia della segretezza, con riferimento sia alle operazioni in corso, sia ai dati raccolti.
Per l”associazione nazionale per la difesa e l”orientamento dei consumatori, tuttavia, questo non basta: l¿indagine del Garante deve essere ampliata fino a indicare la strada per riformare il settore e riscrivere regole chiare, ¿che non spingano alcun soggetto al delirio d¿onnipotenza come invece sta accadendo oggi¿.
¿Negli ultimi anni ¿ commenta il Presidente dell¿Adoc Carlo Pileri ¿ la sfera della riservatezza personale è andata via via restringendosi. Solo per citare gli ultimi casi, è bene ricordare gli sms elettorali, l¿aumento esponenziale della videosorveglianza, l¿intensificarsi dei controlli post 11 settembre che stanno riducendo a un colabrodo la certezza di un diritto sancito dalla Costituzione¿.
Per l¿Adoc, non soltanto le intercettazioni sono ¿troppe, arbitrarie e in alcuni casi addirittura perseguibili¿, ma esse hanno anche un costo che si riflette sulle bollette dei consumatori, che devono dunque pagare ¿una prigionia comunicativa¿ in cui qualcuno li ha costretti.
¿Chiediamo al Garante ¿ conclude dunque Pileri ¿ una risposta forte, che vada al di là della semplice constatazione dei fatti¿, poiché La certezza di parlare con un interlocutore ed essere ascoltati da una terza persona, potrebbe cambiare radicalmente il nostro stile di vita e di utilizzo dei servizi¿.
Alcuni giorni fa,Telecom Italia, aveva già comunicato che il fatturato del gruppo, per quanto riguarda il lavoro svolto in favore della Giustizia nel settore delle intercettazioni”…è di poco superiore a 15 milioni di euro su base annua¿, circa il 5% dell¿intero mercato delle intercettazioni, il cui valore presumibilmente si aggira intorno ai 300 milioni di euro l¿anno
L¿operatore storico italiano ha inoltre smentito l¿esistenza di un apparato di intercettazione denominato ¿Amanda¿ o ¿Super Amanda¿.
Il cosiddetto progetto Amanda, ¿non è mai stato sviluppato dal Gruppo Telecom Italia. Non può dunque, neanche indirettamente, essere adombrato che il Gruppo Telecom Italia abbia effettuato, al di là di quanto stabilito dalle norme vigenti (e quindi agendo esclusivamente su diretto input dell¿Autorità Giudiziaria), attività di intercettazione telefonica o di ascolto¿.
Il Gruppo ribadisce di aver sempre fornito la massima collaborazione all¿Autorità Giudiziaria, consegnando tutti documenti richiesti e operando, attraverso apposite strutture tecniche, nel rispetto della legge e dunque informando sempre il proprio comportamento alla massima trasparenza e rispetto istituzionale.
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